Un murale all’interno della cittadella universitaria di Palermo: è questo l’omaggio a Franco Scaldati, il “poeta sarto”.
A realizzarlo i militanti che animano il gruppo Facebook “No beni culturali alla Lega nord – Musumeci dimettiti” creato per protestare contro la nomina del leghista Alberto Samonà ad assessore regionale alla cultura.
Franco Scaldati per tutta la sua vita elaborò testi che chiedeva alla sua compagnia teatrale di interpretare. Una produzione drammaturgica molto vasta, per la maggior parte in palermitano, che ora si allontana da Palermo, sollevando non poche polemiche tra i rappresentanti del mondo culturale e teatrale siciliano.
Infatti, qualche giorno fa le opere di Franco Scaldati, confezionate in scatoloni, sono state trasferite a Venezia, presso la Fondazione Giorgio Cini.
I figli Giuseppe e Gabriele Scaldati, hanno scritto nella loro pagina Facebook: “Se è vero che quando un poeta muore le città diventano più povere, oggi Palermo diventa più povera che mai.. Come ormai sapete l’intero archivio sarà trasferito alla Fondazione Giorgio Cini di Venezia, ed è come se una parte di me va via per la seconda volta… Sono comunque contento di questa scelta, finalmente le opere di mio padre potranno essere valorizzate, studiate, restaurate, digitalizzate e quindi fruibili a chi ne fosse interessato. Ma in tutto questo Palermo dov’è? Le istituzioni dove sono? Dove sono state in questi 7 anni? Solo tante parole e mai niente di concreto… Palermo Città dell’accoglienza che non ha nemmeno saputo trattenere un SUO patrimonio così importante!“.
Tirato in ballo il sindaco di Palermo Leoluca Orlando ha affermato: “Dobbiamo decidere se vogliamo che i nostri girino per il mondo e siano conosciuti o se vogliamo tenerli sotto casa”.
Non è dello stesso avviso Tiziana Albanese che a nome del gruppo “No Beni Culturali alla Lega Nord – Musumeci dimettiti” dichiara: “Un patrimonio culturale inestimabile ha abbandonato Palermo. In questi sette anni le istituzioni non hanno fatto nulla per valorizzare la sua eredità e adesso gioiscono del trasferimento dell’intero archivio a Venezia. Scaldati è simbolo della Sicilia, della nostra identità. Abbiamo deciso di omaggiarlo realizzando un murale a lui dedicato. Così la sua presenza in città sarà indelebile“.
“Il murale è un omaggio e allo stesso tempo una protesta contro il sindaco di Palermo, l’assessore alla cultura del Comune, il Presidente della Regione e l’assessore leghista Samonà che continuano a non fare il loro lavoro e a farci espropriare del nostro patrimonio culturale. I poeti, gli scrittori, gli artisti siciliani sono davvero l’espressione delle nostre radici e in quanti tali vanno valorizzati e omaggiati, non cacciati via, dimenticati, sperando che ricevano la giusta attenzione solo fuori” conclude Tiziana Albanese.
di Antonio Melita – EmmeReports