A Palermo, città dell’accoglienza, della cultura multietnica e anti-razzista, il Raizes Teatro dedicherà un concerto per Willy Monteiro, il ragazzo ucciso nella notte tra sabato e domenica a Colleferro, vicino Roma.
Domenica 13 settembre alle 20, ospite dell’Alloro Fest, nel Giardino dei Giusti, in via Alloro 90, Raizes Teatro, dà vita ad Un concerto per Willy, da un’idea di Alessandro Ienzi. I canti di Marina Mazzamuto e Roberto Superchi, saranno accompagnati dalle percussioni di Lamin Drammeh e dalle parole di Patrick Andrade Mendes (artista di origine capoverdiana cresciuto a Palermo) e degli attori di Raizes Teatro. Interverranno Delfina Nunes, in rappresentanza della comunità di Capoverde e Stefano Edward.
Nel rispetto delle normative anti Covid, saranno disponibili 60 posti a sedere, sarà possibile seguire il concerto indossando le mascherine e rispettando le distanze, fermandosi accanto al Giardino. Per dare modo anche a chi non potrà assistere di partecipare la manifestazione sarà trasmessa in diretta Facebook e Instagram dai canali della compagnia Raizes Teatro. Raizes Teatro&Diritti (Facebook) teatroraizes (Instagram).
“L’uccisione di Willy Monteiro è una conclamata aggressione alla pace e al genere umano, alla sicurezza e all’uguaglianza” ha detto Alessandro Ienzi, fondatore di Raizes teatro “I giovani dovrebbero dedicarsi alle proprie passioni, allo studio, alla costruzione del proprio futuro, alle uscite con gli amici per divertirsi, e fare festa insieme, in sicurezza. Ancora una volta invece, una vita è stata spezzata troppo presto, interrotta alla sua alba, quando ancora il futuro era lungo e spianato foriero di sorprese, di gioie e di opportunità” ha continuato Ienzi.
“Basta con la violenza, basta con le manifestazioni di odio. Impegniamoci tutti nella costruzione di una società realmente multiculturale, multietnica, in cui la diversità che ci contraddistingue è una ricchezza. Lavoriamo tutti insieme, con pazienza, perché nessuna segregazione, nessuna distinzione, nessun razzismo alberghi più nemmeno nei luoghi più reconditi del cuore di nessun essere umano” ha aggiunto Alessandro Ienzi.
Che è quello che vuole fare Raizes Teatro, unire attraverso le diversità che si disgregano davanti all’occhio di chi osserva. Siamo tutti uguali, più forti perché insieme.
“Che comunità è quella del futuro? Quale società ci aspetta? Come definiremmo la società in cui viviamo? Siamo esseri umani di razza o piuttosto che razza di esseri umani siamo? La barbara uccisione di Willy Monteiro Duarte, 21 anni, pestato nella notte mentre tentava di sedare una rissa, ci lascia tanti interrogativi, rimasti per troppo tempo senza risposta”. ha detto Ienzi che ha spiegato che “Urge una presa di coscienza, necessitiamo di una nuova direzione, quali cittadini italiani e del mondo, appartenenti alla comunità degli esseri umani e parte integrante del creato e dell’ecosistema, abbiamo bisogno di andare oltre i confini, di superare una volta e per tutto le esasperate distinzioni che hanno condotto a eventi nefasti, guerre, uccisioni e genocidi, segregazioni, dolore e disperazione”.
“Il mondo di oggi urla per la libertà, chiede con forza un mutamento, di specchiarsi e riconoscersi nelle infinite diversità che contraddistinguono ogni essere umano dall’altro. Nessuno è uguale a qualcun altro. Basta con la violenza tra i giovani, basta con le espressioni e le manifestazioni di odio. Basta” ha concluso Alessandro Ienzi, parlando a nome di tutto il Raizes Teatro.
E per dire Basta si usa la musica e si usano le parole, forti, sentite, di chi non riesce più ad accettare quello che avviene nella società in cui viviamo. Il movimento Black Lives Matter che dagli Usa ha trovato rapida diffusione in tutto il mondo chiede giustizia a piena voce. Ci si dovrebbe impegnare nella serena costruzione di un mondo pacifico, tutti insieme, e individualmente dedicarsi alla ricerca di sé, della propria serenità e invece assistiamo, di continuo alla deliberata distruzione dell’altro, della sua integrità fisica, psichica, e spirituale. La morte di Willy Monteiro, ci impone di fermarci. Per questo vi aspettiamo domenica 13 settembre alle 20.
Di Redazione – EmmeReports