L’allerta meteo e la possibilità di pioggia, non hanno fermato le donne del movimento palermitano di Non Una Di Meno, che, questo pomeriggio, a partire dalle ore 18.00, si sono ritrovati davanti il consolato polacco per un presidio indetto “per rivendicare il diritto all’autodeterminazione del proprio corpo e in solidarietà delle donne polacche su cui gravano le restrizioni messe in atto dal governo che limitano la libertà d’aborto, che in Polonia è legale da 30 anni solo in 3 casi estremi e le attuali ulteriori restrizioni, che hanno generato un inasprimento della legge, hanno provocato la rabbia delle donne polacche che da settimane inondano le strade del Paese” hanno dichiarato le attiviste di NUDM.
Il tema del diritto all’aborto torna dunque ad essere al centro delle rivendicazioni delle donne di tutto il mondo. In Italia si registra una media nazionale del 70% di obiezione di coscienza tra i ginecologi ospedalieri, in Sicilia si raggiunge ben l’87%.
“Siamo dalla parte alle donne polacche che stanno lottando contro un governo repressivo, scendendo in piazza per combattere l’ennesima legge antiabortista, che il governo pensa di poter fare passare sottobanco, approfittando delle leggi e delle restrizioni dovute alla pandemia, che in questi mesi ha fatto emergere tutte le contraddizioni del sistema patriarcale e capitalistico in cui viviamo e che continua a mettere il profitto sopra ogni cosa e che continua a calpestare i diritti di noi, a partire dal diritto all’aborto e al diritto alla salute riproduttiva delle donne” ha dichiarato a EmmeReports Roberta Ferruggia, che ha aggiunto “Ribadiamo ancora una volta che la violenza sulle donne non è solamente fisica. I femminicidi rappresentano gli ultimi gradini di una scala di oppressione, la violenza sulle donne agisce in ogni ambito della nostra vita, è un fenomeno culturale e sociale”.
Come hanno affermato le donne di NUDM Palermo, l’emergenza sanitaria ha significato per le donne, un sovraccarico di lavoro familiare, smart working e didattica a distanza dei figli, con il rischio che il tempo dedicato al lavoro diventi tutto il tempo a disposizione per vivere, e ancora, precarietà e disoccupazione soprattutto per le donne che in maggior percentuale svolgono lavori precari, in nero e sottopagati.
“La pandemia ha fatto emergere con maggiore potenza tutte le criticità del sistema patriarcale e capitalistico in cui viviamo, che continua a calpestare i diritti di noi donne, a partire dal diritto alla salute” hanno spiegato le attiviste del movimento.
“Nell’attuale momento di emergenza sanitaria infatti diventa sempre più complicato l’accesso all’interruzione volontaria di gravidanza. All’altissimo numero di obiettori di coscienza si aggiungono la sospensione o la riduzione del servizio in alcuni ospedali, l’assenza di procedure chiare e uniformi su somministrazione dei tamponi ed eventuale positività delle donne che vogliono abortire, e soprattutto la mancata attuazione delle nuove linee guida ministeriali sull’aborto farmacologico, che invece proprio in questo momento potrebbe essere parte integrante della soluzione”.
Presente al presidio sotto il consolato polacco anche Giorgio Maone, rappresentante dell’Unione Atei Agnostici Razionalisti di Palermo “Sono maschio, sono umanista, sono femminista e sono qui perché le donne polacche rivendicano, nel loro documento del 24 novembre, una campagna di apostasia nazionale con l’invito a resistere alla pressione sociale di battezzare i bambini e a sbattezzarsi e la de clericalizzazione del paese, cioè non utilizzare i simboli religiosi nelle cerimonie nazionali e nelle messe che accompagnano le cerimonie laiche”.
L’apice del pomeriggio di rivendicazione e solidarietà è stato raggiunto con una performance che ha dato particolare luce al tema della donna come mero organo riproduttivo: sulla scena si è vista irrompere una donna vestita come Difred, la protagonista del celebre romanzo di Margaret Atwood “Il racconto dell’ancella” più volte usato dal movimento NUDM come simbolo della lotta per l’emancipazione femminile.
Di Francesco Militello Mirto – EmmeReports