di Benvenuto Caminiti – EmmeReports
Ancora una volta per il rotto della cuffia, il Palermo agguanta il risultato a lungo inseguito: oggi, la vittoria in pieno recupero (92’) sull’ultima della classe, la modestissima Cavese dell’ex Sasà Campilogo e due settimane fa il pareggio (a cinque minuti dalla fine) contro il fortissimo Bari dell’ex Gaetano Auteri.
In entrambi i casi sfruttando un calcio da fermo: la punizione di Lucca al Barbera, che lascia di stucco Frattali e stavolta la punizione dalla trequarti di Palazzi, che spiove su un nugolo di teste ma quella che si erge sulle altre è la testa di Rauti che, avvitandosi come un contorsionista, schiaffa il pallone sotto la confluenza dei pali della porta difesa dal portiere campano.
Una partita rognosa, combattuta, piena di tanti svarioni e di rari, rarissimi gesti tecnici di qualche pregio. Una partita che contro la cenerentola del girone il Palermo, per risalire la classifica e disputare i play off con qualche concreta chance di successo, non poteva non vincere.
Una partita praticamente a senso unico, il Palermo tutto in avanti e la Cavese tutta rattrappita nei sedici metri della sua area di rigore; un fondo campo più adatto alla pallanuoto, un vera palude sulla quale giostrare di fino era pura utopia… Ma tutto ciò non deve suonare ad alibi di una prestazione – quella dei rosanero, oggi in maglia nera e risvolti rosa – mediocre, affastellata da errori marchiani sotto porta, il più grave dei quali il calcio di rigore sprecato da Lucca al 38’ per fallo su Valente, ormai solo davanti alla porta avversaria.
Immaginate per un attimo se questa partita fosse rimasta inchiodata sullo 0-0… Si sarebbe scatenato un putiferio contro la società, Boscaglia e i suoi ragazzi.
Immaginate, altresì, lo strepito, per non dire l’indignazione, dei tifosi davanti all’inerzia totale della società nel mercato di riparazione, in corso già da alcuni giorni: “Le altre aspiranti ai play off si stanno rafforzando e noi invece stiamo a guardare…”.
Mi sembra onesto riconoscere, non solo da tifoso, qual sono, ma da cronista, quale mi sforzo di essere, che la squadra va puntellata.
In ogni reparto ma soprattutto in attacco.
Parlo non solo di qualità ma anche di quantità: appena si fermano Rauti o Saraniti per un fisiologico turno di riposo, le magagne offensive si ripresentano con spietata puntualità. Avere cinque-sei palle gol e sprecarle tutte, a prescindere dal fondo campo indegno e dalla fiera resistenza dell’avversario, non può essere solo sfortuna.
E chiudo gridando forte la mia gioia per madama la dea bendata, che finalmente si è degnata di volgere i suoi occhi miracolosi verso il Palermo: un pareggio all’86’ e una vittoria al 92’ sono chiaramente messaggi d’amore che sarebbe delittuoso far svanire nel nulla.
Un plauso particolare voglio dedicare al ventenne Rauti, che non solo lotta e segna ma mostra un’umiltà che, al di là delle sue indubbie qualità, lo porterà lontano: “Devo ancora migliorare molto e per riuscirci seguo i consigli dei miei compagni più esperti… Il mio gol? Ci alleniamo molto sui calci piazzati e Palazzi, quella palla, me l’ha “disegnata” sulla testa!”… E la sua parlantina sciolta e il suo sorriso da bambino me lo rendono ancora più caro.
Il Tabellino:
CAVESE (3-4-1-2): Russo, Marzupio, De Franco, Ricchi (78′ Semeraro), Tazza, Matera, Cuccurullo (57′ Pompetti), Nunziante (78′ Senesi), Russotto, Germinale, Bubas (60′ Montaperto).
A disposizione: Bisogno, Paduano, Cannistrà, Granata, Favasuli, Oviszach, Vivacqua. Allenatore: Campilongo.
PALERMO (4-3-2-1): Pelagotti, Accardi, Somma, Lancini, Crivello, Luperini, Martin (46′ Palazzi), Odjer (79′ Santana), Kanoutè (71′ Silipo), Valente (65′ Rauti), Lucca (71′ Saraniti).
A disposizione: Fallani, Marong, Doda, Peretti, Broh. Allenatore: Boscaglia.
ARBITRO: Maranesi di Ciampino (Rizzotto-Donato).
MARCATORI: 92′ Rauti
NOTE: Ammoniti: Martin, Valente, Palazzi, Lancini, Rauti (P), Russotto, Matera, Marzupio (C). Al 40′ Lucca (P) sbaglia un calcio di rigore. Espulsi: all’87’ Matera (C) per doppia ammonizione.