Ha detto bene alla vigilia Lucarelli, tecnico della Ternana: “ll grande vero acquisto del Palermo è Boscaglia!”.
La mano di Boscaglia si è vista chiaramente questo pomeriggio al “Liberati” di Terni, contro un avversario costruito per vincere il campionato, forte nei suoi undici e fortissimo nei rincalzi (chiamiamoli così) della panchina.
Il tecnico rosanero nei dieci giorni trascorsi dalla “figuraccia” di Teramo ad oggi ha rivoltato la squadra come un calzino, un po’ perché obbligato a farlo per le defezioni succedutesi negli ultimi giorni, un po’ per darle un volto, cioè un gioco. Gioco che, con la duttilità che gli conosciamo, ha cambiato perfino nel modulo, passando dal suo caro 4-2-3-1 al 3-5-2: dentro, dunque, Somma e Doda nei cinque di difesa e in cabina di regia – che è il posto suo – Malaury Martin…. E così è venuto fuori il Palermo come squadra, un undici messo bene in campo, predisposto alla difesa ma pronto a lanciarsi con veloci ripartenze negli spazi vuoti.
La partita di oggi è confortante al di là del meritato pareggio: lo è perché ha confermato che in panchina abbiamo un signor allenatore, che non ha remore a gettare nella mischia Rauti, un ragazzo appena arrivato alla sua corte dalla “primavera” del Torino. Gli è bastato il suo fiuto di mister-scova-talenti per capire di che pasta è fatto. E Rauti, pur dovendo lottare da solo contro i giganti umbri Suagher e Diakite (Saraniti ha brillato solo per la sua evanescenza) ha dimostrato di possedere testa e gambe da vero centravanti.
Sua la più bella azione della partita: una ripartenza perentoria, avversari seminati di prepotenza e, appena toccata la linea dell’area di rigore, il suo “shoot” di destro che sfiora di un niente il palo, alla sinistra di Iannarilli, vanamente proteso in tuffo.
E se la Ternana ha attaccato di più ed ha avuto le sue brave occasioni da gol (fantastico in un paio di interventi Pelagotti), il Palermo lamenta la mancata assegnazione di un calcio di rigore per fallo di mano netto. L’arbitro, tale Gualtieri di Asti, era lì, a due passi, ha visto tutto ma, abbagliato dalla “solarità” del fallo, ha sorvolato.
Peccato, perché correva la fine del primo tempo e quel gol avrebbe potuto essere quello della vittoria, anche se per onestà intellettuale mi tocca dire che al 92’ una svirgolata di capitan Somma, ha offerto su un piatto d’argento alla Ternana il gol dell’1-0, fallito perché sulla linea ci ha messo il suo piede… Sant’Accardi (subentrato a Doda, qualche minuto avanti).
Riepilogando, insisto sul riscatto del Palermo a dieci giorni dall’esordio abruzzese di Teramo: dieci giorni sono pochi ma sono bastati, e questo va a merito di tutta la squadra, che si è battuta con ardore, onorando la maglia dal primo all’ultimo minuto di gioco.
Lodi sperticate per Pelagotti, Valente e la difesa tutta, capitan Somma compreso ( a proposito, oggi capitano a sorpresa…). Ma, si sa, a mister Boscaglia piacciono le sorprese. Che, per lui, che conosce uomini e cose della sua squadra, sorprese non sono, ma decisioni ponderate, anche se magari gli è bastato il classico colpo d’occhio. Che è uno dei suoi più pregiati marchi di fabbrica.
Avanti tutta, dunque e da domattina testa e gambe solo per l’Avellino, altro scorbutico avversario che ci aspetta al varco domenica pomeriggio al “Barbera”, quando Boscaglia potrà disporre anche del neo acquisto Luperini, trequartista di talento in grado di far fare al Palermo quel salto di qualità che tutti auspichiamo.
TABELLINO
TERNANA 84-2-3-1): Iannarilli; Defendi (cap. dal 71’, Laverone), Suagher, Diackite, Mammarella; Damian (dal 57’ Proietti), Kontek, Partipilo (dal 71’ Laperalta), Falletti, Furlan (dal 57’, Torromino); Vantaggiato (dal 61’ Raicevic).
PALERMO.
Pelagotti; Somma, (cap), Lancini, Marconi; Doda (dal 70’ Accardi), Palazzi (dal 13’, Broh), Martin, Odjer, Valente; Rauti (dal 90’, Floriano), Saraniti (dal 62’, Lucca).
Arbitro: Gualtieri di Asti.
Ammoniti: Lancini, Falletti, Furlan.
di Benvenuto Caminiti – EmmeReports