di Benvenuto Caminiti – EmmeReports
Lunedì notte avevo chiuso il mio pezzo sul derby con questo vaticinio: “… Ma prima o poi la Dea Bendata deve pur girarsi dall’altro lato…”.
Ebbene, lo ha fatto quest’oggi a “Romeo Menti” di Castellammare di Stabia, non mostrando il suo ghigno di fiera vendicatrice ma il suo sorriso più dolce.
Il che nulla toglie alla gagliarda prestazione dei rosanero, passati subito in vantaggio (5’ del primo tempo) su scambio rapido e ficcante Martin–Kanoute, fuga sulla fascia dell’ex Salernitana e cross al bacio per il perentorio colpo di testa di Saraniti.
Già, Saraniti, che si è finalmente sbloccato; già, Saraniti scorticato vivo da certi sapientoni del pallone e dintorni (“Ma chi ghiucaturi è, chistu? Mancu è buonu pa terza categoria”, uno dei commenti più salaci, colti di recente sulle pagine di Facebook).
Saraniti con questo bel gol si è riscattato e sono contento per me, che l’ho indicato come miglior in campo contro il Catania.
Ragazzi, non vorrei lasciarmi trasportare dall’entusiasmo e, magari spararle più grosse del dovuto, ma io al “Menti” ho visto finalmente il Palermo vagheggiato a lungo questa estate e che, alle prime di campionato, sembrava un bruco chiuso nel suo bozzolo che non sapeva che fare per uscirne fuori e mostrar al colto e all’inclito che, invece, dentro quel guscio vuoto c’era una farfalla colorata meglio di un arcobaleno.
Ragazzi, non vorrei lasciarmi trascinare dal’entusiasmo ma io in questo 2-1 colto in trasferta ci vedo ben oltre che una vittoria di misura: ci vedo il cuore e la grinta di un manipolo di giocatori che indossa la maglia rosanero come ci fosse nato dentro; ci vedo la mano sapiente di Boscaglia che, senza mai lanciare proclami (com’è d’uso nel calcio urlato di oggi) tiene saldamente in pugno le redini della squadra, la modella secondo i suoi schemi e le sue idee di calcio; le sta sempre addosso col suo occhi clinici nei novanta minuti della partita, così da intervenire sempre puntualmente, là dove occorre una ritoccata al sistema o un cambio ad hoc.
Insomma, oggi, pur avendo di fronte un avversario agguerrito, ben disposto in campo e capace di buone trame di gioco, il Palermo non si è mai disunito. Nemmeno quando Saraniti – il rosanero più in forma del momento – è stato bloccato da uno stiramento; neanche quando Odjer, corpo e anima del centrocampo, è stato costretto a lasciare il campo per un pesante pestone di un avversario: Boscaglia ha sostituito il primo con Lucca e il secondo con Peretti.
E fin qui, tutto nella norma, ma dove Boscaglia, come stratega, si è superato è stato quando, all’11’ della ripresa ha tolto dal campo l’ottimo Martin sostituendolo con Floriano: via il play e dentro una punta. Se non è coraggio, questo, ditemi voi cos’è? Quale altro allenatore, con la sua squadra in vantaggio di un gol, di fronte all’arrembare furioso dell’avversario, lo avrebbe fatto? Ne conosco molti, anche di quelli super pagati, che in situazioni del genere tolgono sì un centrocampista ma per sostituirlo con un difensore.
E Floriano lo ripaga al 73’ col gol del raddoppio rosanero, frutto di una ripartenza fulminea di Rauti, che ruba palla a centrocampo e fila dritto come una scheggia nel cuore del’area giallo-azzurra. E che, quivi giunto, offre al nostro numero 7 una palla d’oro: shoot di destro e gol imparabile alla sinistra di Tomei, vanamente proteso in tuffo.
C A P O L A V O R O.
Non ho altro da aggiungere, se non annunciarvi solennemente che io ci credo. Sì, io credo che, pur essendo fortemente attardato, il Palermo – questo Palermo, garibaldino ma anche umile perché capace di soffrir fino a sputare l’anima – può ancora sognare, partita dopo partita, se non di arrivare, almeno di sfiorare la vetta della classifica.
P.S. Ah, dimenticavo: la Juve Stabia ha protestato vibratamente per due tocchi di mano rosanero non sanzionati dall’arbitro… Beh, come dicevo all’inizio, la Dea Fortuna finalmente s’è girata dalla nostra parte.
Tabellino:
JUVE STABIA (4-3-3): Tomei; Garattoni, Codromaz, Allievi, Rizzo; Berardocco (91’, Scaccabarozzi), Vallocchia, Mastalli; Orlando (66’, Bubas), Romero, Fantacci:
All: Padalino.
PALERMO (4-3-2-1): Pelagotti; Almici ( 56’ Accardi), Palazzi, Marconi, Corrado; Broh, Martin (57’, Floriano), Odjer (63’, Peretti); Kanoute, Rauti; Saraniti (32’.Lucca).
Reti: 5, Saraniti, 73’, Floriano, 85’, Mastalli (rig)
Arbitro: Carella di Bari
foto di Antonio Melita