Nella sua esperienza in Aeronautica Militare il Tenente Colonnello Gaetano Farina ha maturato circa 3400 ore di volo e negli 11 anni trascorsi durante la “meravigliosa avventura” con le Frecce Tricolori ha avuto la possibilità di volare circa 400 tra esibizioni e sorvoli ufficiali e con essi avere l’onore di stendere il tricolore in tutta Italia e in 35 delle 49 nazioni toccate dalle Pattuglia Acrobatica nella loro storia dal 1961 ad oggi.
Comandante, a causa dell’emergenza COVID-19 moltissime date del programma del 2020 sono state cancellate, anche quelle di settembre per celebrare a Rivolto i 60 anni della Pattuglia Acrobatica Nazionale. Cosa si sente di dire alle migliaia di appassionati che aspettano la stagione estiva per vedere il tricolore nel cielo?
Questa emergenza ha comportato notevoli difficoltà e sacrifici nella vita di ciascuno di noi. Molte persone, oltre a questo, hanno dovuto sopportare dolore e sofferenza. Molti, tanti, hanno perso la vita a causa di questo nemico invisibile. La cancellazione di queste prime tappe della nostra stagione e soprattutto la decisione del Ministero della Difesa e dell’Aeronautica Militare di rinviare al 2021 il nostro anniversario diventano allora azioni necessarie; decisioni prese con un senso di grande responsabilità e coerenza durante un’emergenza nella quale è in gioco il bene più prezioso: la salute della collettività. In questo momento è allora preciso compito di ciascuno di noi quello di attenerci e rispettare scrupolosamente tutte le disposizioni governative; più saremo responsabili, prima questa emergenza finirà e le Frecce Tricolori potranno stendere nuovamente i colori della nostra amata bandiera nei cieli d’Italia e del mondo.
Donne e uomini del 313° Gruppo sono attualmente impegnati in supporto all’emergenza nazionale?
Il 313° Gruppo, in virtù del compito a noi assegnato, non è direttamente impegnato nelle azioni di contrasto al Covid-19; moltissime donne e uomini dell’Aeronautica Militare, così come i nostri colleghi delle altre Forze Armate, sono invece quotidianamente impegnati in prima linea nel grande dispositivo di supporto che tutta la Difesa su indicazione del Ministro della Difesa Guerini ha messo in atto per l’emergenza. Personale della Sanità militare, trasporti sanitari d’urgenza e in bio-contenimento, realizzazione di strutture sanitarie campali, di strutture per il recupero post ricovero sono alcuni esempi delle capacità messe in campo dalla Difesa che si affiancano al regolare assolvimento dei compiti assegnati alla Forza Armata dal nostro Paese.
Nonostante la cancellazione di parte delle manifestazioni aeree, continuate ad addestrarvi?
Noi delle Frecce Tricolori non possiamo che proseguire con impegno nella nostra attività; nel rispetto delle precauzioni e delle prescrizioni che la situazione impone soprattutto nei luoghi di lavoro, proseguiamo il nostro addestramento della formazione 2020 giunto ora nelle sue fasi conclusive; in questo periodo perfezioniamo la preparazione della formazione svolgendo l’attività addestrativa anche in contesti ambientali diversi da quelli familiari di Rivolto: l’addestramento sul mare a Lignano e, appena sarà possibile, l’addestramento presso aeroporti vicini. Tutto ciò, ancora una volta, perché quanto prima, con le nostre esibizioni si possa festeggiare la conclusione dell’emergenza e l’avvenuta rinascita del nostro Paese.
Lasciamo per un attimo il triste argomento della pandemia e parliamo di Frecce Tricolori. Quali requisiti deve avere un pilota per far parte della Pattuglia?
Per entrare a far parte delle Frecce Tricolori bisogna innanzitutto essere un pilota delle linee jet dell’Aeronautica Militare; ciò implica che tutti i candidati che si presentano volontariamente alla selezione, passaggio necessario per l’ingresso al 313° Gruppo, costituiscano già un bacino di professionisti di alto livello. L’elemento aggiuntivo, direi la caratteristica chiave che ci permette di operare una scelta risiede nel possesso di una spiccata attitudine al lavoro di squadra. Ci concentriamo molto sugli aspetti caratteriali che privilegino il team-working e la condivisione.
Quante ore di volo servono per perfezionare tutte le figure acrobatiche?
La formazione si rinnova ogni anno e così annualmente al termine della stagione acrobatica, all’incirca nel mese di ottobre, è come se venisse sciolta per iniziare un nuovo periodo di addestramento che si conclude tradizionalmente il 1° maggio decretando la formazione pronta per affrontare una nuova stagione. Un ciclo che si ripete da decenni e che custodisce la tradizione del volo acrobatico collettivo. Ogni pilota vola fino a tre missioni addestrative al giorno; le missioni sono costituite dapprima da coppie di velivoli per poi aumentarne gradualmente il numero col progredire dell’addestramento fino alla formazione completa da 10 velivoli MB339PAN (9+solista).
18 manovre. Qual è per Lei la più difficile e quella più bella, quella a cui non rinuncerebbe mai?
La difficoltà delle manovre è un aspetto molto soggettivo e, a parità di manovra, è anche funzione della posizione che si ricopre all’interno della formazione; personalmente nelle mie stagioni da leader in volo la manovra che mi risultava difficoltosa era la manovra del “Cuore” e in particolare la fase dell’incrocio in alto che chiude la figura. Parlando della manovra più bella, sicuramente l’Alona sulle note del Nessun Dorma; in particolare per le emozioni che sa suscitare e di cui posso godere appieno ora che, da Comandante sono a terra, per la direzione dell’esibizione acrobatica.
Volare per l’Aeronautica Militare e per l’Italia in giro per il mondo, che valore ha per un pilota della PAN?
Indossare la tuta blu con il tricolore sulla spalla, per ogni componente delle Frecce Tricolori, è motivo di grande orgoglio; ciascuno di noi sente forte la responsabilità e l’enorme soddisfazione di rappresentare in quel momento un Paese intero. Grazie al compito che ci è stato affidato dall’Aeronautica Militare e dal Paese abbiamo la fortuna di essere considerati degli ambasciatori dell’Italia, dei rappresentanti della Difesa e più in generale del “Sistema Italia”. Penso che una soddisfazione così grande non possa che meritare il nostro massimo impegno per essere all’altezza del privilegio enorme che ci è stato attribuito.
Si sente patriottico e perché?
Prima di essere un pilota delle Frecce Tricolori sono innanzitutto un cittadino in uniforme e un uomo con le “stellette”. Questo aspetto fondamentale impone che il mio primo obiettivo e il motivo per il quale tanti anni fa mi arruolai, sia fornire il mio massimo impegno per servire il mio Paese ed essere così utile alla collettività; questo profondo sentimento anima e dà vigore al mio operato quotidiano perché ti fa sentire protagonista partecipe di un compito alto e nobile. In questo senso mi ritengo decisamente patriottico.
Quando rientra a casa dalla sua famiglia a fine giornata oppure dopo una manifestazione aerea si sente orgoglioso del suo lavoro?
Servire il nostro Paese e farlo alla guida di uno dei simboli della nostra “italianità”, non può che rendermi orgoglioso di fronte alla mia famiglia e soprattutto dei miei bimbi; sono fiero di poterli crescere con la consapevolezza e l’esempio di come con l’impegno e la passione si possano raggiungere risultati che apparivano inimmaginabili in gioventù.
60 anni di PAN. Un traguardo importante per l’Aeronautica Militare. Si sente fiero di essere parte di tutto questo?
Diventare il Comandante delle Frecce Tricolori e guidare una grande squadra di professionisti motivati è un obiettivo lusinghiero e un sogno che si realizza; ricoprire questo ruolo nell’anno in cui la Pattuglia Acrobatica Nazionale raggiunge un traguardo così importante è un ulteriore valore aggiunto. Sono fiducioso che il rinvio della manifestazione aerea al 2021 possa essere l’occasione per celebrare davvero la ripartenza del nostro Paese e per guardare al futuro con rinnovata speranza.
Di Francesco Militello Mirto e Antonio Melita – EmmeReports
(foto copertina Aeronautica Militare)
E’ stato un onore ed un piacere frequentare il 313 gruppo ai tempi del G91 Pan con Com.te Gallus, Porpora, Brovedani Valori e tanti altri di cui, causa la mia età non ricordo tutti i nomi,
Per noi piloti AM di altri reparti erano e sono un esempio di professionalità, spirito di servizio e di corpo ineguagliabile.