I Carabinieri del Nucleo Operativo del Gruppo Tutela Lavoro di Palermo hanno sequestrato beni per oltre 193 mila euro nei confronti del presidente di un ente di formazione e di sua moglie, per il delitto di truffa aggravata, in relazione alle modalità di gestione dei corsi di formazione professionale.
L’Ente, accreditato presso il Dipartimento della Regione Siciliana, ha ricevuto finanziamenti per circa 2,5 milioni di euro a partire dal 2011.
La ricezione dei finanziamenti era legata all’Unità di Costo Standard (UCS) prevista in 129 euro/ora per ogni corso, moltiplicato per il numero di allievi iscritti, con una maggiorazione di euro 25 per la quota di allievi disabili.
L’UCS andava a coprire tutti i costi diretti ed indiretti connessi alla formazione, con l’obbligo di restituzione delle somme laddove venissero attuate “economie di gestione”.
Alla base della contestazione, l’emissione di fatture “gonfiate” per evitare la restituzione delle somme non dovute.
Per eludere le norme e avere un maggiore guadagno, il presidente dell’associazione avrebbe sovrafatturato i costi di gestione di alcuni corsi di formazione, come ad esempio l’affitto dei locali e il noleggio delle attrezzature, con la complicità della moglie in qualità di socio accomandatario di una società appositamente costituita.
di Redazione – EmmeReports