“Desta sconcerto il fatto che funzionari di polizia condannati per violazioni dei diritti umani restino in servizio e, anzi, vengano promossi a ulteriori incarichi“ a dichiararlo Gianni Rufini, direttore generale di Amnesty International Italia.
Il riferimento è alle promozioni, decise il 28 ottobre dalla ministra dell’Interno Luciana Lamorgese e dal capo della Polizia Franco Gabrielli, alla carica di vicequestore di Pietro Troiani e Salvatore Gava, che per i fatti di Genova furono condannati in via definitiva a tre anni e otto mesi più cinque anni di interdizione dai pubblici uffici.
Pietro Troiani era stato condannato per per aver introdotto due bombe molotov all’interno della scuola Diaz; Salvatore Gava per averne falsamente attestato il rinvenimento, così da giustificare l’irruzione nell’edificio che venne definita, per le violazioni dei diritti umani, una vera e propria “macelleria messicana”.
“In un periodo di grande tensione, nel quale sono bersaglio di azioni violente nelle strade italiane, le forze di polizia dovrebbero impegnarsi nel gestire le operazioni di ordine pubblico nel rispetto degli standard internazionali sui diritti umani. I loro dirigenti dovrebbero fare di tutto perché, proprio in momenti come questi, si rafforzi il rapporto di fiducia tra cittadini e forze di polizia. Decisioni come quelle del 28 ottobre rischiano al contrario di indebolirlo“ ha continuato Rufini che ha ricordato come da anni Amnesty International chieda i codici identificativi per le forze di polizia.
“Alla vigilia del ventesimo anniversario dei gravissimi fatti di Genova e nella costante assenza di rimedi legislativi a una delle cause che li favorirono, ossia la mancanza di codici identificativi per le forze di polizia, provvedimento che Amnesty International Italia chiede da anni, queste promozioni suonano come un’offesa alle centinaia di persone che vennero arrestate, detenute arbitrariamente e torturate in quella pagina nera della storia italiana“ ha concluso il direttore generale di Amnesty International Italia.
di Redazione – EmmeReports