Annalisa Tardino, deputato parlamentare per la Lega, è componente della commissione Libertà civili, giustizia e affari interni (LIBE) e supplente nelle commissioni Pesca e dei Bilanci.
Molti vi contestano affermando che sia innaturale l’adesione dei siciliani ad un partito come la Lega. Che ne pensa?
Penso che sia invece “innaturale” la gestione che è stata fatta sinora della Sicilia proprio da quei partiti ritenuti autoctoni e siciliani. Il disastro amministrativo è sotto gli occhi di tutto.
La Lega è uno dei pochi partiti che si batte per il territorio e che fornisce gli strumenti, a noi della delegazione siciliana, per portare avanti gli interessi dell’Isola, in poche parole: un partito serio.
I siciliani dovrebbero essere contenti per quello che la Lega sta facendo per la Sicilia.
In questi giorni il vostro assessore Samonà è sotto attacco perché, in quanto leghista, non è adatto a difendere la cultura e l’identità siciliana.
Alberto Samonà è sicilianissmo. Basterebbe questo per “smontare” una polemica sterile, dimostrando così che gli attacchi nei suoi confronti sono basati su stereotipi superati e cliché che ritengo assurdi.
Il suo curriculum è stato scandagliato in questi giorni dalla stampa e, pur essendo uno degli assessori più attaccati al momento, avrà modo di dimostrare le sue capacità, qualità e competenze.
Non era più comodo chiedere un altro assessorato?
Non credo, anzi sono felice, che come Lega, abbiamo avuto la gestione di questo assessorato perché la cultura e la bellezza sono le uniche cose serie che abbiamo in Sicilia e, da queste, la Lega sarà capace di dimostrare cosa è in grado di fare.
Tutto nasce da un articolo su un quotidiano nazionale. Pensa che ci sia una opposizione mediatica al suo partito?
Non voglio dare colpe e responsabilità in maniera generalizzata però penso che certe testate giornalistiche facciano una gestione strumentale e distorta delle notizie che riguardano la Lega.
E’ sotto gli occhi di tutti che, ad esempio, non trovano lo stesso spazio le notizie di quello che fa la Lega fa ogni giorno sui territori.
Qualche esempio?
Visto che siamo a Porticello, devo dire che le nostre azioni sulla pesca sono molto incisive a livello europeo; passatemi il termine una vera e propria “rivoluzione”, in quanto i pescatori appartengono ad una categoria tra le più vessate dalle normative europee.
C’è una sinergia tra le delegazioni ed ogni provvedimento sul quale “emandiamo” a livello europeo, passa prima dal dipartimento pesca in Italia. Lorenzo Viviani sta facendo un grande lavoro e noi della Lega stiamo cercando di dare voce ai pescatori, a quei lavoratori del mare inascoltati.
Il mare una risorsa per la Sicilia, ma anche – secondo voi – un problema se parliamo di migrazioni.
Lampedusa subisce le problematiche migratorie e sulla stampa, ad esempio, non trova spazio la lotta dei Lampedusani per avere un presidio ospedaliero. Non vengono evidenziati tutti quei problemi derivanti da un hotspot strapieno, incontrollato e incontrollabile.
Quanti sanno che i lampedusani sono riuniti in comitati che hanno raccolto firme e che protestano pacificamente per la tutela dei loro diritti?
Tutto questo non trova spazio sui giornali e per questo vorrei lanciare l’invito ad andare a fare informazione seria a Lampedusa; ascoltando una volta tanto quello che hanno da dire i Lampedusani.
Quindi in Italia non c’è un giornalismo serio?
Non dico questo, anzi credo che sia un lavoro che molti giornalisti fanno seriamente ma che, purtroppo, viene vanificato da certe notizie, dalle cosiddette fake news di cui noi della Lega siamo spesso vittime.
Per noi rimane un problema importante, per questo in Europa, noi della Lega, abbiamo richiesto molte audizioni contro la diffusione delle notizie false.
di Antonio Melita e Francesco Militello Mirto – EmmeReports