Anziani picchiati, insultati e minacciati nella casa di riposo “I nonnini di Enza” di Viale Lazio a Palermo.
Le indagini dei finanzieri del nucleo di polizia economico-finanziaria di Palermo, diretto dal colonnello Gianluca Angelini hanno svelato il clima di terrore messo in atto da 4 persone, ora agli arresti domiciliari, confermato dalle intercettazioni con cui è stato possibile documentare fin da subito episodi di maltrattamento, fisico e psicologico, ai danni degli anziani.
Per i fratelli Maria Grazia (55 anni), Carmelina (52 anni) e Mariano Ingrassia (63 anni), dipendenti della onlus, e per l’amministratrice Vincenza Alfano (28 anni) i reati contestati sono: maltrattamento, lesioni personali e violazioni sulla tutela della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro.
In meno di due mesi sono state registrate decine di episodi di vessazioni e angherie attuate sistematicamente a danno degli anziani costretti a vivere in uno stato di costante soggezione e paura con ingiurie e minacce quotidiane.
Agli anziani venivano rivolte espressioni come “ti prendo a bastonate, t’ammazzo a legnate”, “cosa inutile, prostituta… Devi buttare il sangue qua e devi morire”, “tanto se muori che mi interessa”.
Il Gip, che ha accolto integralmente le richieste della Procura, ha disposto anche il sequestro preventivo della Onlus “I nonnini di Enza” che gestisce l’attività di assistenza e che ora è stata affidata ad un amministratore giudiziario nominato dal Tribunale di Palermo. Il provvedimento consentirà di assicurare la prosecuzione dell’attività con personale qualificato per la salvaguardia degli ospiti della struttura.
I titolari della struttura, inoltre, dovranno rispondere anche del mancato rispetto delle norme anti-Covid: è stato appurato infatti che i dipendenti della casa di riposo non facevano uso dei dispositivi individuali di protezione, pur entrando a contatto stretto in un luogo chiuso con anziani, particolarmente fragili.
Gli ospiti sono stati tutti sottoposti a tampone per scongiurare il pericolo di contagio del coronavirus che in quel luogo potrebbe generare un focolaio.
di Redazione – EmmeReports