Dalle prime ore della mattina, l’operazione denominata “Alastra” condotta dai Carabinieri del Comando Provinciale di Palermo, su esecuzione della Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo, ha portato all’arresto di 11 persone ritenute a vario titolo responsabili di associazione mafiosa, estorsione, trasferimento fraudolento di beni, corruzione, atti persecutori, furto aggravato e danneggiamento.
Al centro delle indagini, condotte da un pool di magistrati coordinati dal Procuratore Aggiunto Salvatore De Luca, le numerosissime estorsioni ai danni dei commercianti locali ad opera degli uomini affiliati al mandamento mafioso di San Mauro Castelverde.
Le indagini hanno permesso di svelare come il boss di Cosa Nostra Domenico Farinella, attraverso il suo giovane figlio Giuseppe Farinella, continuasse a mantenere il controllo del mandamento mafioso, nonostante fosse detenuto a Voghera (PA) in regime di alta sicurezza.
L’attività estorsiva, funzionale al controllo del territorio, risultava la forma di sostentamento primario per il sodalizio mafioso che vantava la cooperazione con storico mafioso di Tusa, Gioacchino Spinnato, che ha gestito negli anni i contatti con gli uomini d’onore degli altri mandamenti, fra i quali Filippo Salvatore Bisconti, già capo del mandamento mafioso di Belmonte Mezzagno, ora collaboratore di Giustizia.
Grazie all’attività di indagine e alla fondamentale collaborazione degli imprenditori vittime del racket, sono state ricostruite 11 estorsioni (5 consumate e 6 tentate).
Alle vittime era imposto di pagare il pizzo o di acquistare forniture di carne da una macelleria di Finale di Pollina gestita da Giuseppe Scialabba, braccio destro di Giuseppe Farinella.
I tentacoli del mandamento si erano allungati anche sull’organizzazione dell’Oktoberfest del 2018 a Finale di Pollina, quando, per impedire la partecipazione alla sagra di un commerciante che non si era piegato alle imposizioni del clan, gli indagati hanno devastato il suo stand.
La spirale di violenza è aumentata a partire dall’aprile 2019 quando Domenico Farinella, ritornato in libertà, aveva ripreso il comando del sodalizio criminale.
di Antonio Melita – EmmeReports