Si è aperta a Monreale la mostra ‘Oriente e Occidente. Allegorie e simboli della tradizione mediterranea’. Un evento che collega due straordinari monumenti del percorso arabo normanno tutelato dall’UNESCO: a Monreale il complesso monumentale del Duomo e a Palermo il Palazzo della Zisa. Il primo accoglie ceramiche e installazioni del maestro Navid Azimi Sajadi, fotografie scientifiche e soluzioni di alta tecnologia elaborate dall’architetto Francesco Ferla sulla valorizzazione del patrimonio culturale, il secondo diventerà sede per Navid Azimi Sajadi di una importante residenza d’artista.
“Si tratta di un’iniziativa coraggiosa in periodo di Covid, un’iniziativa che recupera l’unitarietà del complesso monastico benedettino di Monreale: Duomo, chiostro e monastero. Introduce così Sua Eccellenza Reverendissima monsignore Michele Pennisi, Arcivescovo di Monreale: “Grazie alla sinergia fra l’Assessorato Regionale, la Soprintendenza, la nostra Arcidiocesi e la Cattedrale; grazie alla presenza dell’artista iraniano Navid Azimi Sajadi che unisce la cultura persiana a quella mediterranea, alla storia millenaria di cui è testimonianza il Duomo, ecco questo mi pare una cosa importante, che porta al dialogo ma soprattutto in questo momento di gravi difficoltà ci dà una speranza, nel senso che la bellezza contribuirà a salvarci da questa pandemia”.
Il Duomo di Santa Maria Nuova di Monreale e l’annesso monastero, infatti, sono uno dei lasciti più belli ed importanti del regno normanno, edifici monastici straordinari e affascinanti. Sono giunti fino a noi quasi integralmente: il Duomo e ad alcune parti dell’edificio conventuale, il chiostro e il chiostrino, nella loro superba e fragile bellezza, continuano a riempirci di orgoglio e ad essere un vanto per l’intera isola.
Alberto Samonà, Assessore Regionale alla cultura e all’identità siciliana ne sottolinea l’importanza in un mondo ormai globalizzato: “Dobbiamo essere costruttori di ponti, tessitori di relazioni, lavorare per la conoscenza. Solo così potremo superare paure e divisioni e lavorare per la pace. Le opere dell’artista Navid Azimi Sajadi, ispirate all’iconografia del complesso monumentale di Monreale si muovono in questa direzione, agiscono sulla nostra memoria storica, ci aiutano a recuperare, attraverso l’arte, quel dialogo tra l’Oriente e il mondo occidentale che nel Mediterraneo ha avuto la propria culla e che pregna profondamente la nostra cultura. La mostra non è solo un cammino nella simbologia o una splendida opportunità per rileggere la storia attraverso le allegorie rappresentate nei capitelli, ma diventa un vero e proprio viaggio, intimo e profondo, tra Oriente e Occidente, tra passato e presente, che indaga la spiritualità dell’uomo contemporaneo”.
La mostra è complessa, si snoda su temi differenti tutti legati alla misteriosa e raffinata estetica dei capitelli del chiostro, protagonisti indiscussi di ogni percorso. Il visitatore è subito colpito da una serie di enormi stampe su intonaco, poste nelle archeggiature cieche, che presentano dettagli, simboli e allegorie dei capitelli. Sono opere di Francesco Ferla, interessanti esempi di tecnologia applicata all’arte. Frammenti ingranditi oltre la scala usuale diventano un racconto onirico, offrono porzioni di realtà aumentata che si espande nel contesto storico senza andarvi in contrasto, anzi, accompagnandosi ed evolvendone materiali e linguaggio.
Fotografie realizzate su enormi lastre intonacate, impresse durante la fase umida dell’intonaco come nella più tradizionale tecnica pittorica dell’affresco. Il risultato è magnifico; la suggestione materica dell’intonaco richiama la grana del marmo dei capitelli, la fotografia si presenta come un disegno a carboncino. La stampa su intonaco, inedita e innovativa, nasce dalla collaborazione sperimentale di MondoMostre con Labservice di Benedetto Pedi, una realtà siciliana costantemente impegnata nella sperimentazione di nuovi sistemi di rappresentazione.
Altre fotografie in mostra sono quelle realizzate da Sigismondi per il Progetto Cenobium del Kunsthistorisches Institut in Florenz – Max Planck Institut. Sono riproduzioni digitali ad alta risoluzione che permettono di esaminare alcuni dei capitelli e studiarli in assenza di interferenze luminose, in condizioni di luce simili a quelle della bottega in cui furono realizzati. Questi pannelli consentono all’osservatore di concentrarsi sull’alta qualità artistica di questo genere medioevale di scultura.
Passeggiando per il chiostro, invece, un’altra innovazione tecnologica sorprende e affascina i visitatori. Puntando il proprio smartphone sui capitelli, o sui simboli posti vicino alle colonne, l’applicazione MoMo (scaricabile gratuitamente) visualizza le quattro facce istoriate dell’opera, una descrizione e la possibilità di ingrandire i particolari più minuti, i dettagli e le forme che altrimenti sfuggono a una normale osservazione. MoMo funziona anche da remoto con un Tour dei contenuti che permette a chiunque ami l’arte una visita virtuale del chiostro con un particolare focus sui capitelli. Ogni presentazione, estremamente curata nei dettagli, è accompagnata dalle note di Pinuccio Pirazzoli, chitarrista, arrangiatore e direttore d’orchestra che ha composto per questa mostra un esclusivo ‘tappeto sonoro’.
Infine le tre installazioni dell’artista persiano Navid Azimi Sajadi, nato a Teheran ma da anni residente a Roma. Il maestro ha realizzato opere ispirate all’iconografia del complesso benedettino, ponendole all’interno del Chiostro, nella sala di San Placido del Museo Diocesano e nella Cappella di San Benedetto del Duomo normanno. Sono creazioni polimateriche che creano un dialogo contemporaneo tra l’arte mediorientale e l’occidente cristiano. Le racconteremo ai lettori di EmmeReports in un prossimo articolo; per adesso soffermiamoci sulle parole di Navid Azimi Sajadi, vengono da lontano ma raccontano la storia culturale di Monreale e della Sicilia con grande semplicità e chiarezza.
“Vengo da un Paese che ha subito tante invasioni culturali, la nostra arte le ha registrate tutte e per questo è diventata unica. Per me è quindi vitale la sovrapposizione di stili, la reputo naturale, fa parte dell’archeologia di me stesso. La bellezza è equilibrio, e qui a Monreale, tutto è equilibrio”.
Sono la migliore introduzione per chi voglia immergersi nel misticismo medievale di questa straordinaria mostra.
Oriente e Occidente. Allegorie e simboli della tradizione mediterranea
Installazioni di Navid Azimi Sajadi
dal 23 ottobre 2020 al 6 gennaio 2021
Complesso monumentale Santa Maria Nuova, Monreale
dal 24 novembre 2020 al 6 gennaio 2021
La Zisa, Palermo
di Massimiliano Reggiani – EmmeReports