di Benvenuto Caminiti – EmmeReports
Sono deluso e amareggiato non solo per la scialba prestazione del Palermo, che spreca contro la Vibonese l’ennesima occasione di avvicinarsi alle posizioni di classifica che contano, ma anche, se non soprattutto, per come si è arrampicato sugli specchi nella conferenza post partita il tecnico rosanero: “Col senno di poi – ha replicato a chi gli faceva notare certe scelte dell’11 iniziale – siamo bravi tutti, ma io sono l’allenatore e sono obbligato a farle prima!”.
E infatti sono le scelte di “prima” che lui ha sbagliato, cambiando una volta di più i due centrali in mezzo al campo (stavolta c’erano Odjer e Broh) ed escludendo Saraniti per Lucca. Per non parlare dei cambi, effettuati sì ma in ritardo, quando eravamo già in superiorità numerica per l’espulsione al 15’ di Statella per doppia ammonizione.
Che la Vibonese di Galfano mirasse al pareggio era lampante e, quindi, i cambi si potevano, anzi si dovevano, effettuare prima.
Ma siccome siamo tutti fallibili, può sbagliare anche Boscaglia, solo che non dico lo debba ammettere pubblicamente ma di certo non deve replicare con supponenza ad un legittimo rilievo del giornalista di turno, come fosse colpevole di lesa maestà.
Dice: “il Palermo ha trovato un Marson, portiere avversario quasi imbattibile” ed è vero ma questa più che un’attenuante è un’aggravante perché se non riesci a segnare la miseria di un golletto neanche contro un avversario modesto come la Vibonese perché parlare ancora di quartieri alti e di tutt’altro che velate velleità di arrivare “almeno” ai play off?
E mi soffermo su questa considerazione perché sembra, visto l’avvilente decimo posto in classifica, che questa squadra non sia in grado di andare oltre… E domenica, ahinoi, al “Barbera” arriverà il gasatissimo Bari, che ne ha rifilati quattro all’Avellino, mica alla cenerentola del campionato.
Insomma, non chiedo la luna, spero solo che un pizzico di quell’umiltà che Boscaglia va giustamente predicando ai suoi giocatori la dimostri anche lui nelle sue dichiarazioni post partita. E non solo dopo una vittoria.
Il calcio è il gioco più affascinante del mondo perché il più strano e imprevedibile. Vinci con la prima in classifica e perdi con l’ultima; certo non succede sempre, ma succede. Ed è per fronteggiare questa sua stranezza che il calcio devi trattarlo sempre coi guanti bianchi, specie se per ruolo ti tocca il più spinoso: quello dell’allenatore.
Io ho grande stima del mister di Gela, lo seguo dai tempi del Trapani, ne conosco virtù e difetti e so che ogni tanto pecca di eccessivo… amor proprio, ma so anche che è capace di autocritica perché leale ed onesto. E capace, quindi, di capire se e quando sbaglia. E, soprattutto perché è dotato dell’esperienza di mestiere necessaria per correggere in tempo il tiro.
Lui sa cosa serve ancora a questo Palermo per spiccare il famoso salto di qualità e ha tutti i titoli non solo per chiedere ma per pretendere i giusti correttivi in sede di mercato: se è sceso dalla B alla C lo ha fatto sì per “amor di patria” (come ha spiegato lui nella sua prima conferenza da allenatore rosanero) ma dopo aver chiesto, anzi preteso, precise garanzie. Una delle quali, subito dopo il mercato estivo, fu: “Vediamo come va così, se no a gennaio vi dirò quali innesti inserire”.
Il Tabellino
VIBONESE (3-4-2-1): Marson, Sciacca, Redolfi, Mahrous, Ciotti (59′ La Ragione), Tumbarello, Laaribi, Rasi, Berardi (59′ Vitiello), Statella, Plescia (83′ Parigi).
A disposizione: Mengoni, Spina, Prezzabile, Falla, Leone, Ambro, Di Santo, Montagno, Mancino. Allenatore: Galfano.
PALERMO (4-2-3-1): Pelagotti, Accardi, Somma, Lancini, Crivello (79′ Corrado), Odjer, Broh (67′ Rauti), Kanoutè (79′ Silipo), Luperini, Valente (66′ Floriano), Lucca (55′ Saraniti).
A disposizione: Fallani, Doda, Peretti, Marong, Martin, Palazzi, Santana. Allenatore: Boscaglia.
ARBITRO: Garofalo di Torre del Greco (Stringini-Vettorel).
NOTE: Ammoniti: Redolfi, Statella (V), Saraniti (P). Espulsi: al 61′ Statella (V) per doppia ammonizione.