Cari lettori,
da un po’ di giorni, quasi tutti, stiamo gradualmente recuperando le nostre abitudini quotidiane (dalla ripresa del lavoro, alle visite ai parenti, amici) con un aumento nella frequenza delle esposizioni all’esterno.
L’esposizione riguarda certamente la ripresa dei rapporti sociali. Ma come ci si sente e di conseguenza come ci si comporta in questo periodo di scombussolamento, che ci impone ancora di più di mettere in atto dei comportamenti socialmente adeguati e finalizzati al bene collettivo?
Partiamo da esempi un po’ noti a tutti quanti: dal rispettare un turno per fare la spesa all’uso incontrollato dei social che talvolta hanno costituito un vero e proprio canale per sfogare la propria rabbia e aggressività.
Mi sembra allora utile in questo delicato momento di ripresa in cui siamo tutti chiamati a fare la nostra parte, offrire degli spunti di riflessione per trovare il giusto equilibrio nelle situazioni quotidiane, al fine di ottenere il massimo nei rapporti sociali, nella vita privata e professionale.
Oggi diamo per scontato che, nelle relazioni umane alcuni approcci siano più efficaci di altri. Indipendentemente dal lavoro che svolgiamo, dalla posizione economica, il valore di ogni persona dipende dalla sua capacità di interagire efficacemente con le altre persone. Esiste un aspetto delle capacità interpersonali che molti ancora disconoscono ma che in realtà rappresenta la base essenziale su cui poggiano le relazioni umane.
Mi riferisco all’assertività, ovvero la capacità di parlare in modo naturale da suscitare reazioni positive negli altri. L’assertività si trova al centro tra due estremi che sono da un lato l’aggressività e dall’altro la passività. I soggetti aggressivi sono autocentranti, impulsivi nelle riposte, spesso arroganti, mentre i soggetti passivi tendono a sopprimere i loro bisogni, non hanno la capacità di dire no ed evitano di mettersi in gioco. Sono quindi persone che agiscono per obbligo e non rispettano se stessi spesso a causa di elevate quote d’ansia e bassa autostima.
L’assertività si colloca al centro e cioè si traduce nella capacità di dire il proprio pensiero senza necessariamente impedire agli altri di fare altrettanto. Per praticare l’assertività bisogna iniziare dalle abilità sociali che consistono nei comportamenti, nelle comunicazioni verbali e non verbali, nelle cognizioni che noi utilizziamo per ottenere ciò di cui abbiamo bisogno al fine di migliorare la nostra qualità di vita. Ci sono molte persone che scoprono di non possedere le abilità sociali ma la buona notizia è che ci si può allenare e si possono apprendere.
Esempi di abilità sociali riguardano: ascoltare, gestire una conversazione, dire grazie, fare un complimento fino ad arrivare a quelle più complesse che attengono all’autocontrollo, alla sospensione del giudizio e all’empatia. Tutte le abilità inoltre vengono veicolate dal nostro linguaggio… il lessico dice molto infatti sulle persone.
Il suggerimento è quindi quello di osservare i nostri comportamenti sociali per comprendere in quale posizione ci troviamo. Osservare è un buon punto di partenza per la modificabilità di alcuni comportamenti che talvolta risultano eccessivi e minacciano di ledere la qualità della relazione con l’altro. Questo articolo chiaramente costituisce uno spunto di riflessione, pertanto sarà utile approfondire attraverso l’uso di testi che oltre agli approfondimenti teorici offrono suggerimenti pratici per allenarsi seriamente a praticare l’assertività.
Di Francesca Aneli – EmmeReports