Si inaugurerà domani a Ciminna, nel Polo Museale, la Terza edizione della Biennale d’Arte contemporanea: è questo un appuntamento ormai consolidato che porta un nutrito gruppo di artisti a confrontarsi con la lezione di un maestro siciliano, creando una continuità tra l’arte del Novecento e quella delle nuove generazioni.
Dopo Giusto Sucato e il valore del segno nella prima Biennale, Renato Tosini e la figura nella seconda, si arriva a ritratto e natura dedicando la terza edizione alla memoria del pittore palermitano Michele Dixit (1908-2003); un figlio d’arte che fu capace di uscire dai paterni fasti decorativi per aprirsi ad una resa essenziale dei volumi e degli spazi, ad un realismo plastico e atemporale nei ritratti, al lirismo struggente dei paesaggi.
Il significato della Biennale è proprio in questo confronto con l’estetica del maestro, volutamente cercato nell’astratta bellezza dell’entroterra siciliano: non solo lo spazio espositivo ma anche l’assolato silenzio delle campagne, l’invisibile presenza dell’uomo che ha dato forma e vita a queste terre baronali e la lontananza dallo sfavillare, dai monumenti e dalla storia del capoluogo ci permette di cogliere appieno il muto dialogo fra artisti fatto di forme, di luci e colore.
Interrogarsi oggi su Michele Dixit è importante perché ricompone una linea dell’arte italiana altrimenti spezzata. Dal dopoguerra ci si è forse concentrati troppo sull’importanza del gesto, sulla denuncia aggressiva e la fragilità esistenziale dell’artista che è diventato lo specchio di una società spaesata.
Questa terza Biennale, invece, ridà anima e forma al paesaggio e al corpo umano ritrovandovi un intrinseco valore. Raffigurare la realtà non significa solo esplorarne la bellezza, ma anche farne un modello e coglierne il fascino del suo semplice esistere, della sua quotidiana presenza.
Sono alcune decine gli artisti partecipanti, oltre una significativa raccolta del maestro siciliano Antonino Perricone.
Il professore Tommaso Romano così ci introduce alla mostra: “Le opere selezionate ed esposte non hanno altra ambizione se non quella di essere viste, scrutate e attraverso l’osservazione poste in essere come soggetti che preludono alla ricreazione interiore del fruitore. L’Arte ancora una volta si propone come vita e non come mera sopravvivenza, si propone cioè quella luce che già nella Bibbia è al centro di ogni nascita e rinascita”.
Ritrovare le proprie radici nel Novecento e avere la forza e la coerenza per guardare al domani, soprattutto in questa fase di pandemico smarrimento, è davvero importante perché riapre un flusso vitale e consapevole.
Il Professore sottolinea che “avere nuovamente puntato in un momento così capitale e riprendere il filo della proposta estetica come soluzione di continuità ma anche come atto di coraggio, è un segno alto di intrapresa culturale ed etica, è un altro piccolo ma miracoloso evento che certamente si deve alla comunità ciminnese, ma soprattutto alla determinazione coerente dell’amico Vito Mauro”.
Vito Mauro, uomo di lettere e poeta nonché Direttore artistico della Biennale, ne riassume la funzione e il significato: “Le mostre, le collettive, hanno lo scopo di far conoscere non solo gli artisti e le loro opere, promuovere incontri fra arte e società, ma anche di farci avvicinare alla Bellezza, all’Arte, all’Estetica. L’arte, e non solo quella del passato, trasmette energia, è un motore per le percezioni che stimola, ha il potere di farci riflettere, ci sorregge nei sogni, trasporta magicamente nelle opere le sensazioni e le passioni comuni a tutti, rendendoci più consapevoli del mondo che ci circonda e delle meraviglie della natura, e in definitiva spiega l’uomo”.
BellezzArtEstetica III Biennale d’Arte contemporanea
Città di Ciminna
Una mostra dedicata alla memoria di Michele Dixit
Ciminna, Polo Museale ex Ospedale Santo Spirito Corso Umberto I
Dal 29 agosto al 13 settembre 2020, dal lunedì al venerdì ore 9:00/13:00 – Sabato ore 17:00/20:00 – Domenica ore 9:00/12:00 e ore 17:00/20:00.
Ingresso libero.
di Massimiliano Reggiani – EmmeReports