Al via la sesta edizione del Festival delle Letterature Migranti in programma dal 21 al 25 ottobre.
Il tema scelto per l’edizione di quest’anno è “Oasi e deserti”; un titolo che rimanda al cambiamento climatico ma anche all’esigenza di creare nuovi spazi di riflessione e di scambio, sottraendoli alla desertificazione indotta da internet, grazie ad un uso sapiente delle nuove tecnologie.
Per l’edizione 2020 il Festival ha costruito un’edizione ibrida, con eventi in presenza e un palinsesto dedicato di incontri online.
Gli incontri in presenza si terranno in una location d’eccezione: la Sala dei 99 di Palazzo Branciforte a Palermo, ristrutturato da Gae Aulenti.
Nella sede della Fondazione Sicilia si svolgeranno gli incontri in presenza e quelli ibridi con interventi di ospiti in collegamento e saranno anche proiettati gli incontri digitali del palinsesto online.
Tutti gli incontri, inoltre, verranno trasmessi in live streaming e messi a disposizione sul sito e sui canali social del Festival delle Letterature Migranti, dove saranno affiancati da una gallery di podcast e video on demand.
A partire dal suo centro a Palazzo Branciforte, il Festival tocca comunque tanti luoghi della città: sarà possibile ascoltarlo da librerie, scuole e centri aggregativi, per rimanere – anche in un periodo complesso come quello che stiamo vivendo – a contatto diretto con la città, dal centro alle periferie.
“Quest’anno il festival riceve come premio la medaglia del Presidente della Repubblica Mattarella. E’ un festival che fa parte della storia culturale di Palermo, una città che ha scelto la mobilità internazionale come diritto umano inviolabile che si collega alla più ampia mobilità di culture, lingue, espressioni artistiche. La presenza di tanti autori internazionali è la dimostrazione di come Palermo rappresenti un punto di riferimento per chi crede in una identità che non è appartenenza al territorio ma è un atto supremo di libertà” ha affermato il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando.
Per il direttore artistico del Festival, Davide Camarrone: “Oasi e deserti ragiona della rivoluzione digitale come dei cambiamenti climatici, evoca le oasi e gli incontri di un tempo tra voci ed esperienze differenti. E questa pandemia rischia di desertificare emotivamente, culturalmente ed anche giuridicamente le nostre comunità. Il nostro festival è uno strumento di riflessione letteraria sul contemporaneo: ragioniamo sul programma per farne un canone, una buona griglia interpretativa. Guardiamo alle migrazioni non come a fenomeni o processi bensì come ad un criterio interpretativo generale del nostro tempo”.
“Abbiamo fortemente voluto confermare il Festival in questo anno così complicato. Sicuramente queste giornate di riflessione ci aiuteranno a guardare la realtà che ci circonda in una prospettiva proiettata verso il futuro” ha aggiunto l’assessore Mario Zito.
Tra gli eventi, Abraham B. Yehoshua sarà protagonista di una lectio online, organizzata in collaborazione con il Festival delle Filosofie di Palermo e intitolata Cum-finis; un contributo online anche da Kader Abdolah, a partire dal suo ultimo libro Il sentiero delle babbucce gialle (Iperborea); ancora da Israele Dror Mishani, conosciuto a livello internazionale grazie ai suoi romanzi gialli con protagonista l’ispettore Avi Avraham, che presenterà Tre (E/O); anche Sahar Mustafah, figlia di palestinesi emigrati negli Stati Uniti che, scrivendo, esplora le sue radici e la sua eredità culturale, racconterà online La tua bellezza (marcos y marcos).
Per l’occasione saranno presenti a Palermo, Suad Amiry, architetto e scrittrice palestinese che ha vissuto in Siria, Giordania, Libano, Egitto, Stati Uniti e Scozia, a partire dal suo ultimo libro Storia di un abito inglese e di una mucca ebrea (Mondadori); il giornalista olandese Oliver Van Beemen, che con Heineken in Africa (add Editore) svela la miniera d’oro della multinazionale europea nel continente africano; Pietro Folena, con Servirsi del popolo (La nave di Teseo); Gabriella Kuruvilla, con Maneggiare con cura (Morellini editore); Pietro Leveratto, con Il silenzio alla fine (Sellerio) e Sara Rattaro, che incontrerà i ragazzi di scuola primaria e secondaria e di alcuni centri educativi della città a partire da tre dei suoi ultimi libri, Il cacciatore di sogni, La formula segreta e Il fantasma di un genio del Novecento (Mondadori).
Il programma completo degli incontri è disponibile sul sito www.festivaletteraturemigranti.it.
di Redazione – EmmeReports