“Allo stato attuale, considerata l’adesione allo screening, i dati raccolti e la tendenza attuale, non si ritiene l’apertura delle Scuole una attività di rischio, se mantenute tutte le precauzioni e normative Ministeriali e Assessoriali in merito alle norme da attuare per limitare la diffusione del SARS-CoV2 in ambiente scolastico e lavorativo” è quanto risulta da una nota inviata dal dirigente dell’ASP di Palermo, Loredana Curcurù al sindaco Leoluca Orlando in riferimento alla “Valutazione dati sulla indagine epidemiologica effettuata su campione della popolazione studentesca sull’Area di Palermo”.
Il primo cittadino del capoluogo siciliano aveva sollevato ieri perplessità sulle restrizioni messe in campo dal governo regionale parlando di una zona “rosa pallido” e minacciando di estendere il divieto di stazionamento a tutta la città, soprattutto in prossimità dei plessi scolastici “dove governi nazionale e regionale hanno deciso, che riprenda l’attività in presenza”.
Sempre Orlando aveva parlato di una “chiusura” che obbliga praticamente nessuno (tranne le gioiellerie, gli antiquari e pochi altri), costringendo bar, ristoranti e locali pubblici ad una apertura azzoppata “che non garantisce adeguati introiti ed allo stesso tempo non apre la possibilità di adeguati indennizzi”.
Oggi arrivano i dati dall’ASP di Palermo e sembrano confermare l’importanza di uno screening, che se proseguito e potenziato, può portare alla generale riapertura delle scuole.
Una riapertura che dovrà comunque tenere conto della richiesta di lockdown totale di due settimane dichiarata ieri dal sindaco Leoluca Orlando che “permetta DAVVERO di combattere il contagio e allo stesso tempo permetta DAVVERO a chi ha diritto di poter chiedere adeguati aiuti economici. Con queste mezze misure rosa pallido rischiamo di avere altri mesi e mesi di agonia, rischiamo di arrivare all’estate in questa situazione di assoluta incertezza”.
di Antonio Melita – EmmeReports