Finché avrò il gusto dell’avventura l’ala della vecchiaia può girare alla larga da me.
Francesco Militello Mirto, editore e Antonio Melita, direttore di “EmmeReports”, hanno saputo cogliere l’attimo e… zac, affondare il colpo vincente: “Te la senti di assaporare una volta di più il gusto forte dell’avventura?” mi hanno chiesto all’unisono, come telecomandati da una voce invisibile, che sembrava dettar loro le parole giuste.
Non hanno usato parole grosse, ridondanti e retoriche. Né frasi fatte o luoghi comuni: mi hanno semplicemente chiesto se me la sentivo di far loro da apripista in un percorso che conoscevano (quasi) solo per sentito dire. E lo hanno fatto senza promettere nient’altro che la massima disponibilità e il rispetto dovuto prima alla mia lunga, intensa e variegata storia come giornalista e, poi, alla mia persona.
L’incontro è durato pochi minuti: loro – in due – hanno proferito sì e no una decina di parole; io, da solo, un milione e, se non calava la notte, avrei continuato: non mi succede spesso ma solo quando capisco che chi mi ascolta non lo fa per piaggeria o interesse personale, ma perché coinvolto nella mia affabulazione.
“Deciderai tu come muoverti, noi saremo sempre lì a darti il sostegno necessario…”.
Libertà e fiducia, eccole due parole chiave che mi hanno convinto quasi all’istante che l’ennesima avventura sarebbe stata ancora una volta quella giusta.
Un giornale come “EmmeReports”, nuovo di zecca non tanto perché nato da pochi mesi quanto per il piglio col quale affronta tutti i temi dell’attualità cittadina (e non solo), ha il vantaggio di essere ancora “vergine”, cioè non (ancora) compromesso in alcun modo con “il potere” (scritto minuscolo, tanto per intenderci).
E sottolineo, sia pure tra parentesi “ancora”, perché nessun giornale può restarne a lungo immune. Il mondo dell’informazione è un formicaio di interessi trasversali che si intrecciano tra loro creando un “caos calmo” (per dirla alla Nanni Moretti) nel quale guazza sia quello di destra che quello di sinistra o del centro.
Ed “EmmeReports” cercherà, come giusto che sia, di restare al di sopra della mischia e battersi sempre e solo per la VERITA’… finché sarà possibile riuscire nell’impresa senza dover piegare la testa davanti a niente e a nessuno.
Sono solo belle parole? Può darsi ma, nuovi come siamo, ce le possiamo permettere senza dover arrossire.
Per quanto mi riguarda scriverò soprattutto della mia squadra del cuore, il Palermo, che seguirò partita dopo partita.
Con la mascherina, o senza.
In ogni caso, siccome nulla potrò assicurarvi circa la mia imparzialità, io scriverò di sentimenti e di emozioni, moti dell’animo che nascono dall’AMORE. Dal mio amore intemerato e imperituro per la maglia rosanero. La cronaca della partita, dunque, sarà affidata a qualcun altro, sicuramente più obiettivo e pacato nei giudizi del sottoscritto.
Al direttore e all’editore sta bene così, cioè che io sia libero di discettare del mio amore per il Palermo se, come e quando vorrò farlo. Ci saranno domeniche che non avrò voglia di scrivere anche solo una parola sul mio Palermo e, magari, l’indomani scrivere a rotta di collo: tutto – e il suo contrario – comincerà sempre e comunque dai palpiti del cuore.
di Benvenuto Caminiti – EmmeReports