Il Tenente Colonnello pilota Stefano Centioni, Comandante del 212° Gruppo Volo e istruttore su T-346 dell’Aeronautica Militare, dopo l’Accademia Aeronautica con il corso “Urano IV”, ha conseguito il brevetto di pilota militare su velivolo T-38C presso la Specialized Undergraduate Pilot Training School di Columbus negli Stati Uniti. Assegnato al velivolo AMX del 51° Stormo di Istrana , 132° Gruppo Caccia Bombardieri e Ricognitori, acquisisce tutte le qualifiche operative.
Nel maggio 2008 viene trasferito al 313° Gruppo Addestramento Acrobatico Frecce Tricolori, ricoprendo diversi incarichi e posizioni, tra cui quello di supervisore dell’addestramento acrobatico. Nel novembre del 2014 viene assegnato al 61° stormo di Galatina per essere impiegato dapprima presso il 213° Gruppo Volo e l’Ufficio Operazioni e poi passare al 212° Gruppo Volo dove, da quasi due anni, riveste l’incarico di Comandante.
Ha all’attivo circa 3500 ore di volo, per lo più su velivoli jet ad alte prestazioni ed è abilitato sui seguenti velivoli: SF-260, T-37A, T-38C, AMX, AMX-T, MB 339A, MB339CD, MB 339 PAN, T-346A. Quest’ultimo il più moderno Advanced/Lead-in Fighter Trainer attualmente prodotto da Leonardo e l’unico addestratore di nuova generazione equipaggiato per tale ruolo, con prestazioni e qualità di volo eccellenti, analoghe ai moderni caccia di punta. Adatto ad ogni fase di addestramento avanzato, Lead-In to Fighter e Companion Trainer per le linee da combattimento.
Come si diventa pilota istruttore di T-346?
Gli Istruttori Piloti T-346 sono tutti piloti provenienti dalle linee aerotattiche dell’Aeronautica Militare, con almeno la qualifica di Combat Ready e Capo Coppia, ed hanno un’ottima conoscenza della lingua inglese, requisito indispensabile per poter operare nell’ambiente internazionale in cui è immerso il 212° Gruppo del 61° Stormo di Lecce Galatina. Per diventare Istruttore Pilota T-346 è necessario frequentare un apposito corso (LIP Lead-In to Fighter Training Instructor Pilot) durante il quale il frequentatore viene sottoposto ad un addestramento ad ampio spettro che abbraccia tutte le tipologie di impiego avanzato.
Quali requisiti deve avere un moderno pilota di caccia per svolgere l’attività di istruttore?
Tramite i reparti formativi, l’Aeronautica Militare seleziona e addestra il proprio personale navigante. Una serie di corsi, teorici e pratici, sviluppati su più fasi, si susseguono, guidando gradualmente l’allievo fino al conseguimento della prestigiosa “aquila turrita”, simbolo ed emblema del pilota militare. Durante queste fasi addestrative, sempre in aderenza alle linee guida dettate dalle direttive di Forza Armata, viene effettuato uno “screening” finalizzato a monitorare le potenzialità e le attitudini degli allievi e a individuare chi, in base a dei parametri valutativi prefissati, dimostra di avere le caratteristiche necessarie a diventare un moderno pilota da caccia. Alla base di tutto c’è sicuramente passione, grinta, spirito di sacrificio e soprattutto tanta umiltà. L’istruttore in particolare, oltre ad incarnare tutte le caratteristiche sopra elencate, deve avere una naturale propensione a trasferire la propria esperienza ai giovani piloti e, fattore non meno importante, deve essere in grado di far crescere professionalmente, e aggiungerei anche umanamente, gli allievi piloti, fino a portarli al livello richiesto.
E poi si ha la possibilità di volare sul T-346, un gioiello tecnologico di Leonardo
Ritengo che il velivolo T-346 sia al momento il miglior addestratore a livello internazionale; questo perché è quello che più si avvicina ai velivoli operativi di 4^ e 5^ generazione. Il T-346, oltre ad essere competitivo in termini di performance (basti pensare che è supersonico e raggiunge quote di impiego simili a quelle dei velivoli operativi), riesce a replicare, mediante un futuristico sistema integrato, gli apparati utilizzati dai più moderni velivoli aerotattici, come il Radar, il Targeting Pod e il Data Link, nonché gli armamenti aria/aria a medio e corto raggio e aria/suolo di precisione e Laser.
Come si comporta in volo?
Il suo comportamento in volo racchiude sia la reattività e la precisione dei velivoli da caccia e, nello stesso tempo, l’affidabilità e la facilità di pilotaggio tipica dei velivoli da addestramento. Vorrei cogliere l’occasione per rimarcare quelli che sono i principali punti di forza che caratterizzano, non solo il velivolo a sé stante, ma tutto il sistema integrato T-346, rendendolo di fatto tra i più innovativi, se non il più innovativo, al mondo. Innanzitutto si tratta di un sistema integrato (si parla infatti di ITS Integrated Training System), nel senso che il velivolo è associato a un sistema di addestramento a terra (GBTS – Ground Based Training System) e al relativo Supporto Logistico Integrato (SLI). Attraverso l’ITS, l’allievo pilota apprende i sistemi di bordo di base e le procedure, grazie al sistema di addestramento accademico costituito da lezioni teoriche e procedurali.
La simulazione di volo è sicuramente una parte importante nel training syllabus..
Nel livello di simulazione successivo l’allievo passa ad un simulatore basico con cockpit e schermo con visuale a 180° e qui mette in pratica le conoscenze acquisite ed impara a volare, gestire le emergenze ed effettuare missioni d’addestramento più avanzate. Il culmine dei sistemi di simulazione è l’FMS (Full Mission Simulator) che è costituito da una fedele riproduzione del cockpit ed è capace di supportare tutte le funzioni presenti nel velivolo. È un sistema iper-tecnologico. Grazie infatti all’utilizzo della tecnologia LVC (Live Virtual Constructive) è possibile unire in un unico scenario velivoli reali (Live), velivoli volati al simulatore (Virtual) ed entità generate dal computer (Constructive). È un sistema capace di fornire un addestramento omni-comprensivo.
Quindi non basta solo essere un buon pilota?
Oggi, ai piloti destinati alle linee di punta delle Forze Aeree, ai velivoli di ultima generazione, non è più solo richiesto di essere in grado di pilotare velivoli ad alte prestazioni, è necessaria un’ulteriore capacità: quella di saper gestire i sistemi d’arma, dominati dall’alta tecnologia e dall’avionica di ultima generazione, e i relativi sensori e armamenti, in scenari sempre più complessi e in situazioni ad alto rischio. È un sistema tutto “made in Italy”. Il T-346, come anche il T-345, l’addestratore che a breve sostituirà l’MB-339 nelle fasi 2 e 3 della formazione al volo militare, è infatti costruito dalla Leonardo, Società italiana leader nel comparto aerospaziale e della difesa.
Il velivolo di Leonardo è anche efficace nel ruolo di Aggressor ovvero Companion Trainer…
Il velivolo T-346, potendo replicare apparati come il Radar, il Data Link, l’armamento Aria/Aria a medio e corto raggio, l’armamento di precisione aria/suolo, ha il potenziale per essere un eccezionale “tool” addestrativo nel ruolo di “aggressor”. Inoltre, la possibilità di modificare le caratteristiche di volo mediante modalità di controllo selezionabili direttamente dal pilota, lo renderebbero un “Companion Trainer” unico per gli assetti operativi.
Dobbiamo andare in volo con il T-346. Ci può descrivere una ipotetica missione addestrativa?
La missione tipo si svolge con un briefing pre-volo nel corso del quale istruttore e frequentatore analizzano tutti gli aspetti relativi alla sicurezza e le finalità addestrative che si intende raggiungere con la missione stessa; inoltre vengono illustrate le eventuali azioni correttive che si chiede al frequentatore di applicare. Dopo la vestizione in sala equipaggiamento, si va al velivolo per l’effettuazione della missione di volo vera e propria. Una volta atterrati, c’è il debriefing, sia verbale, che con l’ausilio di un avanzatissimo sistema di riproduzione del volo, virtuale e dinamico, che consente di esaminare con la massima precisione, e a 360 gradi, ogni dettaglio del volo. Tutta la procedura è mirata ad assicurare un addestramento di altissima affidabilità e straordinaria efficacia addestrativa.
Di Francesco Militello Mirto – EmmeReports
Ancora c’è qualche giornalista che non è ben informato: il 61 stormo insiste su territorio di Galatina e non di Lecce
Daniele Grappa, il Comune di Galatina si trova nella provincia di Lecce. Quindi non è sbagliato dire che un velivolo decolla da Lecce. In Sicilia c’è il 37° Stormo di Trapani – Birgi. E’ la stessa cosa.