Il Comune di Palermo e la Città Metropolitana di Palermo, Fondazione Sant’Elia e MLC Comunicazione aprono oggi il festival outdoor di arte contemporanea One Voice, Change is in Unity.
Un evento internazionale che lega i cinque continenti per sostenere il pieno rispetto per la dignità di ogni essere umano. Nel giorno di inizio dell’anno scolastico One Voice guarda all’infanzia e questa mattina ha presentato al quartiere Sperone la nuova opera di Street Art di Igor Scalisi Palminteri.
Così la commenta Antonella Di Bartolo, Preside dell’Istituto Comprensivo Statale Sperone-Pertini: “Il murale, che ha per titolo ‘Io sono te’ è un’ulteriore tappa del dialogo tra l’Istituto Sperone-Pertini, l’artista Igor Scalisi Palminteri e il quartiere tutto. È il frutto fecondo di una condivisione di valori, un impegno comune che si rinnova dopo la precedente opera ‘Sangu e latti’ realizzato un anno fa. Igor è voluto tornare al fianco di una scuola che gli sta a cuore e accanto a una comunità scolastica e territoriale che ha particolarmente sofferto durante il lockdown. ‘Io sono te’ è nato da un confronto diretto con le persone che vivono in questi palazzi di edilizia popolare, partecipando anche a riunioni condominiali di cui ricordo l’immagine dolcissima e al tempo stesso provocatoria di un bambino che richiamò noi tutti alle nostre responsabilità. Abbiamo dei doveri verso noi stessi e la comunità: partendo dall’infanzia bisogna ricostruire il futuro, riconoscendole diritti e piena cittadinanza, obbligando se necessario le Istituzioni preposte a metterla in cima all’agenda pubblica, promessa e premessa di un futuro che si costruisce nell’oggi”.
L’opera, alta 18 metri, prosegue su una strada già tracciata dall’artista palermitano staccandola però dalle connotazioni locali e cercando un’immagine capace di parlare all’intero mondo occidentale. Il linguaggio di Scalisi Palminteri è diventato, infatti, una forma di comunicazione immediata che si esprime attraverso simboli e spinge alla sintesi dei loro significati.
“Ho dipinto un bambino perché voglio raccontare un’infanzia che soffre nella nostra città, un’infanzia che soffre in tutto il mondo. È un bambino con le braccia alzate che forse chiede aiuto o semplicemente di andare in alto: di elevarci al di sopra di queste distese di cemento che troviamo qui allo Sperone, al di sopra di questa sporcizia e di questa trascuratezza. Non parlo di una sporcizia fatta solo di rifiuti abbandonati ma di quello sporco che sta dentro di noi, dentro chi ancora trascura le bambine e i bambini di questa città, di chi non gli dà la giusta attenzione e non parlo solo delle istituzioni ma di tutta la società” spiega lo street artist Igor Scalisi Palminteri.
“Questo bambino ha le braccia alzate, ma proietta dietro di lui un’ombra che disegna un bambino in croce. Spero tanto che questo dipinto sia di buon auspicio, perché l’ombra della croce e quindi della sofferenza e della trascuratezza, possa essere definitivamente lasciata alle nostre spalle. Dedico questo muro a mia figlia che ha 5 anni ed insieme a lei a tutti i bambini e le bambine di Palermo, questa mia città che amo. La dedico a loro, con cui spesso lavoro, perché insieme si possa costruire una città nuova, con una visione nuova, che riesca a guardare con più bellezza al futuro” conclude l’artista.
Nonostante che Igor Scalisi Palminteri, laureato all’Accademia di Belle Arti, si sia definito un graffitaro è evidente che con la Street Art affronti i temi scottanti del mondo moderno. Lo fa mettendo a confronto elementi tradizionali e simboli in un dialogo serrato che scuote la mente dell’osservatore, costretto a interrogarsi e a cercarne un nuovo significato.
‘Io sono te’ può essere letto come il risultato della croce: il dono che Dio con il sacrificio del Figlio ha fatto all’Umanità, permettendole attraverso l’amore di riscattarsi dalla propria condizione terrena. Questo bambino è il frutto del dono ‘Io sono te’, lo afferma il bimbo riferendosi al nostro passato, ma lo dice anche e soprattutto il Salvatore: negare amore e futuro a qualsiasi bambino è negare la Sua presenza nella nostra vita.
di Massimiliano Reggiani – EmmeReports