“Ad oggi l’unica vera novità, rispetto a tutte le chiacchiere che abbiamo sentito, è la nuova tensostruttura, al momento vuota, ma che si riempirà in meno di un mese e che potrà ospitare altre 200 bare circa” a dichiararlo è il capogruppo della Lega, Igor Gelarda intervenendo sulla vicenda del Cimitero dei Rotoli che da qui a giugno potrebbe vedere 2.150 bare fuori terra, in attesa di tumulazione.
“Tutti coloro che accederanno al cimitero da oggi, e non hanno già una loro sepoltura privata, si immagina una media di circa 10 salme al giorno, finiranno tristemente a deposito” continua l’esponente della Lega ricordando che il nuovo cimitero è ancora “allo stadio di pensiero” e comunque molto piccolo e insufficiente per la città.
All’emergenza contribuisce il blocco del vecchio forno crematorio e tempistiche troppo lunghe, circa due anni, per la costruzione di quello nuovo.
“Una vasta area che permetterebbe la locazione di un altro migliaio di salme, la cosiddetta area 58-bis, è ancora sotto vincolo e ci vorranno alcuni mesi per sbloccarla e necessità di parecchi lavori, mentre l’accordo con gli altri cimiteri privati della città non prende forma” continua Igor Gelarda.
Il Comune di Palermo si sta affidando a 400 loculi prefabbricati, per i quali è stato richiesto un prelievo di emergenza dal fondo di riserva di 800 mila euro.
“Il pericolo reale è che a fine anno le salme a deposito potrebbero arrivare fino a 4000 con un cimitero che diventerà pieno di altre tensostrutture della vergogna. Per questa ragione, come gruppo Lega abbiamo chiesto alla soprintendenza se tali tendoni, proprio perché il cimitero rischia di diventarne pieno, siano stati autorizzati visto che quello dei Rotoli è un cimitero monumentale sotto vincolo della soprintendenza” ha concluso Gelarda.
di Redazione – EmmeReports