“Questo è il mio 50esimo Primo Maggio da militante della Uil ed è il mio 20esimo da dirigente della Uil nazionale, ma non mi era mai capitato di celebrarlo in questo modo così insolito.
Cerchiamo, dunque, di stare insieme, virtualmente in piazza, utilizzando tutti gli strumenti che ci offre la tecnologia.
Il Primo maggio in una condizione così difficile non lo avevamo mai fatto, però siamo qua per dare un messaggio di speranza e di certezze.
Il nostro pensiero va a tutte le vittime di questa pandemia, a quegli operatori che sono morti sul lavoro, agli anziani abbandonati. Questa pandemia ci ha trovato impreparati, ma bisogna reagire, stringere i denti e andare avanti.
Noi abbiamo bisogno di un Paese che si riprenda economicamente e in sicurezza.
Questo virus ci ha fatto capire che, in questi anni, l’austerità, i tagli lineari alla sanità e alla ricerca hanno prodotto un’insicurezza e un’incapacità a rispondere rapidamente a una tale emergenza.
Dobbiamo fare in modo che tutto ciò non si ripeta più e dobbiamo perciò capire che le politiche liberiste in Europa non servono a niente. Mentre invece abbiamo bisogno di solidarietà, giustizia sociale, diritti, lavoro, di investimenti in infrastrutture per mettere in sicurezza il territorio e in ricerca e digitalizzazione per avere certezze nel futuro.
Molti lavoratori sono stati definiti eroi: bisognerà ricordarsene quando chiederemo il rinnovo dei contratti. il mondo del lavoro deve reagire per raggiungere gli obiettivi che desideriamo.
Da questa crisi non ne usciremo uguali a come eravamo prima, ma dipenderà da noi se ne usciremo meglio o peggio.
Vi esorto dunque a metterci tutti in gioco, per un futuro migliore per i nostri figli e i nostri nipoti, per i giovani e per gli anziani che devono vivere in sicurezza”.
Il Segretario Nazionale Carmelo Barbagallo agli iscritti UIL
di Redazione – EmmeReports