Dalle prime ore del mattino una lenta e triste processione attraversa via Schiavuzzo a Palermo.
A pochi passi da Piazza Rivoluzione, in una palazzina al terzo piano riposa Antonella con attorno i familiari e i conoscenti più cari; all’esterno un silenzioso via vai di persone.
Gli occhi lucidi da dietro le mascherine ricordano il dolore di chi ha pianto la scomparsa della bambina quasi come fa un familiare in questi momenti: perché Antonella è un po’ figlia di tutti noi.
In Antonella ognuno di noi ha visto la figlia (nipote o sorellina) dai “grandi” sogni e dalle “grandi” speranze e, diciamolo pure, averla persa in questo modo ha fatto riemergere quei timori e quelle paure che i “grandi” hanno nei confronti dei più piccoli e della loro quotidiana e naturale voglia di spiccare il volo.
Non c’è più spazio per i tanti fiori, portati anche da altri quartieri di Palermo, e la strada diventa un enorme altare con lenzuoli pieni di foto della piccola principessa che voleva diventare la regina del web.
I tantissimi pupazzi, lasciati dai compagni di scuola e dagli amici coetanei, ricordano che Antonella era pur sempre una bambina, una piccola figlia andata via in maniera inspiegabile.
C’è infatti qualcosa di inspiegabile in questa storia e, anche se sicuramente gli investigatori faranno luce su quanto accaduto, alla fine, davanti alla morte di una bambina di 10 anni, nessuno potrà mai dare la giusta spiegazione.
Qualcosa è però certo Antonella, probabilmente finita in una sfida più “grande” di lei, ci ha lasciato “grandi” cose e, sicuramente, vivrà nei nostri cuori e nei corpi di quattro bambini.
Grazie ad Antonella il Garante per la protezione dei dati personali “ha disposto nei confronti di Tik Tok il blocco immediato dell’uso dei dati degli utenti per i quali non sia stata accertata con sicurezza l’età anagrafica”.
Grazie ad Antonella il mondo di Tik Tok e dei social, in queste ore, si sta mobilitando per un uso responsabile delle applicazioni e per il contrasto delle challenge.
Domani ci sarà l’ultimo saluto ad Antonella nella chiesa della Magione, sarà un modo per piangere ancora una volta quella “figlia di tutti noi” e per dire: “Grazie Antonella!”.
di Antonio Melita – EmmeReports