di Benvenuto Caminiti – EmmeReports
E sono 10 i gol di Lorenzo Lucca, i due di oggi, i primi segnati in trasferta.
Una vittoria quella ottenuta all’”Amerigo Liguori” di Torre del Greco che rilancia la squadra di Boscaglia verso posizioni di classifica più idonee rispetto al valore del suo organico, che non sarà quello del primo della classe ma neanche quello del dodicesimo posto, dove languiva fino a due partite fa.
Un Lucca travolgente e, al suo fianco, il compagno di sempre Nicola Rauti (che, con le sue sgroppate, gli crea gli spazi giusti per proiettarsi come un ariete verso la porta avversaria) hanno rappresentato per la Turris un pericolo costante contro il quale non ha mai saputo trovare le giuste contromisure.
Se ci metti poi l’accorta regia di De Rose, con cui l’ex reggino ha letteralmente trasformato volto e gioco del Palermo e i suoi duetti in punta di tecnica con il redivivo Martin, puoi tranquillamente spiegarti perché per tre quarti di partita a dominare è stato il Palermo.
E se non avessimo patito, all’ultimo secondo di recupero del primo tempo, il rocambolesco pareggio della Turris, anche la ripresa sarebbe stata per il Palermo una cavalcata verso la vittoria.
Invece quel gol “strano” (più che opportune, le virgolette) ha fatto saltare in gola il nostro cuore di tifoso e pensare: “Vuoi vedere che finisce come ad Avellino dove, dopo aver preso un gol più balordo di questo, il Palermo si è afflosciato come un sacco vuoto?”.
E sì, lo abbiamo pensato un po’ tutti, perché di certo finora il Palermo non ha brillato per la sua continuità. Tutt’altro: una bella partita (leggi Ternana) e, subito dopo, una mediocre (leggi Avellino); un’altra bella partita (leggi Bisceglie) e poi…
… E poi quest’altro gol balordo con la Turris, che avrebbe potuto tagliare le gambe al Palermo che nel primo tempo, con quei due ventenni lì davanti, arrivati dalla primavera del Torino, era sembrato troppo forte per la fragile difesa avversaria.
Insomma, al di là della strameritata vittoria, il Palermo di oggi, per atteggiamento e mentalità, sembra aver dato finalmente la sterzata giusta al suo percorso, che non è quello alterno e discontinuo mostrato fino a due settimane fa. E il merito va a tutto il gruppo, partendo dalla società e finendo con l’ultimo panchinaro della squadra.
Merito, quindi, anche di Boscaglia che ha rivisto alcune sue scelte che sembravano granitiche, a cominciare dal suo sistema prediletto, il 4-2-3-1, sacrificato ad un più pratico ed efficace 4-3-3, per finire con la “riesumazione” di Malaury Martin, sia pure reinserito in squadra in una posizione diversa rispetto a quella si sua pertinenza: il francese ha di nuovo trovato spazio nell’undici iniziale ma si è dovuto adattare a fare la mezzala. E lo ha fatto con l’attenzione e l’umiltà per le quali gli rendiamo merito, quasi quanto al suo assist per il primo gol di Lucca.
E ora, al galoppo verso una buona posizione finale di classifica per affrontare con buone chance i play off: l’ideale sarebbe arrivare al derby con trentasei punti in saccoccia.
“No – dichiara saggiamente Boscaglia a fine partita – sbagliamo se pensiamo già al derby. perché prima c’è il Catanzaro…”.
E sull’ennesima “incertezza” (eufemismo) di Pelagotti, Boscaglia, da quell’allenatore esperto e navigato che è, getta acqua sul fuoco e parla di “infortuni che possono capitare”. E poi, saggiamente, conclude: “Alberto va sostenuto oggi più che mai perché è il nostro portiere, un punto fermo della squadra. In campo e fuori”.
Il Tabellino:
TURRIS: Abagnale, Rainone, Di Nunzio, Lorenzini, Esempio (79’ Ferretti), Romano, Franco, Loreto, Giannone; 9 Longo (C.) (55’ Longo), Persano.
Allenatore: Fabiano
PALERMO: Pelagotti, Accardi, Palazzi, Somma, Crivello (C.), Martin (62’ Marconi), De Rose, Broh (62’ Kanoutè), Rauti (75’ Peretti), Lucca (69’ Saraniti), Valente (45’Floriano).
Allenatore: Boscaglia
Marcatori: 17’ Lucca; Romano 45’; Lucca 47’.
Note Ammoniti: Di Nunzio 35’; Romano 35’; Martin 40’; Accardi 60’; Persano 63’; Espulsi: Rainone 90’.