“Avevo avvertito, a seguito di alcune immagini apparse sui social network, su ciò che sarebbe potuto accadere a Villa Sofia, lanciando un allarme che è evidentemente rimasto inascoltato” a dichiararlo è Carmelo Pullara, vice presidente della Commissione Sanità dell’Assemblea Regionale Siciliana, presso la quale saranno auditi i vertici dell’azienda il prossimo 12 gennaio.
“Purtroppo avevo visto lungo e giusto – prosegue Pullara – ma si è cercato di sminuire ciò che era evidente. Piuttosto che pensare a coprire occorreva pensare a rimediare, perché pazienti allocati in quella maniera non potevano che determinare ed essere vittime di una contagiosità elevata. Adesso aumentano i ricoveri dei pazienti affetti da Covid e la situazione è drammatica, soprattutto negli ospedali Cervello e Villa Sofia, con un gran numero di positivi e un alto sovraffollamento”.
“Come si temeva è esploso il focolaio nel reparto osservazione breve intensiva che si trova presso il PS di Villa Sofia, costringendo alla chiusura e a dirottare altrove le ambulanze del 118, e non va meglio all’ospedale Cervello dove i posti letto per i pazienti Covid sono quasi tutti esauriti.A questo punto, viste anche le condizioni disumane in cui versano i pazienti al pronto soccorso dell’ospedale Villa Sofia di Palermo, parcheggiati nei corridoi in solitudine e senza assistenza sanitaria, chiederò che siano fatte tutte le verifiche del caso e che si chiarisca se siamo di fronte ad una non consona gestione aziendale ovvero ad un problema di sistema” conclude il vice presidente della Commissione Sanità dell’Assemblea Regionale Siciliana.
A riguardo l’AOOR “Villa Sofia- Cervello” smentisce la chiusura del Pronto Soccorso di Villa Sofia e precisa che: “sono stati riscontrati, nella notte, alcuni casi di pazienti positivi a Coronavirus in area del PS (a seguito della ormai fisiologica attività di rilevazione dei tamponi) e, pertanto, si sono tempestivamente attivate le procedure di sanificazione, in corso delle quali si è congruamente, in un primo momento, limitato l’accesso ai soli codici rossi, proprio per consentire l’espletamento di tali procedure e isolare i positivi. Rispetto a questo dato si aggiornano i colleghi che in atto si sono aperti anche gli accessi ai codici minori e la situazione è pertanto pressoché tornata alla normalità”.
di Redazione – EmmeReports