“È ufficiale ormai che tra poche ore il reparto di ginecologia e il pronto soccorso ostetrico dell’ospedale “Cervello” di Palermo verranno smembrati per fare spazio al reparto Covid. Ad un anno dall’emergenza sanitaria è inconcepibile che le istituzioni preposte non abbiano trovato una soluzione idonea e che, per questa inefficienza, a farne le spese sia la comunità. Si parla tanto di coscienza civica in questo momento e si richiama al senso di responsabilità la popolazione ma questo non può avvenire solo a senso unico e oggi ci ritroviamo ad assistere a una decisione insensata che non rispetta operatori sanitari, utenti e cittadini”.
A denunciarlo è Amalia Miranda che con il supporto del Movimento Italia Sociale (MIS) ha avviato una petizione on-line per richiedere che venga bloccata la chiusura dell’Unità operativa complessa di Ostetricia e Ginecologia dell’ospedale Cervello.
Dal 18 gennaio, infatti, i posti letto saranno destinati ad accogliere esclusivamente i pazienti affetti da Covid-19 come deciso l’azienda Ospedali Riuniti Villa Sofia-Cervello, su richiesta dell’assessorato alla Salute della Regione Siciliana.
“Si tratta di un reparto di ostetricia che conta più di 1500 parti l’anno, che tratta principalmente casi a rischio e che è strettamente collegato alla rianimazione neonatale più importante di Palermo; quindi con questa chiusura si mette a rischio la sicurezza materno infantile per impossibilità di pronto intervento in caso di urgenza per le pazienti non COVID” continua il MIS che evidenzia come il sistema funzionasse con l’attuale mantenimenti dei posti letto ostetricia COVID e un minimo dedicato alle emergenze e urgenze non COVID.
Il reparto si occupa anche di casi di oncologia ed è sede dell’unico Centro di diagnosi prenatale della Sicilia fornendo anche il servizio di partoanalgesia h24.
“In questo momento nessun reparto dovrebbe chiudere in nessuno ospedale. ma bisognerebbe implementare le strutture per combattere l’emergenza sanitaria” afferma Vittorio Miranda, segretario del MIS che ricorda come Ingrassia, Policlinico, Civico e Bucchieri si trovino tutti dall’altra parte della città e solo il l’Ospedale Cervello sia l’unico a servire la zona Nord di Palermo coprendo territori come Mondello, Sferracavallo, Zen e i Paesi della provincia come Isola delle Femmine e Carini.
“Da Trapani in giù dove devono andare le persone? Tra l’altro il reparto per donne in stato di gravidanza Covid esiste già e si dovrebbe chiudere questo solo per recuperare 12 posti letto quando in realtà all’interno dello stesso ospedale ci sono reparti inutilizzati con maggiori posti letto che potrebbero essere utilizzati?” conclude Vittorio Miranda.
La promotrice spera che prevalga il buonsenso in assessorato e al momento, visto la difficile situazione che ci circonda, chiede una piena partecipazione tramite la petizione rivolgendosi soprattutto alle donne e alle mamme.
“Lunedì mattina sarò in viale Strasburgo presso la direzione sanitaria generale per protestare e metterci la faccia come da sempre ho fatto con il Movimento Italia Sociale” continua Amalia Miranda.
“Non oso neanche immaginare come possano sentirsi le famiglie in attesa di un figlio in questo momento, noi riteniamo che il diritto alla vita debba essere di tutti e sempre. Basta semplicemente leggere i commenti che la gente ha lasciato all’interno della petizione per commuoversi e capire che ormai si é persa pure la speranza in una vita migliore, noi non ci arrendiamo!” conclude Miranda.
di Redazione – EmmeReports