E’ stata scelta per il suo valore altamente simbolico la sede espositiva per THE BLACK DAYS mostra collettiva di arte contemporanea su pandemia e lockdown: la Real Casina di caccia nella Riserva Naturale Bosco della Ficuzza.
Questa palazzina di inizi Ottocento con le sue limpide e simmetriche forme neoclassiche rappresenta un punto di equilibrio nella relazione uomo ambiente. La razionalità dell’architettura si inserisce con armonia tra i pascoli, il bosco e i torrenti del parco, legando la caccia reale al ritmo dei campi e al lavoro della terra. Proprio in queste sale si potranno ammirare 44 opere di artisti italiani che hanno trasformato in colori, linee e forme lo sgomento e la paura che il coronavirus ha alimentato in tutti noi, soprattutto durante la prima e devastante ondata di Covid.
THE BLACK DAYS è una capsula del tempo nel mondo dell’arte perché raccoglie e riunisce le opere di ogni artista che abbia voluto esprimere la traccia da questo shock epocale, nella propria creatività. Potremo vedere le più diverse tecniche, plastiche e pittoriche, figurative ed espressioniste, realizzate con spatole, pennelli o pixel. Un unico filo conduttore, l’arte che è resiliente, non insensibile; l’arte capace di guardare oltre e riprogettare il proprio futuro, ma rimane segnata dal trauma collettivo.
THE BLACK DAYS è la fotografia drammatica di questo contraccolpo, perché come tutti anche l’artista prima di reagire soffre. La sua sofferenza è quella di un intero popolo, che in essa si rispecchia.
THE BLACK DAYS è lo sguardo di un’Italia sconvolta, che vuole capire e trovare punti di riferimento. Esporre la collettiva in una realtà dove uomo e natura sono tornati in equilibrio è la risposta concreta, il modello, la via, che Francesco Scorsone curatore della mostra, ha dato a quest’immenso grido d’aiuto. Non a caso l’evento è realizzato in collaborazione con l’Istituzione Francesco Carbone di Godrano.
Francesco Carbone, critico d’arte, artista, antropologo ma soprattutto vulcanica mente anticipatrice di molte correnti dell’arte contemporanea era nato in Libia, si formò in Sud America ma trascorse la parte culturalmente più feconda della propria vita in Sicilia. Ha promosso le avanguardie artistiche e valorizzato gli antichi saperi, la cultura nata dalla sacralità della terra, la dignità dell’umile e il riscatto dell’uomo attraverso l’arte. Queste valli del palermitano sentono ancora il respiro dei suoi ampi orizzonti culturali e la Real Casina di caccia è stata sede di diversi eventi a lui dedicati. Carbone è mancato nel 1999 ma THE BLACK DAYS porta avanti il suo insegnamento di un’arte che diventa linguaggio per un’umanità rinnovata.
La mostra è impreziosita da un raffinato catalogo con interventi di Gonzalo Alvarez Garcia, Paola Caruso, Aldo Gerbino, Vanni Giuffrè, Sandra Guddo, Piero Longo, Tommaso Romano, Salvatore Rondello, Vinny Scorsone e Ciro Spataro. Leggiamone in anteprima alcuni passaggi.
Una riflessione di Aldo Gerbino sull’inimmaginabile vitalità che la sofferenza del corpo può dare all’arte:
“Ciò che abbiamo vissuto, e che ancora oggi viviamo nei confronti dell’evento pandemico, la devastante zoonosi sostenuta dal coronavirus (SARS-CoV 2), sta ad indicare, in modo incontrovertibile, come la rottura della simmetria tra uomo e natura sia ormai una condizione generatrice di eventi incontrollati, perniciosi. … – tuttavia -… avvertiamo gli innumerevoli testi poetici secreti dopo l’epidemia della SARS-CoV, e quella letteratura affiorata timidamente e drammaticamente dalla presenza non debellata dall’Aids-HIV. Una violenza del mondo biologico abbigliato di grazia lirica, vibrante, per piccoli toccanti tratti, nei versi pigmentati di paesaggistica, di narrativa dissolvenza…”
Il bisogno di reagire, superando la fragilità, nelle parole di Piero Longo: “E’ la primavera del coronavirus e il cielo è azzurro l’aria tersa e gli alberi e i prati sembrano indifferenti tra case, palazzi e monumenti. Sembra quasi affascinante questo svuotamento. Dicono che ci sia un silenzio surreale. E invece no, non è surreale è il realissimo silenzio che ci avvolge e stordisce come quando in un treno in corsa, prima di entrare in una galleria oscura, si chiudono i vetri del finestrino e il vocio sfrenato del vento si arresta di colpo … E così questo silenzio si riempie dei nostri pensieri e soffia sulla nostra coscienza la precarietà dell’essere e delle cose ma anche la loro resistenza. La nostra resilienza”.
Il pregio dei contributi presentati così come gli altri in catalogo e le opere esposte, parlano di noi, di quello che ognuno ha vissuto e sofferto. Ma è un parlare su di un registro più alto, che diventa nobile e ci rappresenta.
THE BLACK DAYS
Real Casina di Caccia, Ficuzza
Inaugurazione sabato 26 settembre 2020 alle ore 11,00
aperta fino al 28 novembre 2020 – da lunedì a sabato dalle ore 9-13 Domenica ore 9-12 e 14-18
Gli artisti partecipanti sono: Antonella Affronti, Eugenia Affronti, Luciana Anelli, Enzo Angiuoni, Maria Luce Balsamo, Liana Barbato, Adriana Bellanca, Om Bosser, Alessandro Bronzini, Sebastiano Caracozzo, Aurelio Caruso, Giorgio Chiesi, Elio Corrao, Lamberto Correggiari, Carlo Cottone, Clara Di Curzio, Rosa Lia Ferreri, Daniela Gargano, Giuseppe Gargano, Luigi Gatto, Ninni Iannazzo, Antonio Iannece, Rodolfo La Torre, Nadia Lolletti, Maria Pia Lo Verso, Gabriella Lupinacci, Rosalia Marchiafava Arnone, Luciana Mascia, Enrico Meo, Franco Nocera, Concetta Palmitesta, Yuri Emiliano Paolini, Rita Piangerelli, Massimo Piazza, Mariella Ramondo, Marisa Sapienza, Filippo Scimeca, Turi Sottile, Rosa Spina, Tina Stati, Enzo Tardia, Gianni Maria Tessari, Diego Valentinuzzi, Tiziana Viola-Massa.
di Massimiliano Reggiani – EmmeReports