È stata inaugurata all’Oratorio Quaroni in via Maqueda a Palermo, l’esposizione Dive Rosaliae pro peste repulsa, realizzata in occasione del 396° Festino di Santa Rosalia, che ospita le reliquie della Santuzza, solitamente custodite nella Chiesa di Santa Caterina d’Alessandria d’Egitto a Piazza Bellini.
“Questa esposizione sugli elementi essenziali del Festino, e soprattutto la presenza delle reliquie della Santuzza, nel cuore stesso della città, vuole dare un segnale forte di vicinanza, di prossimità. Rosalia pur da lontano con l’esperienza eremitica e la sua ricca simbologia, continua ad essere intimamente legata al suo popolo, lottando perché oggi come allora possa essere liberato dalle peste del tempo presente, così da poter invocare con fede e gratitudine, ancora oggi ” ha affermato Padre Giuseppe Bucaro, direttore dell’Ufficio Beni Culturali della Diocesi di Palermo,
Per la prima volta nella storia, la piccola e preziosissima teca, contenente le spoglie della Santuzza che furono donate alle monache del Monastero di Santa Caterina subito dopo la proclamazione della Santuzza quale unica e principale Patrona della città, chiusa dal sigillo del Cardinale Giannettino Doria, ha varcato le soglie del Monastero per incontrare la comunità dei devoti palermitani.
“Questo spazio, l’Oratorio Quaroni, diventa il front office della Diocesi con la città” ha spiegato Padre Bucaro.
“L’Arcivescovo ha voluto che questo spazio diventasse l’opportunità per la Diocesi di colloquiare con i cittadini di Palermo. Abbiamo realizzato una piccola mostra che vuole essere la sintesi di quello che può e deve essere il Festino di quest’anno, particolarmente complicato, vista l’emergenza sanitaria. Abbiamo sintetizzato i tre elementi fondamentali che si vogliono comunicare, la preghiera, l’arte e la tradizione. Ecco perché abbiamo portato la reliquia di Santa Rosalia, che viene dal Monastero di Santa Caterina, particolarmente importante a livello storico perché ha il sigillo del Cardinale Giannettini Doria, che scoprì le ossa della santa e nel 1624-25 le ha portato in processione in città per debellare la peste. Assieme al momento di preghiera, c’è quello dell’arte, con alcune rappresentazioni di opere d’arte che celebrano Santa Rosalia”.
Dive Rosaliae pro peste repulsa, ideata e realizzata dall’associazione La Coccinella Onlus di Vincenzo Montanelli, in collaborazione con l’Arcidiocesi di Palermo, rappresenta un’opportunità di raccoglimento spirituale e di omaggio simbolico alla Patrona, in un percorso anche culturale arricchito dall’esposizione di stampe artistiche su Santa Rosalia, relative alla grande mostra Eris in peste Patrona.
“Il 396° Festino di Santa Rosalia è un Festino anomalo, particolare che sarà ricordato per tutto ciò che non si è potuto fare. Uniti sempre nella convinzione, nella certezza e nella speranza che questo periodo passi presto e che non si possa più ripetere, noi vogliamo essere presenti a fianco della Diocesi di Palermo per dare il nostro contributo all’organizzazione di questa esposizione. Questa prima esperienza speriamo possa essere il primo passo per la valorizzazione dell’Oratorio Quaroni, luogo d’eccezione dove possono trovare spazio eventi che valorizzano gli aspetti tradizionali, culturali e storici, su Santa Rosalia e sul Festino di Palermo” ha dichiarato Vincenzo Montanelli, ideatore e realizzatore dell’allestimento.
All’inaugurazione erano presenti Leoluca Orlando, sindaco di Palermo che ha affermato “È un modo per confermare la devozione a Santa Rosalia, mettendo insieme una dimensione di tradizione popolare, artistica e religiosa. La ragione per la quale Santa Rosalia è la patrona di Palermo è lo specchio ma anche lo stimolo di un possibile cambiamento. Santa Rosalia ci aiuta a liberarci dalle pesti sin dal 1624, ma anche dall’egoismo, dal razzismo, dalla mafia e dal Covid-19. Credo che in questi mesi Palermo è stata protetta da Santa Rosalia, visto i pochi contagi che abbiamo avuto. Lo dobbiamo a Santa Rosalia, ma anche all’amore dei palermitani per la vita, che fa accettare un Festino 2020 sobrio. Viva Palermo e Santa Rosalia”.
La teca, insieme al bozzetto di cera plastica con un’immagine di Rosalia, realizzato dallo scultore Pennino per l’opera finale che si trova nell’altare maggiore dell’eremo della Quisquina, rimarranno esposte fino al 28 agosto 2020, tutti giorni (tranne il lunedì) dalle ore 10.00 alle ore 20.00 con ingresso gratuito, all’interno dell’Oratorio, nel cuore del centro storico della città.
All’ingresso i visitatori troveranno anche proiezioni video in loop dei momenti più importanti delle ultime due edizioni del Festino.
L’ingresso dei visitatori all’interno dell’Oratorio, allestito con tutti i presidi di sicurezza anti Covid-19, verrà consentito, previa misurazione della temperatura e utilizzo della mascherina, ad un massimo di 30 persone alla volta.
di Francesco Militello Mirto – EmmeReports