“Il contributo a fondo perduto previsto dal decreto rilancio inizia a mostrare le sue lacune, come avevamo ampiamente previsto” a dirlo è l’Associazione Partite Iva insieme per cambiare.
L’associazione contesta il requisito di accesso al beneficio “per chi avuto una perdita di fatturato solo nel mese di aprile” con l’esclusione di tutti quelli che hanno avuto perdite nei mesi di lockdown diversi da quel mese.
Ciò che indispone le partite IVA associate è “l’atteggiamento dello Stato di fronte al dramma economico senza precedenti e la verifica fiscale certa da parte dell’Agenzia delle Entrate“.
A seguito dei controlli, anche da parte della Guardia di Finanza, l’Agenzia delle Entrate, nel caso di anomalie, procederà a recuperare il contributo, irrogando la sanzione nella misura minima del 100 per cento e massima del 200 per cento con l’applicazione di pene che possono arrivare sino alla reclusione da 6 mesi a 3 anni.
Ovviamente l’Associazione Partite Iva insieme per cambiare è favorevole ai controlli previsti ma contesta “il trattamento di migliaia di artigiani, commercianti e professionisti come se fossero dei mafiosi“.
“Se l’atteggiamento dello Stato verso le imprese, in un momento di grandissima difficoltà e in presenza di una innegabile confusione normativa, è questo allora siamo legittimati a pensare che da questo Stato non potremo aspettarci alcun aiuto concreto” conclude l’associazione.
di Redazione – EmmeReports