“I nostri governanti stanno cercando ci farci credere che il sistema Europa sia cambiato e che i burocrati di Bruxelles siano improvvisamente diventati caritatevoli tanto da regalare all’Italia 172 miliardi di Euro per fronteggiare la crisi finanziaria del post pandemia. La realtà dei fatti purtroppo non è questa” a comunicarlo è il Partito Comunista che invita alla manifestazione del 2 giugno prossimo per l’uscita dell’Italia dall’Euro.
“Questa operazione sembra essere uno specchietto per le allodole se andiamo a guardare nello specifico i soldi destinati all’Italia: 82 miliardi in sovvenzioni e 91 miliardi in prestiti da restituire entro il 2058, che indebiterebbero ulteriormente la nazione verso l’Europa e la assoggetterebbero ancora di più ai diktat della BCE” continua il partito di Marco Rizzo.
“Dalle parole della Von der Leyen risulta che sicuramente ci saranno 91 miliardi di prestito che lo stato italiano dovrà restituire facendo ancora più tagli ai servizi pubblici e sanitari per ridurre la spesa e attuando misure di “austerity” ancora più repressive per poter sanare il debito” contestano i comunisti che vedono nei Recovery Fund una continuazione del MES “che porterà l’Italia ad essere ancora più schiava dell’ Europa”.
di Redazione – EmmeReports