Annalisa Tardino, avvocato e deputato al Parlamento europeo per la Lega Salvini Premier.
Lei è la parlamentare europea più a sud d’Italia. Come ha reagito alle accuse di “tradimento” dopo il voto contrario sugli Eurobond?
Sì, in quanto originaria di Licata, in provincia di Agrigento, sono la parlamentare europea della Lega più a Sud d’Italia e lavoro per la mia terra con orgoglio e tanta voglia di fare per il riscatto della stessa.
I medesimi sentimenti che mi hanno molto fatto arrabbiare rispetto alle ingiuste accuse rivolteci, basate su una scarsa conoscenza dei fatti relativi al voto in Parlamento europeo. Come abbiamo avuto modo di chiarire, si trattava di una proposta, non legislativa, e assolutamente negativa per l’Italia, legata all’introduzione di nuove tasse ed usata in maniera strumentale da chi ha voluto creare polemiche per sviare l’attenzione dei cittadini dai problemi reali causati dalla propria incompetenza al Governo.
100 milioni stanziati dal Governo nazionale ad agricoltori e pescatori, 10 milioni quelli della Regione Siciliana per il settore, ma il sostegno maggiore si avrà, grazie al vostro aiuto, dal FEAMP. Soprattutto in questi momenti l’Unione Europea è imprescindibile?
Il Governo Conte ha destinato cifre misere al mondo dell’agricoltura e della pesca a fronte degli ingenti danni sofferti. Per darle un’idea della insufficienza di queste misure, le basti pensare che servirebbero 500 milioni di euro solo per ristorare, e in quota parte, i floricoltori.
L’Europa ha fatto, per una volta, la sua parte seppure in ritardo e non in maniera completamente soddisfacente. Era necessario sbloccare le risorse del FEAMP e garantirne la giusta flessibilità di utilizzo.
Risultato raggiunto grazie anche al nostro contributo.
Ma proprio dal COVID-19 si dovrà ripartire, mettendo in discussione tutte quelle politiche europee e quei regolamenti che hanno trascinato questo settore nella situazione in cui versa, non tenendo nella dovuta considerazione le relative specificità e necessità.
Su Orban ha parlato di due pesi e misure, il Sole 24 Ore ha fatto lo stesso rovesciando le argomentazioni dopo il sostegno di Matteo Salvini ai pieni poteri in salsa ungherese. Dove sta la verità?
La verità sta nel rispetto delle norme e dello stato di diritto, con in primis la Costituzione. E in Ungheria, il Parlamento, eletto democraticamente dai cittadini, ha compiuto una libera scelta, dotando il Premier Orban di poteri speciali per fronteggiare l’emergenza.
La stessa Vice Presidente della Commissione europea, competente in tema di valori e trasparenza, Vera Jourova, ha dichiarato che la legge di emergenza varata dal Parlamento ungherese non solleva ragioni per lanciare procedure di infrazione.
E sinceramente preferirei allora guardare a quanto sta accadendo in Italia, dove sono state assunte decisioni fortemente limitative delle nostre libertà personali sulla base di DPCM e decreti vari, senza la minima consultazione del Parlamento.
In Europa Lega e Forza Italia votano contro gli Eurobond, Fratelli d’Italia a favore. Sul Mes, invece Forza Italia voterebbe a favore, contrari ovviamente Lega e Fratelli d’Italia. Che problemi ha il Centrodestra con questa Europa?
Il Centrodestra è una coalizione di partiti diversi ma alleati, che hanno varie anime e possono, pertanto, assumere posizioni politiche diverse in relazione a singoli temi.
Senza contare che in Europa si appartiene a gruppi parlamentari differenti.
L’importante è essere coerenti con sé stessi e con il proprio elettorato, nonché leali all’interno della coalizione. Come centrodestra abbiamo dimostrato durante questa crisi di avere molte proposte serie e compatibili, a difesa dei nostri cittadini e di tutte le categorie produttive, che sono state invece abbandonate dal Governo delle promesse e delle dirette Facebook.
Trentamila avvocati hanno richiesto il bonus di 600 euro, facendo storcere il naso a chi crede che il libero professionista sia per definizione un benestante. Chi meglio di lei può dire le cose come stanno veramente?
Nella profonda crisi, e non solo economica, che investe ogni settore ed anche quello dei liberi professionisti, l’avvocatura è certamente uno di quelli che maggiormente è stato penalizzato.
Ritengo che chi ha chiesto il bonus di 600 euro, al di là del fatto che ne aveva legittimo diritto, pagando la Cassa Forense, abbia avuto necessità di farlo, per affrontare, seppur in minima parte, non solo i mancati introiti, ma anche le spese fisse che un Avvocato ha ogni mese e che prescindono dall’effettivo guadagno.
Purtroppo ci sono tanti avvocati, non solo giovanissimi che benestanti non sono, pur lavorando.
di Antonio Melita – EmmeReports