Un banale tamponamento tra una automobile e uno scooter, all’origine della rissa che, il 16 settembre 2019, degenerò poi in una sparatoria in via Regina Bianca a Palermo.
I reati contestati sono rissa, lesioni personali, deformazione dell’aspetto della persona mediante lesioni permanenti al viso, tentato omicidio, detenzione e porto abusivo di arma da sparo.
L’indagine, grazie ai rilievi scientifici eseguiti sulla scena del crimine, ha permesso di ricostruire la vicenda legata a dissapori tra i membri della famiglia Giordano e quella dei Gargano.
A seguito del tamponamento Davide Gargano, che aveva chiesto spiegazioni sulla dinamica dell’incidente, era stato “pestato” dai Giordano, rimanendo a terra con gravi lesioni al braccio, ad una costola e alle ossa nasali.
Per vendicare l’aggressione subita, il fratello Antonino Gargano decise di sparare contro Giuseppe Giordano, colpendolo di striscio all’addome e contro il figlio Gianluca, raggiungendolo con diversi proiettili al femore e al polso.
di Redazione – EmmeReports