La comunità di pescatori di Terrasini è in ansia per le sorti dei “compagni” dispersi a bordo del peschereccio “Nuova Iside”.
Un cielo grigio e il gran caldo di scirocco fanno da cornice ad una vicenda che riguarda tutti gli abitanti del paese a 40 km da Palermo accumunati dalla parentela o da quel mestiere di pescatore che viene tramandato di padre in figlio.
“Siamo stati fermi per via del coronavirus. Da pochi giorni siamo tornati in mare per cominciare la battaglia del pesce” a parlare è Saverio, il comandante dell’imbarcazione “Nuovo Portobello“.
“Ad oggi non abbiamo ancora ricevuto il bonus di 600 euro. Siamo stati tanti giorni fermi e, come si dice da queste parti, in queste settimane abbiamo leccato la sarda appizzata o muro!“ continua Saverio ponendo l’accento sui problemi economici che il Coronavirus ha causato.
“Chiediamo al governo nazionale di aiutarci, di non lasciarci alla deriva… Molti di noi hanno degli operai, delle bocche da sfamare” conclude con un sorriso amaro il pescatore.
Accanto a lui ci sta anche il padre di uno dei membri del peschereccio naufragato: occhi tristi, scavati in una faccia segnata dal sale del mare e, adesso, ancora di più dalla preoccupazione per le sorti del proprio figlio.
Continuiamo cercando altre testimonianze e trovandole in un pescatore che conosce bene Matteo Lo Iacono, il comandante della “Nuova Iside”, per averci lavorato insieme molte volte.
“Il Comandante andava a pescare anche con 15 operai, a bordo delle sue imbarcazioni, andando in giro sia per la Sicilia, che per tutta l’Italia. Lo ricordo come un fratello, un grande amico. Qui ci rispettiamo tutti e conosciamo le famiglie” afferma visibilmente commosso il pescatore che mostra un video che ritrae Lo Iacono in una battuta di pesca di gamberoni.
“Andavo a pescare gamberi con lui, anche soli, l’ho fatto per cinque anni. Si confrontava spesso con il maltempo che incontrava durante la navigazione. Una persona con molta esperienza” a conferma che qualcosa di grosso deve aver messo a dura prova l’esperienza del capitano Matteo Lo Iacono.
“Lui aveva una grande esperienza con diverse tipologie di pesca, dalle lampare alla pesca dei pesce spada” continua il pescatore. “Il capitano ha una grande esperienza. Ho vissuto tante esperienze in mare con lui e per me è stato come un fratello”.
Non possiamo non ammettere che, con il succedersi delle testimonianze dei marittimi, il pensiero ricade sul film “La Tempesta Perfetta” del 2000 con un George Clooney a capo di una battuta di pesca, proprio, di pesce spada.
Nel frattempo, si avvicina un uomo che viene presentato come un esperto di pesca e a cui rivolgiamo alcune domande più tecniche sulla drammatica vicenda.
“Al momento le ricerche sono in itinere, quattro navi impegnate, più un elicottero SAR, a sud ovest di Ustica, dove stanno perlustrando un fazzoletto di mare di poche centinaia di metri quadri, dove hanno ritracciato una zattera da cui possono ricavare importanti informazioni per rintracciare la nave oppure per ricostruire la dinamica dei fatti” afferma in modo deciso Giuseppe Cracchiolo.
“La barca è dotata di un apparato VHF all’interno del quale c’è un sistema chiamato DISTRESS. In caso di allarme, basta schiacciare il pulsante e in circa tre secondi invia un segnale di soccorso. Oppure c’è un altro strumento che una volta immerso nell’acqua automaticamente invia un segnale di mayday inviando le coordinate della posizione, il punto nave da dove parte l’allarme” continua il consulente di pesca.
“Noi pensiamo che questi sistemi della Nuova Iside, non abbiano funzionato correttamente. Diciamo questo perché con i radar e i sistemi di comunicazione disponibili oggi diventa più semplice rintracciare una nave quando la stessa è a galla” conferma Cracchiolo.
Domandiamo allora se è possibile che possa essere intervenuto un errore umano o se è ipotizzabile un mancato funzionamento dei dispositivi di sicurezza.
“I pescherecci sono ampiamente dotati di sistemi di sicurezza. Questi dispositivi sono collegati con i giubbotti di salvataggio, stivati in un locale apposito accessibile durante un’emergenza. Al momento non si è in grado di formulare ipotesi. E’ certo che le situazioni possono cambiare in base allo scenario che si presenta!” conclude Giuseppe Cracchiolo.
Nel frattempo giunge la notizia del ritrovamento di un corpo a largo di Ustica. Sapremo presto che si tratta di Giuseppe Lo Iacono, la prima vittima di quella “Tempesta Perfetta” che avremmo preferito rivivere solo in TV.
di Antonio Melita e Francesco Militello Mirto – EmmeReports