Siamo da sempre abituati a considerare la ceramica e le maioliche come una produzione ripetitiva, dove l’unico estro da ammirare sia quello del decoratore capace di annullare i limiti fisici dell’oggetto per renderlo spazio neutro aperto all’immaginazione. Alcuni esempi rinascimentali la alzarono al rango di scultura e le meravigliose produzioni etrusche restarono per troppo tempo celate nel ventre della terra. I compianti sacri, seppur di grande bellezza, rimasero limitati al silenzio di navate e cappelle. La scultura era bronzo, marmo, pietra, stucco, legno; difficilmente terracotta. Forse per la sua intrinseca fragilità, forse perché appannaggio dei vasai, non guadagnò il rispetto che ebbe invece la porcellana.
Ebbe coraggio Elio Corrao a farne il perno della propria ricerca e con grande attenzione dovremmo appassionarci a questa sua ricerca. EmmeReports ne ha raccontato i paesaggi e si è immerso nella colta riflessione della sua pittura; adesso presentiamo le ceramiche: dinamiche, policrome, innovative, accattivanti.
Presentiamo in apertura due Piatti, segno evidente di rottura con la tradizione: di immutato resta la tecnica, l’argilla cotta in forno e gli smalti vetrificati dal fuoco. La forma è assolutamente semplice, la base della lavorazione al tornio; l’opera invece prorompe con straordinaria modernità: è un pezzo circolare di un disegno ampio e complesso, il frammento di un mito che solo l’autore conosce. Le campiture di contorno sono parte di paesaggi, il volto ci spinge a immaginare il corpo, un contesto, una narrazione. La ceramica diventa in questo caso maestria di colori brillanti, di linee sicure, di cattura del particolare nel tessuto pulsante di un’epopea leggendaria.
Questo racconto che vibra nell’immaginario dell’autore cerca forme nuove, lontane dall’uso funzionale dell’oggetto e si allarga piegando l’argilla alle proprie necessità. I piani ondulati, fluttuanti, ripiegati come tessuti, come animali marini senza peso apparente, nascono per assecondare colori e figure, per dare corpo a realtà assolutamente nuove. Anche quando, con l’ironia del narratore, Corrao modella per simboli e l’umana concretezza diventa volume candido ed arcaico o spazio vuoto ritagliato per contorni. In entrambe le opere l’illuminazione è uno sfarfallìo d’ali leggero che per contrasto rende fisico ed immediato il pensatore sottostante.
La ceramica di Elio Corrao è scultura, quindi ragionamento di spazi e di volumi, opera che pur nella sua fisica piccolezza deve essere percorsa, vissuta, assaporata attraverso molteplici punti di vista. Rappresenta su scala ridotta un’esperienza architettonica che ha precorso molte delle soluzioni ingegneristiche realizzate oggi da studi internazionali di progettazione. Mentre si osserva la compostezza di questi piani bianchi e avvolgenti, simili a cortecce, a scorze di cannolo, facilmente li si può immaginare enormi, marmorei, svettanti grattacieli. Oppure, affascinato da forme quasi organiche, capaci di autonomi equilibri e movimenti decide di inserire nuove ulteriori forme e colori in un dialogo straniante, sconosciuto ma vivido, così inaspettato per l’artista stesso da definire la propria composizione psichedelica. Queste sculture sono un piccolo universo, enormemente in anticipo sui tempi della storia.
Per chi voglia approfondire la conoscenza del maestro Elio Corrao ne riportiamo una sintetica nota biografica.
Elio Corrao è nato a Palermo, ove vive e opera. Ha compiuto studi artistici e partecipato a numerose mostre collettive in Italia e all’estero. Già professore ordinario al Liceo Artistico Statale e all’istituto statale d’arte di Palermo, si occupa di ceramica, pittura e grafica. Alcune sue opere fanno parte di collezioni pubbliche e private, nazionali e non. Attualmente opera nel suo studio di Palermo, ove si cimenta anche nella scrittura di racconti brevi. Gli sono stati assegnati numerosi premi e riconoscimenti; di lui si sono occupati alcuni fra i più importanti Critici d’Arte Italiani, nonché personaggi del mondo della Cultura e dell’Arte.
Hanno scritto di lui: Antonella Affronti, Maria Patrizia Allotta, Gonzalo Alvarez Garcia, Cinzia Bizzarri, Giuseppe Bagnasco, Francesco Carbone, Mariella Calvaruso, Giovanni Cappuzzo, Aurelio Caruso, Giovanna Cavarretta, Amalia DeLuca, Aldo Gerbino, Serena Lao, Ciro Lo Monte, Pietro Longo, Gabriella Lupinacci, Alfredo Marsala Di Vita,Vito Mauro, Delia Parrinello, Guglielmo Peralta, Massimiliano Reggiani, Tommaso Romano, Albano Rossi, Antonino Russo, Antonino Sala, Francesco Marcello Scorsone, Vinny Scorsone, Pino Schifano, Ciro Spataro Giovanni Teresi e Vincenzo Viscardi.
di Massimiliano Reggiani – EmmeReports