Il messaggio di One Voice Palermo continuerà a diffondersi anche se la presenza fisica delle opere a Palazzo Sant’Elia resterà ancora per pochi giorni. La voce dell’arte ha raggiunto virtualmente ogni angolo del pianeta attraverso il web e per poterlo fare con questo respiro internazionale si è affidato ad un altro artista palermitano, Antonio Macaluso, che ha curato tutte le presentazioni video.
Anche se più nascosto è una figura chiave del successo e della visibilità della mostra, grazie al suo lavoro abbiamo conosciuto il festival One Voice Change is in Unity l’intervento sull’arte del sindaco Leoluca Orlando e gli artisti Igor Scalisi Palminteri, Max Serradifalco, Giacomo Rizzo, Andrea Kantos, Nicola Pucci, Gandolfo Gabriele David, Mario Bajardi e Mauro D’Agati.
Grazie al web l’arte contemporanea ha davvero raggiunto una forza mai conosciuta prima?
One Voice senza il mezzo video e la rete non sarebbe esistita o quantomeno avrebbe perso gran parte della propria la forza. Questo aspetto è fondamentale ma si basa anche sulla forma della comunicazione e da autore sono felice di aver avuto la libertà di raccogliere e montare tutto questo materiale. È stato un momento di grande profondità creativa ed umana, fatta di mani e di menti concordi nel costruire un messaggio comune.
Per One Voice mi sono messo al servizio del progetto e degli altri artisti, cercando di raccontare il loro mondo e le loro opere in modo efficace ed omogeneo, adatto a questo movimento internazionale. Mi sento orgoglioso di aver reso possibile che la mostra di Palazzo Sant’Elia ed il murale dello Sperone possano essere conosciuti in tutto il mondo.
La produzione video è fondamentale in questa dinamica?
Spesso l’audiovisivo è visto come un accessorio inevitabile della comunicazione ‘usa e getta’ ma ritengo che già adesso e sempre di più sarà un mezzo di espressione potente ed accessibile a tutti. Proprio per questo credo sia doveroso formare i ragazzi nel suo linguaggio più appropriato e in un utilizzo critico e attivo nei confronti della società. Il video è un mezzo che può avere finalità nobili legate alla Comunità, alla scoperta del Bello ed alla Memoria.
Raccontare attraverso immagini cosa rappresenta per lei?
Sono da sempre appassionato di arte e grazie al mio mestiere ho realizzato diversi ritratti d’artista. In One Voice una perfetta opportunità per approfondire il lavoro di alcuni amici e scoprirne di nuovi.
Fondamentalmente sono un videografo, personalmente non mi reputo un artista ma più un artigiano dell’arte che è appassionato nel ‘cucire vestiti su misura’ rispettando l’anima del racconto e cercando di non insinuare troppo la mia visione nel rispetto della verità osservata.
Chi è Antonio Macaluso, artista nascosto?
Nasco a Palermo nel 1979 e passo l’infanzia tra la provincia di Agrigento e Siracusa poi ritorno in questa città vampira e bellissima e piano piano accresce in me l’amore verso le sue contraddizioni, le potenti bellezze e soprattutto le sue potenzialità inespresse. Sono da sempre appassionato di cinema e immagine ho studiato fondamentalmente per passione, cominciando a lavorare col video dall’età di 18 anni motivato da una forte curiosità per la conoscenza di luoghi, storie e persone, sono incontri che hanno arricchito costantemente la mia vita.
La sua vita è dedicata alla comunicazione digitale?
Nel 2008 ho aperto una piccola ‘stanza di produzione’ la EIDON che mi ha permesso di evolvere nella professione aggiungendo gioie e qualche dolore. Parallelamente mi sono appassionato al sociale ed alla mediaeducation: sono ormai 15 anni che mi occupo di progetti nelle scuole, in quartieri a rischio di Palermo e provincia, con ragazzi di ogni età, ma anche con migranti e ragazzi del circuito penale. Penso sempre che il video possa essere davvero un grande mezzo di scoperta della propria identità, del territorio circostante e attivatore di processi virtuosi di relazione e presa di coscienza del sé.
Palermo è pronta per esprimersi attraverso la videoproduzione?
Faccio parte di associazioni che si occupano di educare alla visione; un bel progetto che ho attivato si chiama EDUVISION, per sensibilizzare alle nuove tecnologie, croce e delizia di questo nuovo mondo. Nel 2012 ho avuto la ‘folgorazione creativa’ con VediPalermo che al momento è un aggregatore video su Facebook e YouTube.
Come svilupperà VediPalermo, la sua creazione interattiva?
Spero possa presto diventare una piattaforma di educazione alla città, che attraverso la gamification ed una moneta ‘culturale’ attivi dinamiche fruttuose legate a cultura, ecologia, mondo associativo e soprattutto al racconto del buono e del bello che non manca certo in questa meravigliosa Palermo.
One Voice Palermo – Palazzo Sant’Elia Via Maqueda, 81
Aperta fino al 30 settembre 2020 dalle ore 9 alle 17.30 – ingresso libero.
di Massimiliano Reggiani – EmmeReports