di Benvenuto Caminiti – EmmeReports
Comincia sempre così: il Palermo gioca al Barbera ad ora di pranzo e finisce che perde o, al massimo, prende un punto, come contro il Teramo.
Come una maledizione, che non ha un perché.
E pure stavolta, contro il forte, organizzato Catanzaro di mister Calabro, è andata male; è andata in svantaggio al 25’ su azione ficcante di contropiede dei giallorossi finalizzata da un fendente diagonale di Verna, contro il quale nulla ha potuto Pelagotti.
“E’ la solita storia – mi sono detto – questo non è… Orario da cristiani… A quest’ora si sta a tavola a mangiare, non in campo a giocare a pallone!”
Ma era solo un discorsetto fra me e me che facevo per tentare di mandar via il presagio di sventura che ogni partita delle 12.30 si porta dietro.
Ma quando, appena cinque minuti dopo, Floriano, su azione insistita e fitta di passaggi e contro passaggi, ha scoccato quel meraviglioso tiro a giro che si è infilato nel “sette” della porta difesa dal bravissimo Di Gennaro, sono saltato su come un ragazzino e levando in alto il pugno ho urlato: “No, stavolta no, stavolta il Palermo è più forte della… Maledizione di Montezuma. Stavolta, anche a stomaco vuoto, la vittoria ce la mangiano noi!”.
E la vittoria, infatti, l’avremmo pure meritata ancor di più nella ripresa, con i cambi: Almici e Palazzi rispettivamente al posto di Crivello e Santana, quando era appena passata l’ora di gioco e il capitano rosanero cominciava a mostrare segni di cedimento: lui sarebbe voluto restare in campo anche boccheggiando, ma Boscaglia ha preferito sostituirlo con Palazzi.
Magari qualcuno dirà che il mister rosanero ha fatto male perché è meglio un Santana a scartamento ridotto di un Palazzi che ancora non riesce a riprendersi il suo ruolo di mezzala, dopo essersi a lungo “abituato” a quello di centrale difensivo.
Ma queste sono solo sterili congetture, possono farle solo gli uccellacci del tifo, quelli che ci sguazzano dentro la cattiveria, se ne fanno una specie di soprabito e invece è solo una mantello pieno di rovi.
Non c’entra nulla il cambio Santana–Palazzi perché il Palermo stava giocando bene con l’argentino in campo e ancora meglio quando è uscito; ha preso d’assedio la metà campo calabra e in un paio di occasioni avrebbe potuto passare in vantaggio, entrambe le volte con Lucca, entrambe volte con i suoi ormai “puntali” colpi di testa, che stavolta, però, non hanno centrato il bersaglio.
Insomma, se c’era una squadra a meritare la vittoria era sicuramente il Palermo e invece ad un quarto d’ora dal termine, con i rosanero sbilanciati per l’ultimo affondo in area avversaria, De Rose – anche stavolta ottima la sua prestazione – ha bloccato una ripartenza al vertice esterno dell’area di rigore. E dalla punizione magistralmente battuta dal capitano giallorosso Corapi, è partita la traiettoria arcuata sulla quale come un falco si è avventato di testa Martinelli. Ed è stato il gol del 2-1 dei calabresi… E una specie di capogiro s’è impadronito del vostro umile cronista.
Affranto, ho alzato gli occhi al cielo e l’ho trovato di un azzurro… Insopportabile. “Che ci avrà da guardare questo cielo terso senza una nuvola… Magari piovesse, mi sentirei meno solo…”.
Io non so, e tanto meno lo pretendo, che mi crediate ma, dall’alto della mia lunga esperienza di calcio, non solo rosanero, in piena coscienza vi dico che anche un pareggio andava stretto al Palermo, figuratevi la sconfitta. Ma così è il calcio: vince chi la mette dentro e il Catanzaro c’è riuscito due volte, pur provandoci molto meno del Palermo. Che ha un difetto grosso quanto una casa, che gli impedisce qualsiasi sogno di gloria: il Palermo di Boscaglia gioca, gioca, gioca ma, al momento di finalizzare, come nebbia al sole, tutto svanisce.
E siccome sono un inguaribile sognatore i punti che abbiamo perso oggi senza meritarcelo ce li riprenderemo sabato contro la Viterbese, anche se non dovessimo meritarcelo, e … Alla faccia delle 12.30 perché anche a Viterbo giocheremo a ora di pranzo.
IL TABELLINO:
PALERMO (4-3-2-1): Pelagotti, Accardi, Somma, Marconi, Crivello (62′ Almici), Luperini, De Rose (81′ Saraniti), Santana (69′ Silipo), Kanoutè (69′ Rauti), Floriano (62′ Palazzi), Lucca.
A disposizione: Fallani, Lancini, Marong, Peretti, Broh, Martin. Allenatore: Boscaglia.
CATANZARO (3-4-2-1): Di Gennaro, Fazio, Martinelli, Riccardi, Garufo, Corapi, Verna, Porcino, Carlini (89′ Grillo), Di Massimo (89′ Baldassin), Curiale (77′ Evacuo).
A disposizione: Branduani, Ianni, Pierno, Gatti, Casoli, Risolo, Parlati, Jefferson, Molinaro. Allenatore: Calabro.
ARBITRO: Di Graci di Como (Meocci-Micaroni).
MARCATORI: 27′ Verna, 31′ Floriano, 79′ Martinelli
NOTE: ammoniti Floriano, Riccardi, Corapi, Palazzi, Carlini, Saraniti. Al 92′ espulso Saraniti per doppio giallo.
Foto di Francesco Militello Mirto e Antonio Melita – EmmeReports