Manifestazione indipendentista a Piazza Verdi in ricordo del Comandante Antonio Canepa nel 75esimo anniversario della sua scomparsa.
La mattina del 17 giugno 1945 Antonio Canepa veniva ucciso in un conflitto a fuoco con i Carabinieri, secondo la versione ufficiale per non essersi fermato ad un posto di blocco, in contrada Murazzu Ruttu presso Randazzo, sulla strada statale 120.
In rappresentanza di tutte le famiglie nobili della Sicilia era presente la Duchessa Chiara Fici d’Amalfi: “Sono in veste di siciliana convinta, credo che dobbiamo trovare un comandante, donna o uomo che sia, che possa rappresentarci visto che non lo fanno e non lo possono fare i partiti italiani“.
Le abbiamo quindi domandato dei Gilet Arancioni guidati da un generale, Antonio Pappalardo.
“Alcune idee del generale Pappalardo possono essere anche giuste ma da ex generale dei carabinieri si è legato alla Repubblica Italiana, quindi non potrebbe portare avanti le nostre idee indipendentiste tradire il giuramento fatto” afferma la Duchessa che sottolinea come sia necessario comunque ripartire dagli ideali di appartenenza.
“E’ necessario fare capire soprattutto ai giovani che la svolta vera deve partire dalla Sicilia, abbiamo veramente tutto manca e con la guida di persone colte e preparate possiamo arrivare all’indipendenza” conclude la In rappresentanza di tutte le famiglie nobili della Sicilia la Duchessa Chiara Fici d’Amalfi.
Abbiamo quindi rivolto le nostre domande direttamente ad una di quelle giovani menzionate dalla Duchessa.
Cosa rappresentava il Comandante Canepa?
“Ha rappresentato un uomo che grazie alla sua grandissima capacità di portare avanti le istanze dell’indipendentismo ha trovato resistenze da parte dello Stato Italiano” dice Tiziana Albanese di Antudo.
“A quel tempo lo Stato centrale risolveva con il sangue le rivolte e “decapitava” in maniera strategica i leader, arrestandoli o uccidendoli proprio come fecero con Canepa” continua Tiziana.
Sei una studentessa universitaria. C’è una scelta formativa “mirata” nel non menzionare personaggi come Canepa?
“C’è una scelta, in ambito formativo, su quali argomenti imprimere nella memoria collettiva e per questo non si studierà mai il Comandante Canepa o il movimento, anche armato, degli indipendentisti siciliani” conferma Tiziana che è studentessa di Lettere a Palermo.
“E non è una questione legata alla violenza, dato che si trova comunque lo spazio per studiare o menzionare personaggi molto discutibili come Bixio o Montanelli ma allo stesso tempo più rassicuranti per l’ordine precostituito” precisa la studentessa.
Quali sono i vostri obiettivi come indipendentisti?
“In questa fase il nostro obiettivo è quello di rendere più accessibili ai giovani i temi dell’indipendentismo e per questo utilizziamo i canali social oltre che a momenti di piazza come quello di oggi“.
A livello politico vi vedremo insieme ai Gilet Arancioni?
“Abbiamo e cerchiamo interlocuzioni con movimenti, gruppi e partiti che hanno a cuore l’indipendenza della Sicilia e la messa in discussione dello Stato Italiano, per queste ragioni non pensiamo che i Gilet Arancioni possano essere credibili” conclude Tiziana Albanese.
di Antonio Melita e Francesco Militello Mirto – EmmeReports