“Le giuste misure per impedire la diffusione del virus non devono penalizzare l’accesso alle spiagge e le aree libere. Tutti dobbiamo avere la possibilità di andare al mare, anzi le misure anti covid devono migliorare il nostro rapporto con il mare e la sua fruizione: più rispetto, equilibrio e sostenibilità” ad affermarlo è Gianfranco Zanna, presidente di Legambiente Sicilia.
Legambiente Sicilia ha lanciato una petizione per salvare le spiagge libere dalla privatizzazione, favorita dai ritardi nell’adozione dei Piani di Utilizzo del Demanio Marittimo-PUDM e dalle ultime linee guida del 2019 del Governo Regionale.
La Regione Sicilia, infatti, sta favorendo la “saturazione” delle ultime spiagge libere rimaste con lidi, stabilimenti balneari e strutture commerciali che impediscono la diretta fruizione del mare.
A lungo andare la permanenza dei lidi, ad esempio, comporta da parte dei concessionari la pretesa “di interventi di difesa rigida che degradano il valore della spiaggia”.
Nella petizione di Legambiente Sicilia, rivolta al Governatore Nello Musumeci, viene chiesto:
– la revoca del Decreto dell’Assessore regionale Territorio e Ambiente n. 152 dell’11/4/2019, contenente la modifica alle Linee guida per la redazione dei PUDM che, a parte ogni ulteriore considerazione di merito, ha avuto l’effetto concreto di bloccare l’approvazione dei piani già adottati dai Comuni;
– il congelamento di nuove concessioni sino all’approvazione dei PUDM;
– la promozione e il sostegno della gestione delle spiagge libere da parte dei comuni attraverso il rifinanziamento e il potenziamento delle finalità delle leggi regionali d’istituzione del servizio di vigilanza e salvataggio per le spiagge libere siciliane (l.r. 1 settembre 1998, n. 17);
– che le concessioni diventino appalti di servizio con gli introiti a favore dei Comuni, con obbligo di permettere il libero accesso alle fasce più deboli.
di Redazione – EmmeReports