500 bare ancora in attesa di sepoltura al Cimitero dei Rotoli, l’Arcivescovo di Palermo, Corrado Lorefice sollecita le Istituzioni competenti, inviando una lettera al sindaco di Palermo, Leoluca Orlando:
Egregio Signor Sindaco,
facendomi interprete del dolore e del disagio di molte famiglie della nostra Città che hanno perso un congiunto e che dopo tanti mesi sono ancora in attesa di dare degna sepoltura ai loro cari nel Cimitero dei Rotoli, mi rivolgo a Lei, affinché per quanto di Sua competenza, siano trovate sollecitamente adeguate soluzioni che diano l’attesa risposta alla pietà e al rispetto dei corpi dei fedeli defunti.
La mancata inumazione, infatti, di un numero considerevole di salme, per tempi così eccessivamente prolungati, ha comportato nella prassi, per come è dato di constatare, soluzioni non sempre adeguate e certamente non decorose per la collocazione delle bare.
A tutto ciò si aggiunga, inoltre, che il clima torrido rischia di aggravare ulteriormente i disagi anche per i fedeli che si recano a pregare nei depositi dove transitoriamente sono stipati i feretri dei congiunti.
Come Vescovo della Chiesa palermitana sento, pertanto, impellente l’urgenza di appellarmi alla Sua ben nota sensibilità nelle questioni di ordine sociale e con Lei desidero condividere una significativa riflessione della Congregazione per la Dottrina della Fede:
“Seppellendo i corpi dei fedeli defunti, la Chiesa conferma la fede nella risurrezione della carne, e intende mettere in rilievo l’alta dignità del corpo umano come parte integrante della persona della quale il corpo condivide la storia. […] Inoltre, la sepoltura nei cimiteri o in altri luoghi sacri risponde adeguatamente alla pietà e al rispetto dovuti ai corpi dei fedeli defunti, che mediante il Battesimo sono diventati tempio dello Spirito Santo e dei quali, «come di strumenti e di vasi, si è santamente servito lo Spirito per compiere tante opere buone».
Il giusto Tobia viene lodato per i meriti acquisiti davanti a Dio per aver seppellito i morti, e la Chiesa considera la sepoltura dei morti come un’opera di misericordia corporale.
Infine, la sepoltura dei corpi dei fedeli defunti nei cimiteri o in altri luoghi sacri favorisce il ricordo e la preghiera per i defunti da parte dei familiari e di tutta la comunità cristiana, nonché la venerazione dei martiri e dei santi.
Mediante la sepoltura dei corpi nei cimiteri, nelle chiese o nelle aree ad esse adibite, la tradizione cristiana ha custodito la comunione tra i vivi e i defunti e si è opposta alla tendenza a occultare o privatizzare l’evento della morte e il significato che esso ha per i cristiani”.
Per queste ragioni, Signor Sindaco, auspico che in tempi brevi si possa risolvere positivamente questa emergenza che addolora tanti fedeli ed al contempo si possano prevedere soluzioni strutturali che ne evitino il ripetersi.
Con viva cordialità,
Arcivescovo Corrado Lorefice
di Redazione – EmmeReports