“Non ci sono obblighi di sostituzione, ma si tratta solo di ragioni di opportunità” fanno sapere dai vertici della Polizia di Stato.
Ragioni che porteranno ugualmente il questore di Palermo, Renato Cortese ad essere sostituito dopo la condanna in primo grado nel processo Shalabayeva.
Renato Cortese, all’epoca dei fatti capo della Squadra Mobile di Roma, è stato condannato a a cinque anni di reclusione e all’interdizione perpetua dai pubblici uffici con l’accusa di sequestro di persona e alcuni capi di imputazione di falso ideologico dal Tribunale di Perugia relativamente alla vicenda dell’espulsione dall’Italia di Alma Shalabayeva.
La sostituzione non è quindi un atto obbligatorio per il questore di Palermo, visto che si tratta del primo grado di giudizio a cui seguirà l’appello come anticipato in aula dal legale Ester Molinaro.
Nel ricordare gli uomini arrestati da Renato Cortese (Giovanni Brusca, Pietro Aglieri, Salvatore Grigoli, Bernardo Provenzano) l’avv. Molinaro ha affermato: “Ogni singolo capo di imputazione contestato a Cortese non sussiste. Le condotte e i fatti che gli vengono contestate non configurano reato e comunque non li ha commessi”.
Per ragioni di opportunità comunque, il Capo della Polizia in persona, Franco Gabrielli ha confermato che “Cortese e Improta vengono avvicendati nel loro incarico e messi a disposizione dell’amministrazione della Pubblica sicurezza”.
Nella vicenda è intervenuto anche Roberto Fico, presidente della Camera dei Deputati, secondo il quale il caso Shalabayeva “è una pagina nera recente della nostra storia. C’è una giustizia che va avanti e si deve fare luce fino in fondo sulla questione. Sono arrivate condanne importanti, ci sarà sicuramente l’appello, aspettiamo l’appello”.
“Le condanne ai colleghi che hanno operato nella complessa vicenda relativa al dissidente Kazako Ablyazov e della moglie Shalabayeva , ci lasciano interdetti e profondamente amareggiati” ad affermarlo in una nota è Enzo Marco Letizia, segretario dell’Associazione Nazionale Funzionari di Polizia.
Nell’auspicare prudenza e rispetto per i colleghi fino a quando la sentenza non sarà esecutiva, nell’associazione “si rafforza l’amara consapevolezza che a fronte di scenari internazionali di straordinaria complessità l’intero fardello delle responsabilità ricada su chi ha il compito di agire sul campo, decidendo sulla base di quanto conosciuto al momento, subendo giudizi ricavati da valutazioni ex post”.
Palermo avrà quindi un nuovo questore e la nuova nomina potrà avvenire già nel giro di pochi giorni.
di Antonio Melita – EmmeReports