Un momento di preghiera e riflessione, a distanza di un mese dalla morte di Agostino Cardovino, investito mentre attraversava Viale della Regione Siciliana all’altezza di via Perpignano.
Don Angelo Tomasello, sacerdote della Parrocchia di San Gabriele Arcangelo, ha voluto ricordare così tutte le vittime di quello che è oramai conosciuto come “l’attraversamento della morte”.
“Queste morti perché non siano vane devono insegnarci qualcosa, devono aiutare a sensibilizzare le istituzioni perché questa strada possa avere finalmente un senso” ha affermato il sacerdote chiedendo alle istituzioni di ascoltare “Non siamo qui per prendercela con qualcuno, con il sindaco o con l’assessore, vogliamo un dialogo perché capiscano che la sicurezza non è solo difendersi da una rapina o da uno scippo: la sicurezza è uscire di casa, sapendo di poterci ritornare”.
Don Angelo Tomasello non ha risparmiato di “ammonire” certi comportamenti irresponsabili e pericolosi “mi ha dato fastidio vedere persone, che sono qui in mezzo a noi, passare con il semaforo rosso e allora vuol dire che questo non ci ha insegnato niente, e sono certo che le vittime che ho nominato non sono passate con il rosso, però noi continuiamo a farlo”.
Tra i tanti presenti anche i genitori di Agostino a cui il sacerdote ha rivolto parole di conforto e di speranza come quella donata da Sonia, la prima vittima di questo tratto di strada, i cui organi continuano a vivere nei corpi di altre persone.
“Questo ci dice che la vita può continuare e non è vero che queste persone non ci sono più, probabilmente sono qui adesso che stanno pregando con noi” ha affermato Don Angelo.
Insieme a Don Massimiliano, uno dei responsabili della pastorale giovanile diocesana, Don Angelo ha letto alcuni passi della Bibbia e “anche a rischio di sembrare impopolare” ha ricordato il dolore di chi si è trovato dall’altro lato dell’incidente perché: “credo che nessuno di loro sia uscito di casa per togliere la vita a qualcuno“.
“Dobbiamo quindi anche sostenere queste persone perché sono rimaste in vita, ma certamente non stanno vivendo più perché segnate da quello che è successo” è stato l’invito di Don Angelo Tomasello.
Una volta terminato il momento di preghiera, i genitori e alcuni conoscenti posizionano due cuscini di fiori e dei lumini nel luogo dove ha perso la vita Agostino. Il padre chiede una sigaretta che lascia accesa in un posacenere in basso tra i fiori e i lumini.
Semaforo rosso, semaforo verde e le auto continuano a “sfrecciare” accanto ad un orologio che segnerà per sempre le 3 e 35.
di Antonio Melita – EmmeReports