“Nell’anno del decimo anniversario del Palermo Pride non ci rassegniamo a rinunciare al corteo. Le regole impediscono che si svolga a giugno ma speriamo sia possibile in autunno” spiegano dal direttivo del Palermo Pride.
“A ottobre ricorrerà il quarantennale della vicenda dei due ragazzi di Giarre, cui si legano la nascita di Arcigay a Palermo e il ricordo di Nino Gennaro: scrittore, drammaturgo, poeta e ispirazione di ogni nostro Pride che ci ha lasciati/e 25 anni fa. Il corteo dei 10 anni in quella data è quindi un desiderio e non un ripiego. Desiderio che speriamo non venga cancellato“.
Il Palermo Pride 2020 sarà quindi un percorso a tappe che condurrà fino all’autunno tra manifestazioni e iniziative nel rispetto delle norme anticontagio.
La prima tappa sarà domenica 28 giugno a partire dalle 21 al PYC (Palermo Youth Centre) di villa Trabia, con l’assemblea dal titolo: “Legge Zan. Il momento è adesso, parliamone insieme”.
“Nel cinquantunesimo anniversario dei moti di Stonewall abbiamo deciso di indire un’assemblea cittadina mettendo al centro del dibattito l’attuale proposta di legge contro l’omolesbobitransfobia poiché riteniamo sia punto di partenza fondamentale nell’avviare un confronto pubblico e aperto non solo sul testo di legge che prossimamente sarà presentato e discusso in Parlamento, ma anche sui temi a esso strettamente connessi” affermano dal direttivo.
Sabato 4 luglio a partire dal pomeriggio vedrà una grande manifestazione diffusa in oltre dieci piazze di Palermo dal titolo: “Alleanza dei corpi – Piazze in rete #nonèilPride”.
Nell’anno del decimo anniversario del Palermo Pride, il Coordinamento non si rassegna a rinunciare al corteo: le regole impediscono che si svolga a giugno ma l’augurio è quello di poterlo pianificare in autunno.
“Non abbiamo mai spostato né cancellato il Palermo Pride perché abbiamo ritenuto che il tema non fosse quello, ma l’elaborazione di una risposta politica alla pandemia, una risposta non solo basata sull’elaborazione teorica, ma anche sulla messa in campo di pratiche comuni per resistere e continuare ad abitare gli spazi pubblici, luoghi d’elezione per la costruzione di alleanze intersezionali” affermano dal direttivo del Palermo Pride.
“Sebbene il Palermo Pride non si sia mai auto-cancellato, al tempo stesso non abbiamo mai pensato che l’annuale corteo potesse essere sostituito da forme di manifestazione che cancellassero la centralità dei corpi” concludono dal direttivo.
di Redazione – EmmeReports