Si definisce una donna fortunata perché ha avuto l’opportunità di essere stata adottata da italiani che le hanno trasmesso la cultura italiana, senza però farle dimenticare le sue origini Ivoriane. Mariam è una donna combattiva, non ha mai tollerato le ingiustizie e le prevaricazioni. Cresciuta nell’hinterland milanese, in quei classici paesini di campagna dove al mattino suonano le campane, si va in giro in bicicletta e alle 19:30 si rientra perché fuori c’è la nebbia, sviluppa la sua voglia di viaggiare e di incontrare nuove persone, partendo proprio dalla volontà di andare a fare l’università a Napoli. Orgogliosa di tutta la sua “famiglia allargata”, ci tiene a dire che la sorella piccola, laureata, si occupa, come africana, di volontariato e aiuta i bambini del quartiere nello studio. Spera di lavorare in Regione Campania e “da grande” arrivare a fare politica estera e avere una carica internazionale. Ma soprattutto di essere sempre libera di potere esprimere le proprie idee.
Mariam perché ha scelto proprio la Lega?
Sono italianissima. Ho scelto la Lega perché comunque sono 8 anni che milito politicamente sempre a sostegno di partiti di centro-destra. Da tre anni vivo in Campania, dove ho portato avanti vari progetti di internazionalizzazione per le imprese e cooperazione e sviluppo tra paesi. Dall’incontro con Gianluca Cantalamessa e poi Nicola Molteni, che mi hanno presentato le loro soluzioni, le loro idee per cercare di migliorare la qualità della vita, non solo dei Campani, l’ho trovato un programma ben fatto, solido e concreto e quindi ho deciso ancora più convintamente di aderire in quello che è il percorso che la Lega vuole fare giù in Campania.
Questa candidatura con la Lega le ha causato violenti attacchi sul web, vero?
Si. Ma ci tengo a ringraziare il gruppo Lega che è riuscita a livello nazionale a fare venire fuori il mio caso, a far conoscere quelli che sono stati gli attacchi via web che ho subito. Mi è stato dato del manichino e del pagliaccio della Lega. Io sono una persona che ha studiato, che ha delle idee e vuole portarle avanti e che le ha condivise con i vertici della Lega. Non sono stata messa lì perché devo far pensare alla gente che la Lega non sia razzista. Purtroppo c’è una sorta di dittatura del pensiero unico della sinistra.
Cosa intende per dittatura del pensiero unico della sinistra?
Un’egemonia da parte della sinistra su quello che è il bene o il male, in fatto di emigrazione. Su quello che è il pensiero unico in fatto di politiche sociali, Noi elettorato di destra siamo stati zitti per troppo tempo, da queste aggressioni che loro fanno in maniera ripetuta perché appena ti permetti di avere un pensiero differente o sei razzista o sei guerrafondaio o sei figlio del demonio! Sono per la totale libertà di pensiero, mi piacciono le diversità, ma non intese come integrazione, ma come cooperazione, un dialogo costruttivo che possa portare a realizzare concretamente qualcosa assieme.
In Sicilia credono ancora che il partito in cui milita, sia ancora quello della Lega Nord di Bossi.
Una cosa era la Lega del 3% che nasceva come partito politico per le autonomie, per la conservazione di alcune culture del nord, un’altra è la Lega nazionale, che ha come scopo quello di attuare una politica che vada verso tutti i cittadini.
Quali sono gli argomenti del Centro-Destra che le piacciono?
La mia passione per la politica nasce dalla guerra civile in Costa D’Avorio, che causò la deportazione della mia famiglia di origine e la morte di mio padre. Ho deciso che il miglior modo per far valere la giustizia davanti a governi ingiusti era quello di incominciare a fare politica. Questa capacità di combattere le ingiustizie l’ho sempre trovata negli ideali di Destra. Sono cattolica, sono conservatrice, sono per la sovranità popolare, sono per la tutela delle eccellenze regionali e territoriali, sono patriottica.
Quindi Matteo Salvini non è la causa di tutti i mali del mondo?
Secondo me c’è una strumentalizzazione di un certo mondo vicino alla sinistra che vuole raccontare che Salvini, la Lega e il centrodestra siano il male assoluto. La Destra non è razzista, è semplicemente contraria alla clandestinità e lo sono anche io, perché sono per il rispetto delle regole. Vogliamo credere alla storia che quelli che sbarcano da noi siano persone sofferenti e che scappano da guerre? Io questo lo contesto! Perché ho lavorato all’interno dei centri di accoglienza, perché mi occupo largamente di politica estera, quindi sostengo che il problema dell’immigrazione di questi africani che stanno arrivando da anni in Italia non sia per colpa della Lega, come molti hanno scritto.
E di chi è la colpa?
Probabilmente è causa delle politiche europee che vanno completamente a sfavore di dei popoli del Mediterraneo. La clandestinità influisce negativamente sull’immigrazione regolare. Il clandestino avendo difficoltà a fare un percorso di legalità è molto più facile che finisca nelle mani della criminalità. La Lega in primis e poi i partiti di centrodestra sono gli unici che attualmente stanno facendo una politica estera in Europa che vada a favore dei popoli del mediterraneo e quindi a sostegno della libertà dell’Africa. Gli attuali colonizzatori, che non sono italiani, ma altri stati europei, stanno derubando il continente africano, prendono per loro le decisioni politiche, praticamente quello che stanno facendo anche con l’Italia.
Quali sono questi Paesi?
In Africa si parla francese, inglese, olandese, quindi non è difficile capire quali siano questi Paesi, che con la loro egemonia da stati colonizzatori impediscono ai paesi africani uno sviluppo sia a livello di indipendenza politica ma anche economica.
Cosa bisognerebbe fare allora?
Chiedo una responsabilizzazione degli stati africani, in materia di emigrazione, perché queste persone arrivano dall’Africa, dunque bisognerebbe legittimare gli stati africani in modo tale che possano essere loro ad assumersi la responsabilità dei loro connazionali. Ovviamente c’è anche un’Africa che soffre, come c’è un’Italia che ha delle situazioni sociali molto gravi, però non c’è soltanto questo e continuare a raccontare soltanto questo aspetto è sbagliato.
Cos’è che non viene raccontato sull’Africa?
Che è un continente che sta facendo delle forti politiche per promuovere il proprio turismo e la propria economia. Che invece c’è una totale assenza di rispetto di quelle persone che sono in Africa e si stanno impegnando per migliorare le loro condizioni sociali economiche e culturali. Quindi raccontarla come la terra di Ken il guerriero, io lo trovo ingiusto e sbagliato. Ma poi a favore di cosa? Di restare in Italia dentro i centri di accoglienza per poi intraprendere un percorso senza obbiettivi concreti? E come se un italiano che va all’estero, probabilmente insoddisfatto di quello che ha ottenuto in Italia e raccontasse che tutti gli italiani sono mafiosi!
Cosa ne pensa delle ONG?
Molte associazioni nate dal nulla vogliono andare a fare volontariato in Africa. Ma credo sia una strumentalizzazione per dare da mangiare a dei giovani laureati in Scienze Politiche o Scienze Umanistiche che, senza trovarsi una battaglia ideologica, non troverebbero assolutamente alcun lavoro.
Quindi se non le ONG, chi dovrebbe soccorrere queste persone?
Il problema degli immigrati africani dovrebbe obbligare gli stati africani a risolverselo. Solo così possiamo legittimare i loro governi. Non capisco perché quando si para di africani, ci debba essere questo giro di terze persone invece di interpellare e legittimare le loro Istituzioni. La Nigeria, che non è uno stato in guerra, all’incirca 4 anni fa fece un incontro con il governo italiano dove disse che se ci fossero stati dei cittadini loro clandestini, quindi senza documenti, senza avere una motivazione per studio, per ricongiungimento familiare, per lavoro o per turismo, se li venivano a riprendere loro. Queste persone che arrivano da noi, non vogliono assolutamente mai avere rapporti con le loro ambasciate o i loro consolati, perché non vogliono essere riconosciuti. Questi clandestini dicono che scappano da Boko Haram, che invece agisce in maniera più dura e violenta sulle donne. E allora perché scappano più uomini e pochissime donne?
Quindi secondo Lei non si tratta di rifugiati?
I veri rifugiati arrivano attraverso i corridoi umanitari, supportati dalle ambasciate, dalle associazioni ecclesiastiche e dalle Forze dell’Ordine.
Scappano pure dal suo Paese di origine.
Scappano da tre o quattro anni quasi esclusivamente uomini. La Costa D’Avorio è attualmente in crescita e con il PIL più alto di tutta l’Africa. Può darsi che queste persone che “fuggono”, lo fanno perché hanno dei problemi con le autorità del loro Paese?
Dunque le ONG non ci raccontano la verità?
Le ONG e le varie cooperative dovrebbero fare pace con la loro narrazione dell’Africa. Da un lato organizzano convegni a favore dell’economia e della cultura africana e dall’altro raccontano agli italiani che queste persone muoiono di fame! O stanno convincendo gli italiani ad andare in Africa oppure che è meglio evitare perché succede di tutto! Qual è la vera narrazione che vogliono dare?
Che messaggio si sente di lanciare ai giovani africani?
Agli stranieri che vivono in Italia vorrei direi che è arrivato il momento di votare e dare il voto a chi abbia intenzione di sviluppare delle politiche che vadano anche a loro favore, come cittadini italiani e minoranza etnica. Devono votare per la Destra perché siamo conservatori, come la maggior parte di loro. Devono votare per politiche sociali, non di integrazione ma di cooperazione.
E a chi approda sulle nostre coste?
Ai clandestini arrivati in Italia e che vivono in situazione di illegalità, gli direi di farsi aiutare, di non intraprendere un percorso del genere, perché dalla clandestinità non si esce. Che devono avere il rispetto del loro Paese di origine e raccontare la vera faccia dell’Africa, inteso come continente meraviglioso, con un fervore giovanile, che può essere molto di aiuto ai mercati europei. Combattiamo tutti lo stesso nemico, ovvero le politiche europee che prima hanno devastato l’Africa e ora i popoli del mediterraneo.
Come si fermano i flussi migratori?
Le ripeto, è una narrazione che danno i clandestini. Andate in Costa D’Avorio o in Nigeria e poi vedete se veramente vi ritrovate tutta questa terra devastata che loro raccontano. Bisogna solo andare a parlare con questi governi per legittimarli e far sì che siano loro ad assumersi la responsabilità dei loro cittadini che escono in maniera totalmente illegittima da quei territori. Non è una cosa che deve essere fatta dagli europei. Perché finché saremo noi a sviluppare le loro politiche, faremo sempre sì che questi stati non abbiano uno sviluppo politico. Dovrebbero usare i loro mezzi navali e i loro soldi, che hanno, per recuperarli loro e non le ONG.
Come si convincono questi stati africani a responsabilizzarsi?
Tornando a fare politica estera. Smettendo di dialogare con l’Europa che ha tutto l’interesse a far diventare il nostro Paese un campo profughi e iniziare a farlo con i Paesi africani che si dovrebbero occupare di tutto, soccorrerli, riconoscerli e rimpatriarli. È un problema africano, quindi se ne devono occupare loro.
Parliamo di politica regionale. Se verrà eletta in Campania, cosa farà?
Voglio riprendere il discorso di collaborazione tra i vari enti sul territorio e le Istituzioni. Il cambiamento non lo fa una persona, ma un insieme di persone, che possono essere associazioni di categoria, sindacati, associazioni sul territorio che si occupano di sociale, mi voglio impegnare verso le politiche di riqualificazione dei centri popolari, fare un discorso di social housing per i giovani che stanno cercando abitazioni, per le madri con figli, per le persone separate, per gli anziani che vivono in appartamenti disagiati. Quindi rivedere la legge sblocca cantieri per ricominciare a costruire. Agendo sulle politiche sociali, perché la dignità di una persona è basata anche su dove vive, si va ad agire anche sul senso di sicurezza, migliorando il quartiere e invogliando le persone ad uscire da casa, a stare assieme, a sentirsi più sicura. Per la promozione del territorio, voglio attuare politiche a favore del turismo di ritorno, promuovendo il made in Italy attraverso gli italiani all’estero. L’altro progetto che voglio intraprendere è quello di creare delle residenze per accogliere gli anziani, che vogliano vivere in Campania.
Di Francesco Militello Mirto – EmmeReports