E’ il giorno del sit-in dei lavoratori della Rinascente di Palermo, in sciopero per due giorni, contro la chiusura prevista in data 31 ottobre.
La mobilitazione, organizzata dalle sigle sindacali Filcams Cgil e Uiltucs Uil, cerca di spingere la Rinascente e la società di gestione dell’immobile di via Roma, a trovare un accordo per il rinnovo del contratto di locazione.
Alla base della chiusura – annunciata per fine ottobre – il costo dell’affitto dell’immobile di proprietà del fondo pubblico pensionistico Inarcassa – Fabbrica Immobiliare SGR, considerato dal gruppo Rinascente ‘fuori mercato’.
Francesco Carnevale, presidente “Associazione via Roma”, è titolare di un ristorante aperto due anni fa nelle vicinanze della Rinascente: “Questa strada ha un grande passato e credo che possa avere anche un rigoglioso futuro, anche se in questo momento siamo in una situazione estremamente complessa e difficile, aggravata dalla pandemia e conseguentemente dal calo dei consumi”.
Carnevale pone l’accento sulla distanza di interessi tra i proprietari delle mura e i gestori delle attività commerciali: “Una distanza difficile da colmare tra le loro richieste di affitto, che non tengono conto sicuramente dell’attuale fase economica, e le reali disponibilità di chi vorrebbe continuare a tenere aperto e non abbassare la saracinesca come sempre più spesso avviene in questa via”.
Rita è una cliente che si presenta come “affezionata” ed ha persino preso un giorno di ferie dal proprio posto di lavoro per esprimere solidarietà ai lavoratori: “Sono qui, per quello che vale, per stare vicino ai lavoratori. La chiusura della Rinascente sarebbe una tragedia per tutti loro ma, anche per via Roma e per tutta Palermo”.
Il sindaco di Palermo Leoluca Orlando ha inviato ieri una lettera ai ministri Stefano Patuanelli e Nunzia Catalfo per chiedere la convocazione congiunta di un tavolo di crisi dato che “Si è determinata, infatti, un’ansiogena tensione sociale poiché le conseguenze di questo mancato accordo hanno delineato la trama di un possibile disimpegno del Gruppo Rinascente dalla città, facilitato dalla crisi che colpisce il settore commerciale a seguito della pandemia”.
Un piccolo spiraglio sembrerebbe uscire fuori dalle parole dell’amministratore delegato di Rinascente, Pierluigi Cocchini, che si è detto disponibile a cercare ancora un possibile accordo prima della formale scadenza del contratto.
Nulla di certo e, al momento, rimane solo la rabbia dei lavoratori che, un paio di anni fa, avevano ricevuto rassicurazioni sulla ricontrattazione del canone di affitto come fa sapere Luisa La Colla, dipendente Rinascente.
“L’affitto iniziale era veramente alto, parliamo di 2 milioni e 400 mila euro” afferma la dipendente “l’offerta attuale sembrerebbe essere scesa a 1 milione e 600 mila, con la licenza ma senza i lavoratori. Una proposta, anche a livello normativo, irricevibile.
Lo snodo della trattativa, oltre alla cifra del canone di affitto, sta quindi in una licenza che il gruppo Rinascente sarebbe intenzionato a consegnare al Comune di Palermo, decretando la “morte” dello stabile che rimarrebbe sfitto.
Parliamo di uno stabile di circa 4500 mq che la Rinascente può utilizzare perché in possesso della licenza ex UPIM che “soddisfa” il regolamento comunale delle autorizzazioni delle attività commerciali al centro storico.
Luisa La Colla ha anche avuto un confronto dialetticamente acceso con il deputato Vincenzo Figuccia impegnato in una diretta video davanti ai lavoratori.
“Sono contro chiunque venga a fare slogan, cercando di riscuotere in maniera populista il consenso dei lavoratori in crisi che, in questo momento, naturalmente si attaccano a qualsiasi cosa. Non va bene. Non si fa questo sui lavoratori che perdono il posto di lavoro” ha spiegato Luisa ponendo l’accento sulla gestione politica della vicenda.
Una politica presente, al sit in, con una delegazione di consiglieri comunali di maggioranza e minoranza come il commissario provinciale e il capogruppo della Lega, Alessandro Anello e Igor Gelarda: “Oggi siamo stati in via Roma a dare solidarietà ai dipendenti della Rinascente che rischiano il posto di lavoro, in una città povera che rischia di diventarlo ancora di più”.
I due esponenti del partito di Salvini hanno puntato il dito contro alcune scelte dell’amministrazione Orlando, come la ZTL e la mancata autorizzazione di nuove aperture per le attività commerciali con più di 200 metri quadrati, che di fatto hanno destinato via Roma alla morte civica e ad un degrado totale.
“Il sindaco ha chiesto l’apertura di un tavolo di crisi ministeriale sulla Rinascente, ed è corretto. Mentre noi Come lega chiediamo l’apertura di un tavolo di crisi a Palermo proprio su via Roma” concludono Anello e Gelarda.
Ieri anche il presidente dei senatori di Italia Viva, Davide Faraone era intervenuto confermando di aver presentato una interrogazione al governo e di aver chiesto al ministro Patuanelli la convocazione di un tavolo di crisi per scongiurare la chiusura della Rinascente a Palermo.
“Sarebbe paradossale assistere alla chiusura di grandi gruppi a Palermo proprio mentre il governo mette in atto politiche di sostegno per Sud. Imprese e lavoratori stanno al centro delle nostra ricetta per far ripartire il Sud ed è per questo che faremo di tutto affinché questa vertenza si risolva positivamente” ha affermato il senatore Davide Faraone.
di Antonio Melita – EmmeReports