“Gli italiani scelgono la libertà'” è il titolo della tre giorni di dibattiti e confronti sui temi dell’attualità politica organizzata a Catania dalla Lega, presso la Nuova Dogana di Catania. Tra i temi discussi nella kermesse leghista, infrastrutture, ambiente, immigrazione, cultura, turismo ed emergenza da Covid-19. Ad affrontarli esponenti di punta della Lega, tra cui Gian Marco Centinaio, Riccardo Molinari, Alberto Bagnai e Francesca Donato. Presenti anche Tony Iwobi e Alberto Samonà.
A fine della seconda giornata anche un confronto tra il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, il presidente dell’ARS Gianfranco Miccichè e il vicesegretario federale della Lega Giancarlo Giorgetti.
Ovviamente il momento più atteso di questa manifestazione della Lega è stata l’intervista a Matteo Salvini fatta dalla giornalista Maria Giovanna Maglie.
Sul palco del parcheggio Borsellino del Porto di Catania, davanti a migliaia di sostenitori accorsi da tutta l’Italia, il leader del centro destra ha voluto prima ricordare il sottufficiale della Guardia Costiera che non ha esitato a rischiare la propria vita per salvare quelle di due ragazzini che stavano annegando: “Non oso immaginare come quei due bimbi potranno avere il racconto di un papà che non c’è più perché si è buttato in mare tra le onde alte per salvare due sconosciuti, che probabilmente avrebbero potuto risparmiarsi di fare quello che hanno fatto”.
“Ci sono due modi di stare al mondo, uno facendosi scivolare la vita addosso, vivendo di paura, di invidia, di rabbia e di gelosia, l’altro vivendo da protagonisti nel bene e nel male. Nella vita quotidiana chi ha paura muore ogni giorno, chi non ha paura muore una volta sola. L’Italia è fatta di donne e uomini che non hanno paura” ha spiegato Salvini.
“Sapevo che da ministro, facendo quello che ho fatto, avrei dato fastidio a qualcuno, perché ho interrotto un business da centinaia di milioni di euro, perché quelli che dicono accogliamo perché siamo buoni, in realtà lo fanno per riempirsi le tasche e i portafogli, non perché sono buoni, non accolgono per carità cristiana, ma solo perché per fare dei gran soldoni” ha affermato il leader della Lega che ha continuato dicendo “Sapevo che interrompere quel flusso di denaro, che spesso porta anche alla malavita organizzata, avrebbe comportato dei rischi. Per farlo abbiamo scrupolosamente rispettato ogni norma italiana e internazionale”.
“Io di solito il venerdì sera, come tanti genitori separati e divorziati, a quest’ora sono a casa con mia figlia e con mio figlio, guardando la televisione e preparando una cotoletta. Non avrei mai pensato che il mio lavoro mi avrebbe portato venerdì sera o sabato mattina in un tribunale” ha dichiarato Matteo Salvini.
“Domani andrò in tribunale puntuale come ogni altro cittadino italiano rispettoso, silenzioso, forte delle mie idee, perché ho fatto quello che la legge permetteva, che anche qualche magistrato intercettato ha riconosciuto essere assolutamente legittimo”.
“Sono orgoglioso di quello che ho fatto, perché la mattina mi alzo e mi guardo allo specchio a testa alta senza vergognarmi di me stesso. Ho difeso le leggi, l’onore, i confini, la sicurezza e la vita di un Paese che è trattato da campo profughi dal resto d’Europa e quindi sono contento di quello che ho fatto. Ho piena e totale fiducia nella magistratura. Mi spiace di impegnare il lavoro di questi giudici e di questi avvocati, ma sono tranquillissimo, perché ritengo di aver rispettato le leggi nazionali e nessuno si è fatto male, anzi questi immigrati erano a bordo di una nave militare, con medici, colazione, pranzo e cena” ha concluso il leader della Lega.
di Francesco Militello Mirto – EmmeReports