“Ci domandiamo perché l’errore di comunicazione d’orario di svolgimento dell’assemblea non sia stato corretto nell’immediato anche solo con una e-mail di rettifica o una telefonata”.
A dichiararlo è Vittorio Miranda, presidente del Movimento Italia Sociale (MIS) che contesta la mancata comunicazione di rettifica dell’orario di inizio audizione che, di fatto, ha escluso la presenza dei rappresentanti sindacali Danilo Panci e Enzo Munafò della FIALS e Giuseppe Bonsignore della Cimo Sicilia.
Sin dall’inizio di questa vicenda il MIS si è opposto alla chiusura del reparto di ginecologia dell’Ospedale Cervello e lo ha fatto anche attraverso una petizione su Change.org che ha raccolto oltre 5000 firme.
“Si è trattato di un’audizione senza contraddittorio dove le dirigenze univoche si sono dette ciò che era già programmato” incalza Vittorio Miranda che si domanda del perché, a quasi un anno della dichiarazione dello stato d’emergenza e pandemia globale, non siano state adottate misure sanitarie che consentano l’apertura di reparti o ospedali interamente dedicati al Covid, riprendendo strutture chiuse in precedenza o stanziando nuovi fondi.
Un problema sicuramente sanitario che diventa anche politico viste le modalità di partecipazione ad una discussione che interessa la popolazione residente nella parte nord-occidentale di Palermo che a causa della conversione della struttura vedrebbe l’assenza di un servizio tempestivo con conseguenti rischi incalcolabili per le mamme e i loro nascituri.
“Non è un caso se la popolazione si sia rivolta a noi ed è assurdo che si sia proceduti lo stesso all’audizione nonostante il conclamato errore di orario” lamenta Miranda.
Il Movimento Italia Sociale è comunque venuto a conoscenza dei punti salienti dell’audizione tenutasi ieri che è possibile riassumere come di seguito: il dottore Messina, direttore generale di Villa Sofia – Cervello, ha rappresentato che l’attuale chiusura del reparto trae origine dalle indicazioni pervenute dall’Assessorato in relazione alla programmazione Covid, e pertanto ha evidenziato come la stessa debba intendersi momentanea, trattandosi di un reparto estremamente attrattivo del quale l’Azienda non intende fare a meno. Riferisce, quindi, che sono in corso interlocuzioni con altre strutture sanitarie, in particolare con il Policlinico, per garantire la continuità assistenziale, avvalendosi anche del personale della propria Azienda.
L’ingegnere La Rocca ha ricordato che al Cervello continua ad operare la ginecologia Covid ed ha riferito che nel momento in cui saranno ultimati i lavori nei locali delle terapie intensive e semintensive, sarà immediatamente valutato il ripristino. Oltretutto ha ribadito che si prospetta una convenzione con il Policlinico per utilizzare il personale dell’UOC di ostetricia e ginecologia attualmente sospesa, fornendo rassicurazioni alla Presidente in ordine all’attività di embolizzazione.
Il dottore Messina, rispondendo all’onorevole Marianna Caronia, ha ribadito l’intendimento di allocare nuovamente il reparto, una volta ultimati i lavori, ed ha rappresentato, che al Cervello continua ad essere assolutamente garantita l’assistenza ginecologica, ostetrica e neonatale per le pazienti e i neonati Covid. Ha infine aggiunto che i casi di emergenza sono garantiti, inoltre, da un locale apposito predisposto a Villa Sofia.
“Denunciamo a gran voce un atteggiamento infido e poco chiaro della Regione Siciliana e di tutti i responsabili interessati, che tristemente gestiscono la nostra amata terra e calpestano la dignità dei cittadini” ha concluso Vittorio Miranda.
di Redazione – EmmeReports