“Con grande tristezza apprendiamo la notizia della scomparsa di Emanuele Macaluso. Le idee diverse fin da anni lontani non hanno mai fatto venir meno il nostro rispetto per un dirigente che ha dedicato tutta la vita alla causa della sinistra” a scriverlo è Maurizio Acerbo, segretario nazionale di Rifondazione Comunista ricordando il dirigente del PCI appena scomparso.
“Tra i dirigenti del PCI Macaluso è stato uno di quelli che aveva le posizioni più distanti dalle nostre” continua Acerbo ricordando che negli anni ’80 Macaluso fu tra gli esponenti di quell’area riformista – a destra di Enrico Berlinguer – che poi ha di fatto vinto con lo scioglimento del PCI nel 1991.
“Macaluso con simpatia e franchezza non ha mancato nel corso degli ultimi anni di esprimere una critica radicale alla perdita di radicamento popolare e di profilo ideale del principale partito del centrosinistra” scrive il segretario di Rifondazione Comunista ricordando che Macaluso, nonostante avesse vinto con la sua linea “riformista” non era soddisfatto del risultato finale e per questo motivo non prese mai la tessera del Partito Democratico
“Era convinto che il PCI si dovesse trasformare in un grande partito socialista europeo e superando la crisi dei regimi dell’est si potesse riunificare con i compagni del PSI. Il problema è che negli anni ’90 i socialisti italiani furono travolti da Tangentopoli e l’intera socialdemocrazia in Europa concluse la sua conversione al neoliberismo e al pensiero unico cessando di rappresentare l’area riformista del movimento operaio”.
Maurizio Acerbo riconosce quindi lo spessore morale e intellettuale di un grande dirigente del movimento operaio che “non poteva che esprimere la propria critica nei confronti della politica attuale e la sensazione che del PCI si era perso non solo il nome ma anche la sostanza”.
“Era un vecchio dirigente comunista togliattiano che sosteneva con convinzione un’ipotesi che consentisse a quella forza di continuare a svolgere il proprio ruolo in un nuovo contesto. Le cose sono andate diversamente, ma il compagno Macaluso non ha mai rinunciato alla lotta per le sue idee. Negli ultimi anni ci sembrava quasi uno dei nostri” continua Maurizio Acerbo he ricorda come Macaluso a Propaganda Live fosse stato eccezionale.
“Gli telefonai per gli auguri al compleanno e mi rispose: dobbiamo discutere” conclude il segretario nazionale di Rifondazione Comunista con un “Addio compagno Macaluso!”.
di Redazione – EmmeReports