Il Tenente Colonnello Antonio Gaudiello è il comandante del 93° Gruppo del 31° Stormo di Ciampino. Un pilota di grande esperienza che ha all’attivo oltre 4.300 ore di volo su diversi velivoli, SF-260, T-37 Tweet, T-38 Talon, MB-339CD, C-130J Hercules, C-27J Spartan, A-319CJ, Falcon-900Ex e Falcon-900EASy. NINO, come viene chiamato dai suoi colleghi, ha trascorso la sua carriera professionale, volando su velivoli da trasporto, vitali per l’Aeronautica Militare, soprattutto nelle missioni internazionali.
Oltre all’impiego nel campo degli aiuti umanitari e della protezione civile, l’Aeronautica è impegnata nel “trasporto aereo in biocontenimento” e nel trasporto sanitario di ammalati e traumatizzati, nonché di pazienti che necessitano di trapianto di organi. Quest’ultima è una attività che, dato l’“imminente pericolo di vita” delle persone trasportate, impone un livello di prontezza paragonabile a quello dei caccia della Difesa Aerea o del SAR, ventiquattro ore al giorno, 365 giorni all’anno.
Uno dei compiti del 31° Stormo è il trasporto sanitario d’urgenza. Rappresentate quindi una speranza che arriva dal cielo. Quanto sente grande questa responsabilità quando va in volo?
La responsabilità che si avverte è grande, ma probabilmente ancor più grande è l’orgoglio che ogni singolo membro d’equipaggio prova nel partecipare a missioni di soccorso. La consapevolezza di ognuno di noi di poter essere utile a mantenere viva la speranza di pazienti e familiari accresce la nostra motivazione e ci rende felici di essere parte di questa meravigliosa realtà al servizio del cittadino.
Qual è la procedura che fa scattare l’intervento del 31° Stormo in caso di un trasporto sanitario di persone in imminente pericolo di vita?
I trasporto sanitari vengono effettuati sia sul territorio nazionale che all’estero in favore di cittadini italiani, con procedura leggermente diversa. Per un trasporto nazionale è l’ospedale in cui si trova il paziente che contatta la Prefettura di competenza la quale, a sua volta, richiede il trasporto sanitario d’urgenza alla Sala Situazioni dello Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare.
Lo Stato Maggiore valuta e definisce, in base alle condizioni del paziente, il velivolo da adibire al trasporto e contatta la sala operativa del 31° Stormo. Nel caso in cui il paziente dovesse trovarsi all’estero, la catena per il trasporto umanitario viene attivata dall’Ambasciata Italiana che contatta la Prefettura di Roma e da lì viene coinvolta l’Aeronautica Militare come precedentemente descritto.
Ogni giorno due equipaggi del 31° Stormo sono reperibili e pronti a partire in due ore dalla chiamata della sala operativa per effettuare i trasporti per “imminente pericolo di vita” (IPV).
Cosa succede dopo che siete stati allertati?
L’equipaggio reperibile, una volta allertato dalla sala operativa del 31° Stormo, si reca immediatamente in aeroporto. Ogni membro d’equipaggio (due piloti, un operatore di bordo e un assistente di volo) si occupa delle proprie mansioni per garantire in sicurezza il decollo il prima possibile. Spesso il decollo avviene prima delle due ore previste.
Attraverso i suoi Reparti di volo, l’Aeronautica Militare mette a disposizione mezzi ed equipaggi pronti a decollare in qualunque momento e in grado di operare anche in condizioni meteorologiche critiche per assicurare il trasporto urgente non solo di persone in imminente pericolo di vita, ma anche di organi ed equipe mediche per trapianti.
Sono centinaia ogni anno le ore di volo effettuate per questo genere di attività dai velivoli del 31° Stormo di Ciampino, del 14° Stormo di Pratica di Mare e della 46^ Brigata Aerea di Pisa.
C’è un episodio che le è rimasto indelebile nella memoria, più di altri da quando vola con il 93° Gruppo?
Si, ricordo benissimo di un trasporto sanitario di urgenza da Cagliari a Ciampino, di notte, a favore di un neonato di soli 2 giorni che aveva delle forti complicazioni respiratorie e necessitava di cure in una struttura della Capitale.
Ero da poco stato assegnato al 93° Gruppo Volo del 31° Stormo di Ciampino, ho ancora bene impressi gli occhi e le parole di ringraziamento dei genitori del piccolo paziente che trasportavamo, molto preoccupati ma allo stesso tempo consapevoli che lo Stato e l’Aeronautica Militare stavano facendo il possibile per aiutare il loro bambino a guarire.
Successivamente ricevemmo una foto del piccolo, in buone condizioni di salute, assieme ai ringraziamenti dei genitori.
Parliamo dell’aereo su cui vola. Quali caratteristiche lo rendono indispensabile e idoneo per le missioni sanitarie?
Il Falcon-900 è un velivolo molto versatile, facilmente configurabile con barelle e culle termiche, capace di percorrere medie-lunghe distanze; pertanto si presta benissimo a questo tipo di missioni.
Come si diventa pilota di Falcon-900?
I piloti che vengono assegnati alla linea Falcon-900 normalmente possiedono pregressa esperienza presso altri Reparti di volo dell’Aeronautica Militare. L’iter d’addestramento si compone di più fasi allo scopo di preparare il pilota ad operare in qualsiasi condizione possa verificarsi l’allertamento: di giorno, di notte anche in condizioni meteorologiche marginali.
Ci vuole un background particolare per essere assegnato al 31° Stormo?
Considerata la complessità delle missioni assegnate, i piloti assegnati al 31° Stormo solitamente vengono individuati in base all’esperienza maturata presso altri reparti di volo, quasi sempre di trasporto, in modo da poter affrontare al meglio ed in minor tempo l’iter di qualifica ed il raggiungimento delle capacità richieste. Lo scarso preavviso e le continue variazioni che subiscono le missioni assegnate richiedono, infatti, un equipaggio esperto che possa gestire al meglio eventuali imprevisti.
Essere un pilota dell’Aeronautica Militare e del 31° Stormo, una componente fondamentale e funzionale allo svolgimento dell’attività di soccorso, ma anche di Stato e di Governo, un Reparto i cui velivoli ed equipaggi rappresentano l’Italia in giro per il mondo. Si sente orgoglioso di farne parte?
Ritengo di essere molto fortunato: da più di vent’anni, ogni giorno, metto le mie competenze a disposizione della collettività. E’ difficile per me e per i miei colleghi nascondere l’orgoglio che si prova a sentirsi parte di una realtà così utile al Paese.
Di Francesco Militello Mirto – EmmeReports