Tutto parte dalla convinzione che i tesori delle città sono un patrimonio condiviso, e che è ancor più nei momenti di crisi che da questi tesori bisogna ripartire come luoghi di riconoscimento della comunità, di tenuta sociale, di rinascita collettiva. Chiese, palazzi, carceri storiche, oratori, ville nobiliari, ex conventi, archivi non sono soltanto luoghi di storia e di bellezza ma infrastrutture culturali intorno alle quali stringersi.
Dal 3 ottobre il festival Le Vie dei Tesori ritorna a Palermo, dove è nato quattordici anni fa, e dal 10 ottobre aggiunge la vicina Monreale – con un inedito percorso tra chiese sconosciute e terrazze mozzafiato affacciate sulla valle – nella consapevolezza che in questo tempo incerto bisogna ancor di più celebrare questo rito sociale e di comunità, seppure senza bagni di folla e nel necessario rispetto delle misure di prevenzione dell’epidemia.
Per questo è stato messo insieme un programma ricco, denso e adeguato ai tempi – esclusi tutti i luoghi in cui non si può condurre la visita in sicurezza, vuoi per il contingentamento, vuoi per la struttura del luogo – e tante esperienze. Non potendo accogliere le scuole, il festival ha scelto di aprire i siti sabato e domenica, ma di aggiungere una “coda” novembrina, fino a domenica 8.
Non solo visite nei luoghi, ma anche attività su terra, acqua e mare in collaborazione con oltre cento tra partner pubblici e privati: l’assessorato ai Beni culturali della Regione siciliana con la sua Soprintendenza e i musei, i Comuni di Palermo e di Monreale, le diocesi, l’Università di Palermo, la Fondazione UNESCO, il mondo della scuola, i teatri, le associazioni, le cooperative e tutta la filiera turistico-culturale: quest’anno Le Vie dei Tesori, che l’anno scorso ha avuto il 40 per cento di presenze turistiche, è dedicato soprattutto ai siciliani ma anche ai tanti italiani che arrivano in Sicilia per questo.
Il Festival spinge a percorsi slow, green, di conoscenza, di scoperta, magari invoglia al bruscolo di avventura sempre rimandata – un volo in Piper, un’immersione in sicurezza, una in sottomarino -, ma anche alle visite con degustazione, alle mostre, a tanto altro. Non dimentica l’itinerario contemporaneo in un palazzo nobiliare prestato all’arte e in una storica galleria; né le passeggiate d’autore, ideate da storici, botanici, giornalisti, appassionati e condotte in coppia con guide turistiche autorizzate.
Tutto in piena sicurezza: il festival che per primo nell’Isola ha spinto verso modalità 4.0, oggi insiste e rilancia; prenotazione ovunque caldamente consigliata, presidi di sicurezza, distanziamento, acquisto dei coupon on line. Senza perdere di vista quello che è marchio che contraddistingue il festival: il racconto del luogo, la sua scoperta. Dove il racconto non potrà essere condotto in presenza, verrà affidato ad audio guide d’autore ascoltabili durante la visita dal proprio cellulare in tutta sicurezza (con un sistema smart e molto innovativo, per ascoltarle basta un clic sul coupon digitale).
Audioguide registrate da giovani storici dell’arte, archeologi, studiosi del paesaggio, esperti della città e curate dagli Amici delle Vie dei Tesori, la “costola” del festival composta da appassionati che scelgono di restare accanto a Le Vie dei Tesori per far parte di un club che è la loro casa comune e nel quale svolgeranno attività tutto l’anno. Un club che, oltre a dare la prelazione sulla prenotazione delle attività del Festival, dà ai propri soci una serie di agevolazioni nella fruizione di eventi culturali tutto l’anno e nell’acquisto in un circuito di negozi storici e di artigiani locali che l’associazione Le Vie dei Tesori ha censito l’anno scorso e che rappresentano un importante patrimonio della Sicilia.
“In questo anno e in questo periodo di ripartenza, anche Le Vie dei tesori è, come ognuno di noi, in fase di start-up” ha detto il sindaco Leoluca Orlando “ma è questa la loro natura:pur avendo ormai una grande esperienza, si presentano ogni anno in forma innovativa, ampliando l’offerta, arricchendo le modalità di fruizione e confermando lo straordinario valore di promozione della conoscenza del nostro territorio”.
Un festival trasversale che scopre beni culturali, diventa vettore turistico, investe sui giovani. “Il comparto del turismo è stato il più colpito,ricordiamoci sempre che rappresenta il 13 per cento del PIL dell’Isola” ha detto l’assessore regionale al Turismo Manlio Messina “ma siamo vicini a chi decide di mettersi in gioco e ripartire”.
“La Regione partecipa a questa festa della cultura con un cospicuo numero di monumenti e siti che costituiscono parte integrante del nostro ricchissimo patrimonio storico-culturale”, ha dichiarato in un messaggio l’assessore regionale ai Beni Culturali Alberto Samonà. Il festival, ideato nel 2006 in occasione del Bicentenario dell’Università di Palermo, rafforza il suo rapporto con l’istituzione.
“Saranno oltre cento gli studenti dell’Ateneo che svolgeranno il loro tirocinio formativo obbligatorio nei luoghi delle Vie dei Tesori, accolti dagli enti che fanno parte del partenariato, a partire dalla Regione, dal Comune, dalla diocesi” ha annunciato l’assessore regionale all’Istruzione Roberto Lagalla. Affiancheranno i cento ragazzi che lavoreranno nell’ambito del Festival, insieme con una quarantina di volontari, con il supporto degli studenti in alternanza scuola-lavoro.
“La mission del progetto si può riassumere in una sola frase” ha spiegato Laura Anello, presidente dell’associazione Le Vie dei Tesori onlus “far crescere la comunità a partire dal suo patrimonio, materiale e immateriale. Le Vie dei Tesori è un grande laboratorio di narrazione collettivo, un’occasione di riconoscimento identitario, di inclusione sociale, di comunità. Per ripartire, insieme, con la bellezza”.
Un Festival costruito da un’associazione non profit, Le Vie dei Tesori Onlus (oggi in corso di trasformazione in Fondazione) che porta avanti la sua mission: generare il senso di partecipazione della comunità, allargare e moltiplicare i pubblici della cultura usando il linguaggio della divulgazione e della narrazione, trasmettere la memoria, stimolare l’esigenza di conoscenza e di fruizione dell’immenso patrimonio siciliano. Nel tempo è diventato un forte attrattore turistico che l’anno scorso ha prodotto sulla Sicilia (dati Otie) circa 5 milioni di indotto turistico tra alberghi, ristoranti, trasporti, shopping.
La manifestazione, che non gode di risorse pubbliche garantite ma di quelle che anno dopo anno intercetta partecipando a bandi di evidenza pubblica, anche quest’anno è rientrata nella graduatoria degli eventi cofinanziati dall’assessorato al Turismo della Regione siciliana, nelle Idp (Iniziative direttamente promosse) dell’assessorato ai Beni culturali della Regione siciliana che sosterrà alcune spese editoriali, di un supporto ai costi di allestimento da parte del Fondo sociale europeo gestito dall’assessorato all’Istruzione e alla Formazione della Regione siciliana.
Quest’anno può contare sull’aiuto di UniCredit come mainsponsor e da altri sponsor e sostenitori privati. “UniCredit è da sempre vicina alla Cultura” ha spiegato Roberto Cassata, responsabile relazioni per il territorio Sicilia.
“E quest’anno è ancora più importante perché la gente ha bisogno di sicurezza ma anche di bellezza”. A queste risorse si affiancano i contributi pagati dai visitatori, che vengono suddivisi con tutti i partner titolari/gestori dei luoghi e delle attività. Contributi che altro non sono che donazioni, scaricabili dalla dichiarazione dei redditi, una forma di finanziamento diffuso che rende possibile la manifestazione. Un modello di auto sostenibilità studiato in ambito istituzionale e accademico come progetto di innovazione sociale.
Quest’anno possibile aggiungere 1 euro a ogni acquisto di coupon e partecipare così al progetto “1 euro per la bellezza”: i fondi raccolti saranno destinati esclusivamente a restauri (finora ne sono stati portati al traguardo 7), a progetti per l’educazione al patrimonio dei bambini, a borse di studio per giovani siciliani, con una particolare attenzione a coloro che vogliono tornare in Sicilia.
Il festival 2020 coinvolge 15 città in tutta la Sicilia (scelte tra la quarantina di candidate) e Mantova, in Lombardia, dove ha messo radici stabilmente e si svolgerà a fine ottobre. Da Roma è appena arrivata, per il quinto anno consecutivo, la medaglia di rappresentanza del presidente della Repubblica.
La scorsa edizione, cui hanno lavorato in tutta la Sicilia circa 500 giovani, ha contato in tutto 404 mila visite, con un indice di gradimento del 91 per cento.
In questo 2020, Le Vie dei Tesori dura in tutto nove settimane divise essenzialmente in due tranche. La prima – che ha già messo insieme 15 mila visitatori nei due primi fine settimana e si appresta all’ultimo weekend in cui entra in gioco anche Naro – ha aperto circa 80 luoghi tra Caltanissetta, Trapani, Marsala, Mazara del Vallo, Messina, Sambuca e la più amata, Bagheria. Ovunque gruppi ordinati e distanziati, siti pieni, ma soprattutto passeggiate esaurite, tanto che alcune vengono replicate in corsa. E per questo exploit finale, alcuni siti apriranno in notturna. Dal 3 ottobre, quindi, la seconda tranche: oltre a Palermo e Monreale, toccherà alla sontuosa Catania scolpita nella lava, all’elegante Ragusa, a Scicli e Noto, a Sciacca.
MONREALE, NON SOLO DUOMO. Qui il festival si apre il 10 ottobre e dura 4 weekend, fino all’1 novembre. “Monreale è sempre stata il Duomo normanno con il suo chiostro benedettino. Eppure la città possiede tesori straordinari, chiese nascoste con inaspettati e sontuosi interni barocchi, palazzi nobiliari affacciati sulla valle e biblioteche cinquecentesche, che di solito sfuggono al visitatore offuscato dalla magnificenza del Pantocratore: siamo pronti a farli conoscere”, ha spiegato l’assessore comunale alla Cultura, Ignazio Davì.
Dieci siti, scelti con il supporto del Comune: partendo proprio di fronte al Duomo, dagli stucchi serpottiani della chiesa degli Agonizzanti per poi scoprire la storia delle pie donne della Madonna dell’Orto, farsi (virtualmente) bisbigliare la ricetta dei biscotti dalle suore di San Castrenze, osservare dalle grate della clausura della Santissima Trinità; o ascoltare la storia lunga sei secoli del santuario del SS. Crocifisso alla Collegiata e la leggenda di fra’ Mariano al Calvario delle Croci. Dall’ex Ospedale pubblico si passa alle ventidue stanze e alla vista panoramica di Palazzo Cutò, fermandosi al passaggio a palazzo di Città dove è da non perdere la Madonna con bambino in terracotta del Gagini. Le tre passeggiate condurranno lungo il fiume Sant’Elia, tra mulini e antichi lavatoi; alla ricerca di fontane e edicole votive; nei quartieri storici Ciambra e Pozzillo.
SPIGOLANDO TRA I LUOGHI DI PALERMO. Il Festival durerà sei weekend, fino all’8 novembre. Le chicche quest’anno non mancano, anche se il numero dei luoghi è forzatamente ridotto. E le sorprese neanche, sono gli stessi responsabili a parlarne, che sposano un’unica visione di intenti, aperture e percorsi inediti: Paolo Inglese, direttore del SimuA, sistema museale dell’Università, spiega che per il festival verrà presentato l’allestimento dell’herbarium all’Orto Botanico, Caterina Greco, guida del Museo Salinas esporrà i reperti etruschi della collezione Bonci Casuccini; padre Giuseppe Bucaro, a capo dei Beni Culturali della Diocesi, ricorda che aprono le porte tutti gli oratori serpottiani e il convento di santa Caterina, Aurelio Angelini per Fondazione Unesco, dà supporto organizzativo.
Ed eccoci ai tanti altri luoghi. Giungendo al Teatro del Sole, avete più volte notato uno dei Quattro Canti in rovina? Bene, Palazzo Costantino nasconde un affresco straordinario (perfettamente conservato) del Velasco. All’Albergo delle Povere ci sono ancora le vasche per la coltivazione dei bachi da seta e a Villa Airoldi, i saloni decorati si affacciano sul green; l’Hotel delle Palme mostrerà, soltanto ai visitatori del festival, i primi ambienti restaurati dove soggiornò Wagner, all’Abatellis si entrerà nei laboratori accessibili solo ai restauratori; a Palazzo Utveggio vi mostreranno i saloni affrescati dal Gregorietti, appena recuperati, e alla Tonnara Bordonaro, le feritoie per le mitragliatrici della Guerra.
Nel festival ritornano anche le famose carceri della Santa Inquisizione dello Steri con i graffiti dei detenuti. Villa Niscemi debutterà con le sontuose stanze private, Villa Boscogrande aprirà i saloni amati da Visconti e Villa Airoldi quelli affrescati affacciati sul green (dove potrete anche prendere una lezione di golf). Fuori città, minacciano di essere uno dei luoghi più gettonati di questa edizione, le vasche di san Ciro dell’Amap, due serbatoi capaci di oltre 35mila metri cubi d’acqua, ricoperti da volte a botte sostenute da archi e pilastri. La visita è affascinante perché si osservano le acque di Scillato che si gettano con forza nelle vasche.
LE ESPERIENZE DA NON PERDERE. Saranno il punto di forza di questa edizione, un modo per riprendersi la città, dedicando tempo a se stessi. Per tutti i gusto: i più avventurosi potranno volare in Piper sulla città, o sfrecciare a 100 chilometri orari sulle Madonie, scoprire il waterfront in barca a vela, scendere nei fondali su un fiammante red submarine o immergersi senza paura con i sub).
Si andrà a cavallo in un maneggio storico o si entrerà nei palazzi con la guida dei proprietari (Villa Virginia è deliziosamente liberty, e visitandola si contribuirà al restauro di una parete dipinta da Otama; Villa Tasca aprirà i saloni privati); nelle Stanze al genio ci si muove tra 5000 mattonelle. Si potrà salire guidati dagli archeologici sia a Monte Iato che a Solunto, dove vi mostreranno la necropoli e la cripta appena ritrovata; si potrà visitare il laboratorio di Mimmo Cuticchio, seguire i duelli tra cristiani e saraceni al Museo delle Marionette (sia qui che all’Orto, laboratori per i più piccoli, in tutta sicurezza) o assistere a una cantata al Ditirammu.
Con i frati si conteranno le tombe storiche di Santa Maria del Gesù o si raggiungeranno glie remi su Monte Grifone, mentre da Gitto vi racconteranno al storia del “verde” di Mondello e a Maredolce, i giardini dell’emiro. Senza dimenticare la bici, sui passi di Donna Franca Florio o lungo i percorsi protetti dall’Unesco; né le degustazioni: street food a Casa San Francesco (con tanto di lezione di cucina); pranzo dai nobili natali allo Stand Florio (e non dimenticate la mostra di foto storiche della famiglia, affidate dalla pronipote donna Costanza Afan de Rivera, scomparsa da pochi giorni), brunch al Museo Salinas o assaggiare la birra prodotta dai monaci di San Martino delle Scale, perdersi tra i profumi del caffè Morettino.
Il festival proporrà una visita privilegiata a diverse mostre che stanno per aprire in città: dai pezzi originali del misterioso Banksy tra Loggiato San Bartolomeo e l’inedita Fondazione Barbaro, alle foto del maestro giapponese Sukita su David Bowie a Sant’Elia, sottolineati dal sovrintendente Antonio Ticali; dalla più grande collezione di bronzi di Antonio Ugo alla galleria Athena alla collezione la mostra sulla sterminata collezione di maioliche degli antiquari Tschinke-Daneu al Convento della Magione – come spiega la soprintendente Lina Bellanca che apre anche nuovi percorsi a Palazzo Ajutamicristo, con due pannelli a mosaico dell’insegna liberty del famoso panificio Morello al Capo – fino alla personale di Laura Panno alla normanna cappella dell’Incoronata. Aneddoti, info dell’ultimo minuto, curiosità sul portale www.leviedeitesori.com e sul Le Vie dei Tesori magazine, il giornale on line che racconta tutto l’anno il patrimonio della Sicilia.
ITINERARIO CONTEMPORANEO. Due le sedi scelte da Paola Nicita: si visiteranno gli spazi del palazzo – cantiere Oneto di Sperlinga, popolato da opere e installazioni di Emanuele Lo Cascio, Luca Bullaro e Francesco Santoro, che hanno come tema il senso dell’abitare. Mentre nello storico Palazzo Petrulla, da quarant’anni ha sede la galleria L’Altro Arte Contemporanea che ospiterà una selezione di artisti siciliani di differenti generazioni, per dar luogo ad una narrazione visiva composita e articolata, trasversale e molteplice. La magnifica terrazza, da cui sembrerà di toccare il mare, ospiterà incontri con gli artisti.
LE PASSEGGIATE. Condotte da botanici, guide naturalistiche, giornalisti, storici, appassionati, sono una delle tante anime del festival. Quest’anno si potrà partecipare, in piena sicurezza, seguendo poche regole fondamentali, dalla mascherina lungo i percorsi al distanziamento. Sono circa cento, alcune replicate più volte: dai Quattro Mandamenti alle periferie, dentro e fuori le “mura”, di giorno e di notte, all’alba e al tramonto, dalla Palermo araba alle incursioni di street art, dai giri in bicicletta a quelli in monopattino. Tante passeggiate green ancheper scoprire che i dintorni della città sono straordinari.e visto che quest’anno il festival ha dovuto rinunciare al suo coté kids, diverse passeggiate saranno per tutta la famiglia, con una particolare attenzione per i più piccoli. Tutte da prenotare sul sito: www.leviedeitesori.com.
UN FESTIVAL IN SICUREZZA. In Sicilia quindi due mesi interi di Festival, oltre 300 luoghi da visitare, esperienze inedite e passeggiate curiose. Da scoprire in completa sicurezza, nel rispetto delle normative anti Covid-19: insomma, a Le Vie dei Tesori non si rinuncia, si potrà vivere il Festival nella sua tranquilla fascinazione, ma con qualche accorgimento in più. I luoghi saranno visitabili a piccoli gruppi, con numeri diversi per ciascuno spazio. Istituita ovunque la prenotazione on line, che non è obbligatoria ma caldamente consigliata: basterà acquisire il coupon su www.leviedeitesori.com o negli info point nelle città.
DONA 1 EURO PER LA BELLEZZA! Un euro per sostenere progetti di restauro e di decoro urbano, organizzare attività di educazione al patrimonio per i bambini, promuovere borse di studio per i giovani anche per sostenere i ritorni al Sud. Quest’anno, comprando i coupon del Festival, si potrà scegliere di donare 1 euro in più per sostenere gli altri progetti dell’associazione Le Vie dei Tesori Onlus.
Tra gli interventi già realizzati, il recupero dei lampadari della Palazzina Cinese e del salottino di Palazzo Mirto, a Palermo, il restauro di una preziosa tavola custodita nella Cappella della Mortificazione a Trapani e la manutenzione della cupola del campanile del Carmine di Marsala. Si sta lavorando – il cantiere aperto è tra i luoghi più visitati a Trapani – al recupero di un antico corale medievale alla Fardelliana con il supporto di Lottomatica, con cui è stato appena completato – verrà presentato nel giorno del debutto palermitano – il recupero delle due sfingi in pietra di Billiemi del Gymnasium dell’Orto Botanico.
I TOUR. Quest’anno, accanto alle visite, alle passeggiate e alle esperienze si aggiunge un altro tassello nell’offerta del Festival: i tour organizzati in collaborazione con Insider Sicily, il tour operator che fa scoprire un’isola autentica, fuori dalle consuete rotte turistiche. “Mezza giornata con noi”, per vivere il Festival in libertà con otto ingressi e un pranzo/cena tipico (con prenotazione dei luoghi garantita dall’organizzazione) e “Un weekend con noi”, un finesettimana nelle città del Festival per scoprire tesori dell’arte e del palato.
IN PULLMAN DA PALERMO NELLE ALTRE CITTÀ DEL FESTIVAL. La Sicilia come un unico “museo diffuso”. Partendo la mattina da Palermo, si potranno raggiungere comodamente in pullman le altre città del Festival e dopo le visite, rientrare in serata. Torna anche quest’anno l’iniziativa delle Vie dei Tesori in collaborazione con Labisi, vettore ufficiale della manifestazione. Domenica 4 ottobre si potrà raggiungere Sciacca e l’11 toccherà a Catania, Nel pieno rispetto di tutte le normative anti-Covid. Prenotazioni su www.labisiweb.com.
Tutto il sito, il portale e il sistema di vendita dei coupon delle Le Vie dei Tesori nasce dal lavoro di Kappaelle comunicazione. Il progetto grafico dei materiali editoriali è di Alessandro Fiore – Expagina.it
Informazioni: 091 842 00 00, tutti i giorni 10-18 www.leviedeitesori.com
COME PARTECIPARE
Per partecipare a Le Vie dei Tesori basta acquisire il coupon per l’ingresso con visita guidata sul www.leviedeitesori.it o negli infopoint allestiti durante il Festival in ogni città. Un coupon da 18 euro è valido per 10 visite, da 10 euro per 4 visite e da 3 euro è valido per un singolo ingresso. Per le passeggiate è previsto un coupon da 6 euro. Per le esperienze, i coupon sono di valore variabile.
Quest’anno, a causa delle misure di prevenzione dal Covid, i turni di visita saranno contingentati. Consigliata quindi la prenotazione on line su www.leviedeitesori.com. A chi prenoterà verrà inviata per mail una pagina con un codice QR con giorno/orario di prenotazione da mostrare all’ingresso dei luoghi sul proprio smartphone o stampata. In alternativa, ci si può presentare direttamente all’ingresso dei luoghi mostrando la pagina con il codice QR ricevuta via mail al momento dell’acquisto, ma si entrerà soltanto se ci sono posti disponibili.
I coupon non sono personali e possono essere utilizzati da più visitatori, anche simultaneamente e in posti diversi, fino a esaurimento del loro valore. Per chi è sprovvisto del coupon “multiplo” saranno disponibili nei luoghi solo ticket da 3 euro. Le scuole o i gruppi organizzati possono scrivere a prenotazioni@leviedeitesori.it.
di Redazione – EmmeReports